Valle dei Forni - Percorso Glaceologico e Passo Zebù (3001m)
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Escursione effettuata (nella modalità proposta) nell'agosto 2021 e rifatta quest'estate con alcune variazioni.
Lasciata la macchina nel parcheggio sottostante il Rifugio dei Forni, si imbocca il sentiero che indica il sentiero glaceologico e il rifugio Branca. Si risale nel bosco per qualche centinaio di metri, su bel sentiero, fino a trovare un primo bivio. Proseguendo a sinistra si imbocca il sentiero glaceologico basso che è anche la via più veloce per raggiungere il sopracitato rifugio. Seguendo il sentiero di destra, invece si percorre il sentiero glaceologico alto che, invece, passa più ad alta quota facendo un giro leggermente più lungo.
Nella traccia gps proposta (estate 2021) abbiamo imboccato quello lungo. Questa estate, invece, abbiamo percorso quello alto.
In entrambi i casi il sentiero è sempre ben segnalato e molto comodo e non presenta difficoltà alcuna. Quello alto prende quota più velocemente e poi si mantiene alto. Quello basso passa alla destra del laghetto artificiale con la diga, quindi prosegue parallelo al torrente che discende dal ghiacciaio dei Forni. Giunti a un bel ponticello lo abbandoniamo (proseguendo per quel sentiero si risalirebbe direttamente e in breve tempo al Rifugio Branca), e imbocchiamo un sentierino sulla destra che risale ora più deciso, fino a incrociare il sentiero glaceologico alto. Da qui i due itinerari possibili tornano ad essere comuni. Superato un dosso roccioso (su facili placchette) si ridiscende lievemente, raggiungendo l'ampio bacino glaciale posto ai piedi del ghiacciaio. Lo si attraversa superando un paio di ponti tibetani, che poi sono dei normalissimi ponti a tutti gli effetti. Giunti dal lato opposto il sentiero perde quota e, senza troppa difficoltà arriviamo al piccolo laghetto posto appena sotto il rifugio. Risaliamo di circa una ventina di metri e finalmente arriviamo al Rifugio Branca (2439m).
Da dietro il rifugio parte il sentiero che, stando in quota, conduce al secondo rifugio di giornata: il rifugio Pizzini. Si sale leggermente di quota, sempre su sentierino semplice e ben segnalato. Quindi si percorre un bel pianoro erboso pianeggiante, posto proprio sopra la Malga dei Forni. Il sentiero curva poi verso destra imboccando la vallata del Cedec. Percorriamo tutto il versante destro della valle, su sentiero comodo e per lo più pianeggiante. Una serie di lievi saliscendi ci portano sempre più vicini al Pizzini, già ben visibile dal momento in cui abbiamo imboccato la valle di Cedec.
Giunti quasi a ridosso del rifugio, la strada torna a salire un po più decise e prende qui duecento metri di quota che mancavano per raggiungere i 2706m del Rifugio Pizzini.
Alle spalle del rifugio parte il sentiero che sale al Passo Zebrù e che poi, volendo, ridiscende nell'omonima valle.
Lo imbocchiamo e, con pendenze via via più severe, ci permette di risalire il pendio dapprima erboso, quindi ghiaioso e pietroso che termina con l'evidente sella.
Il sentiero non è mai eccessivamente duro e non presenta alcuna difficoltà tecnica. In circa 45' dal rifugio raggiungiamo il punto più alto dell'escursione: il passo Zebrù (3001m).
Goduto per un po del panorama che si vede da quassù, ridiscendiamo al Pizzini per lo stesso percorso di salita.
Per ritornare al Rifugio dei Forni, e quindi alla macchina, la via più veloce e semplice sarebbe ora percorrere la comoda e semplice gippabile che collega i due rifugi. Noi invece imbocchiamo il sentiero sulla destra di questa. Rimaniamo in quota, procedendo su terreno per lo più pianeggiante e passando di fianco ai bei laghi del Cedec.
Si perde quota lentamente finché la strada inizia a scendere più ripida e si ributta nel bosco. Perdendo quota, ora più velocemente, raggiungiamo finalmente il Rifugio Forni (2178m) e da qui il parcheggio sottostante.
NOTE: escursione assai bella in una delle vallate, a mio avviso, più belle del circondario di Bormio. In base all'allenamento di ogni singola persona è possibile ridurre sia lo sviluppo che il dislivello dell'escursione. Consigliatissima la salita al piano glaceologico sotto al ghiacciaio, sia attraverso il sentiero alto sia quello basso. Dal rifugio Pizzini, eventualmente, è anche possibile salire al Rifugio Casati, posto proprio a ridosso del ghiacciaio del Cevedale.
Escursione del 2021 fatta con Alessandra -> sentiero glaceologico basso, Branca, Pizzini, Passo Zebrù e rientro.
