Punta Marinelli Mt. 3182
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...ed eccoci arrivati al secondo giorno in Valmalenco… alle prese con una bella gatta da pelare… Punta Marinelli....!!!!
Colazionati ( praticamente fatta colazione quasi in peidi…!!) e zaino in spalla partiamo dalla Diga di Campo Moro… anche qui dopo aver pagato il ticket di sosta….
Dal parcheggio sopra la Diga di Campo Moro, ci dirigiamo verso la stessa, la attraversiamo lungo lo sbarramento e quindi scendiamo fino alla base della diga da dove partono i vari sentieri.
Seguiamo le indicazioni per i Rifugi Carate Brianza e Marinelli su bel percorso con brevi tratti protetti da cavi metallici.
Oltre questo tratto, si entra nel bosco percorrendo un lunghissimo mezzacosta … che sembrerà non finire mai …soprattutto al ritorno………. e che si addentra nel vallone, con già visibile in alto il Rifugio Carate Brianza.
Il tracciato è sempre molto ben segnalato, oltretutto in lontananza è già possibile ammirare la sagoma del Rifugio Carate.
Il sentiero prende a salire su una serie di comodi tornanti su fondo sterrato e ciottolato.
La visuale del Rifugio Carate “inganna” e non poco l'escursionista, sembra sempre molto vicino ma invece la distanza è solitamente nettamente superiore a quella stimata, non a caso questo tratto viene anche chiamato i “Sette Sospiri”.
Raggiunto il Carate si continua a monte del rifugio scollinando ad un sella, la Bocchetta delle Forbici, da dove appaiono maestosi i ghiacciai del gruppo del Bernina e Disgrazia.
Da qui proseguiamo per il Rifugio Marinelli, in lieve discesa su un tratto pietroso ma comodo, per poi giungere nel vasto altopiano con a destra il bel Lago di Musella.
Attraversato verso sinistra il ripiano, si inizia a salire il costone con numerosi tornanti fino al Rifugio Marinelli-Bombardieri.
E qui tutti si fermano…. c’è chi comincia ad aprire gli zaini.. chi entra nel rifugio…chi ammira il panorama… insomma non c’è nessuno che si mette in cammino verso la punta Marinelli, cima rocciosa, che a dire il vero vista da qui ostenta una certa imponenza con un versante alto e dirupato… sempre vista da qui non si capisce neanche dove si possa passare per salire….
Ma se vogliamo andare è ora…. dal Rifugio Marinelli seguiamo le indicazioni per il Rifugio Marco e Rosa, percorrendo un traverso ascendente su sfasciumi fino al bivio con la seconda e ultima palina dove va trascurato il sentiero di sinistra per il Marco e Rosa, e si prosegue per il Passo Marinelli orientale.
Seguiamo i simboli dell'Alta Via della Valmalenco (AV - "triangolo giallo") riportati sulle rocce e gli ometti di pietra.
Questi ultimi non sono sempre di facile localizzazione in quanto le caratteristiche similari dell'ambiente portano a confonderli con altri sassi e ad un certo punto scompaiono… per poi magari riapparire e confondere ancora di più le idee.
In questi casi proseguiamo ad intuito, sfruttando per quanto possibile anche la traccia gps.
Giunti ad un nuovo pianoro scorgiamo una stazione di rilievo meteorologico e l'inizio del Ghiacciaio di Fellaria.
Svoltiamo quindi a destra e con un ultimo sforzo risaliamo l'evidente cresta, che alla fine si fa sempre più sottile e affilata, fino ad arrivare in vetta..e qui un bellissimo panorama circolare…. siamo al cospetto del gruppo del Bernina….tutto bellissimo… felicissimi di avercela fatta e di essere saliti in punta…. Ma c’è una nota dolente… la grandissima sofferenza dei ghiacciai purtroppo è davanti ai nostri occhi…..
Nel frattempo arrivano in punta altre due persone, ci riposiamo lo stretto necessario e poi cominciamo la lunghissima discesa… naturalmente faremo ancora qualche pausa…. si sta così bene sul pianoro della Marinelli…ma non possiamo sostare più di tanto… è ancora lunga la strada per arrivare a Campo Moro…
Giunti alla macchina ci aspetta un meritato riposo e poi il giorno seguente il rientro…… Non prima però di avere fatto una deviazione in Valsassina….patria del buonissimo taleggio… è da un po’ di anni che non entravamo nella mitica Alva…..direi che abbiamo recuperato anche gli anni persi....!!!!!!!!!!