Escursione del 2022 fatta con Alessandra e Matteo -> sentiero glaceologico alto, Branca, Pizzini e rientro
Marco
Lasciata la macchina nel parcheggio sottostante il Rifugio dei Forni, si imbocca il sentiero che indica il sentiero glaceologico e il rifugio Branca. Si risale nel bosco per qualche centinaio di metri, su bel sentiero, fino a trovare un primo bivio. Proseguendo a sinistra si imbocca il sentiero glaceologico basso che è anche la via più veloce per raggiungere il sopracitato rifugio. Seguendo il sentiero di destra, invece si percorre il sentiero glaceologico alto che, invece, passa più ad alta quota facendo un giro leggermente più lungo.
Nella traccia gps proposta (estate 2021) abbiamo imboccato quello lungo. Questa estate, invece, abbiamo percorso quello alto.
In entrambi i casi il sentiero è sempre ben segnalato e molto comodo e non presenta difficoltà alcuna. Quello alto prende quota più velocemente e poi si mantiene alto. Quello basso passa alla destra del laghetto artificiale con la diga, quindi prosegue parallelo al torrente che discende dal ghiacciaio dei Forni. Giunti a un bel ponticello lo abbandoniamo (proseguendo per quel sentiero si risalirebbe direttamente e in breve tempo al Rifugio Branca), e imbocchiamo un sentierino sulla destra che risale ora più deciso, fino a incrociare il sentiero glaceologico alto. Da qui i due itinerari possibili tornano ad essere comuni. Superato un dosso roccioso (su facili placchette) si ridiscende lievemente, raggiungendo l'ampio bacino glaciale posto ai piedi del ghiacciaio. Lo si attraversa superando un paio di ponti tibetani, che poi sono dei normalissimi ponti a tutti gli effetti. Giunti dal lato opposto il sentiero perde quota e, senza troppa difficoltà arriviamo al piccolo laghetto posto appena sotto il rifugio. Risaliamo di circa una ventina di metri e finalmente arriviamo al Rifugio Branca (2439m).
Da dietro il rifugio parte il sentiero che, stando in quota, conduce al secondo rifugio di giornata: il rifugio Pizzini. Si sale leggermente di quota, sempre su sentierino semplice e ben segnalato. Quindi si percorre un bel pianoro erboso pianeggiante, posto proprio sopra la Malga dei Forni. Il sentiero curva poi verso destra imboccando la vallata del Cedec. Percorriamo tutto il versante destro della valle, su sentiero comodo e per lo più pianeggiante. Una serie di lievi saliscendi ci portano sempre più vicini al Pizzini, già ben visibile dal momento in cui abbiamo imboccato la valle di Cedec.
Giunti quasi a ridosso del rifugio, la strada torna a salire un po più decise e prende qui duecento metri di quota che mancavano per raggiungere i 2706m del Rifugio Pizzini.
Alle spalle del rifugio parte il sentiero che sale al Passo Zebrù e che poi, volendo, ridiscende nell'omonima valle.
Lo imbocchiamo e, con pendenze via via più severe, ci permette di risalire il pendio dapprima erboso, quindi ghiaioso e pietroso che termina con l'evidente sella.
Il sentiero non è mai eccessivamente duro e non presenta alcuna difficoltà tecnica. In circa 45' dal rifugio raggiungiamo il punto più alto dell'escursione: il passo Zebrù (3001m).
Goduto per un po del panorama che si vede da quassù, ridiscendiamo al Pizzini per lo stesso percorso di salita.
Per ritornare al Rifugio dei Forni, e quindi alla macchina, la via più veloce e semplice sarebbe ora percorrere la comoda e semplice gippabile che collega i due rifugi. Noi invece imbocchiamo il sentiero sulla destra di questa. Rimaniamo in quota, procedendo su terreno per lo più pianeggiante e passando di fianco ai bei laghi del Cedec.
Si perde quota lentamente finché la strada inizia a scendere più ripida e si ributta nel bosco. Perdendo quota, ora più velocemente, raggiungiamo finalmente il Rifugio Forni (2178m) e da qui il parcheggio sottostante.
NOTE: escursione assai bella in una delle vallate, a mio avviso, più belle del circondario di Bormio. In base all'allenamento di ogni singola persona è possibile ridurre sia lo sviluppo che il dislivello dell'escursione. Consigliatissima la salita al piano glaceologico sotto al ghiacciaio, sia attraverso il sentiero alto sia quello basso. Dal rifugio Pizzini, eventualmente, è anche possibile salire al Rifugio Casati, posto proprio a ridosso del ghiacciaio del Cevedale.
Escursione del 2021 fatta con Alessandra -> sentiero glaceologico basso, Branca, Pizzini, Passo Zebrù e rientro.
Escursione del 2022 fatta con Alessandra e Matteo -> sentiero glaceologico alto, Branca, Pizzini e rientro
Marco
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