Colazionati ( praticamente fatta colazione quasi in peidi…!!) e zaino in spalla partiamo dalla Diga di Campo Moro… anche qui dopo aver pagato il ticket di sosta….
Dal parcheggio sopra la Diga di Campo Moro, ci dirigiamo verso la stessa, la attraversiamo lungo lo sbarramento e quindi scendiamo fino alla base della diga da dove partono i vari sentieri.
Seguiamo le indicazioni per i Rifugi Carate Brianza e Marinelli su bel percorso con brevi tratti protetti da cavi metallici.
Oltre questo tratto, si entra nel bosco percorrendo un lunghissimo mezzacosta … che sembrerà non finire mai …soprattutto al ritorno………. e che si addentra nel vallone, con già visibile in alto il Rifugio Carate Brianza.
Il tracciato è sempre molto ben segnalato, oltretutto in lontananza è già possibile ammirare la sagoma del Rifugio Carate.
Il sentiero prende a salire su una serie di comodi tornanti su fondo sterrato e ciottolato.
La visuale del Rifugio Carate “inganna” e non poco l'escursionista, sembra sempre molto vicino ma invece la distanza è solitamente nettamente superiore a quella stimata, non a caso questo tratto viene anche chiamato i “Sette Sospiri”.
Raggiunto il Carate si continua a monte del rifugio scollinando ad un sella, la Bocchetta delle Forbici, da dove appaiono maestosi i ghiacciai del gruppo del Bernina e Disgrazia.
Da qui proseguiamo per il Rifugio Marinelli, in lieve discesa su un tratto pietroso ma comodo, per poi giungere nel vasto altopiano con a destra il bel Lago di Musella.
Attraversato verso sinistra il ripiano, si inizia a salire il costone con numerosi tornanti fino al Rifugio Marinelli-Bombardieri.
E qui tutti si fermano…. c’è chi comincia ad aprire gli zaini.. chi entra nel rifugio…chi ammira il panorama… insomma non c’è nessuno che si mette in cammino verso la punta Marinelli, cima rocciosa, che a dire il vero vista da qui ostenta una certa imponenza con un versante alto e dirupato… sempre vista da qui non si capisce neanche dove si possa passare per salire….
Ma se vogliamo andare è ora…. dal Rifugio Marinelli seguiamo le indicazioni per il Rifugio Marco e Rosa, percorrendo un traverso ascendente su sfasciumi fino al bivio con la seconda e ultima palina dove va trascurato il sentiero di sinistra per il Marco e Rosa, e si prosegue per il Passo Marinelli orientale.
Seguiamo i simboli dell'Alta Via della Valmalenco (AV - "triangolo giallo") riportati sulle rocce e gli ometti di pietra.
Questi ultimi non sono sempre di facile localizzazione in quanto le caratteristiche similari dell'ambiente portano a confonderli con altri sassi e ad un certo punto scompaiono… per poi magari riapparire e confondere ancora di più le idee.
In questi casi proseguiamo ad intuito, sfruttando per quanto possibile anche la traccia gps.
Giunti ad un nuovo pianoro scorgiamo una stazione di rilievo meteorologico e l'inizio del Ghiacciaio di Fellaria.
Svoltiamo quindi a destra e con un ultimo sforzo risaliamo l'evidente cresta, che alla fine si fa sempre più sottile e affilata, fino ad arrivare in vetta..e qui un bellissimo panorama circolare…. siamo al cospetto del gruppo del Bernina….tutto bellissimo… felicissimi di avercela fatta e di essere saliti in punta…. Ma c’è una nota dolente… la grandissima sofferenza dei ghiacciai purtroppo è davanti ai nostri occhi…..
Nel frattempo arrivano in punta altre due persone, ci riposiamo lo stretto necessario e poi cominciamo la lunghissima discesa… naturalmente faremo ancora qualche pausa…. si sta così bene sul pianoro della Marinelli…ma non possiamo sostare più di tanto… è ancora lunga la strada per arrivare a Campo Moro…
Giunti alla macchina ci aspetta un meritato riposo e poi il giorno seguente il rientro…… Non prima però di avere fatto una deviazione in Valsassina….patria del buonissimo taleggio… è da un po’ di anni che non entravamo nella mitica Alva…..direi che abbiamo recuperato anche gli anni persi....!!!!!!!!!!
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