Mottarone da Omegna
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Il Mottarone è un massiccio montuoso situato tra il lago d’Orta e il Lago Maggiore. L’altopiano attorno alla cima offre viste spettacolari sui laghi prealpini e l’intero arco alpino. Montagna discussa a causa della presenza sulla cima di strade, alberghi, piste da sci, stazioni radio ed altre strutture turistiche. Per i puristi della montagna è vetta da evitare, ma le vie di salita sul versante ovest sono selvagge e appaganti. Non essendoci mai saliti, neanche in auto o funivia, se non altro per curiosità, accettiamo la proposta di Andrea di colmare questa lacuna
Arriviamo ad Omegna, dove posteggiamo in piazza Madonna del Popolo. Iniziamo il cammino andando a prendere la via Nobili che sale tra le abitazioni. Alla fine della strada si stacca il sentiero e, poco dopo troviamo il bivio tra i sentieri P2 e P3. Optiamo per la direzione sinistra sul P2, indicato per escursionisti esperti. la via prende a salire nel bosco intersecando più volte la via degli gnomi e il sentiero Vertical che sale più diretto. Arriviamo alla terrazza panoramica con la panchina gigante e proseguiamo raggiungendo il recinto dell'Alpe Mastrolini con area giochi e tavoli di legno. Sempre seguendo il P2 saliamo più decisamente su sentiero battuto ma poco frequentato tra alte felci. Arriviamo ai tratti su rocce granitiche attrezzati con catene. Il primo tratto in un canalino la catena serve per sicurezza, il secondo è un po' più esposto, il terzo è più impegnativo su ripide rocce con intagli e la catena serve per issarsi. Superati questi tratti arriviamo nei pressi dell'Omo, caratteristico spuntone di granito dove si apre la vista sui colli attorno alla cima. Poco prima del bivio dei sentieri ci concediamo una sosta per rifocillarci prima di riprendere il cammino tra i pascoli e le piste da sci. Raggiungiamo il rifugio CAI e le strade col parcheggio affollato. Un' ultima salita sulla rettilinea pista da sci ci porta sulla cima del Mottarone, tra antenne e il bar con le terrazze verso il lago. La vista, altrimenti grandiosa, è guastata dalla foschia. Dopo la pausa per le foto di vetta iniziamo la discesa. Seguiamo più o meno la direzione di salita fino al bivio sopra l'Omo dove prendiamo il sentiero P4 in direzione dei Tre Alberi. Il sentiero è in prevalenza su granito in massi o ghiaione. Alcuni tratti sono scavati dall'acqua dei temporali. Anche questo sentiero, pur evidente, è poco frequentato tra le felci e l'erba alta. Una variante, parallela al sentiero, ci porta sulla pista forestale nei pressi della sella dei Tre Alberi. Al bivio lasciamo il P4 che scende verso Agrano, per prendere a destra il P3 che ci riporta ad Omegna. Sul sentiero che scende nel bosco passiamo dall'Alpe del Barba e dall'Alpe del Tredes per ritrovare il bivio, ad inizio sentiero dove ritroviamo la via di salita che, brevemente ci riporta all'auto.
Partecipanti: Andrea, Darico, Dario.
Tempi di percorrenza: 2h40' (15'sosta) salita, 20' sosta in vetta, 1h57' (10'sosta) discesa. 4h57' totale
Meteo: Bello, caldo, foschie. Versante di salita all'ombra
Note: Nessun altro escursionista incontrato in salita, affollamento in cima, qualche incontro in discesa, solo nella parte bassa.
Arriviamo ad Omegna, dove posteggiamo in piazza Madonna del Popolo. Iniziamo il cammino andando a prendere la via Nobili che sale tra le abitazioni. Alla fine della strada si stacca il sentiero e, poco dopo troviamo il bivio tra i sentieri P2 e P3. Optiamo per la direzione sinistra sul P2, indicato per escursionisti esperti. la via prende a salire nel bosco intersecando più volte la via degli gnomi e il sentiero Vertical che sale più diretto. Arriviamo alla terrazza panoramica con la panchina gigante e proseguiamo raggiungendo il recinto dell'Alpe Mastrolini con area giochi e tavoli di legno. Sempre seguendo il P2 saliamo più decisamente su sentiero battuto ma poco frequentato tra alte felci. Arriviamo ai tratti su rocce granitiche attrezzati con catene. Il primo tratto in un canalino la catena serve per sicurezza, il secondo è un po' più esposto, il terzo è più impegnativo su ripide rocce con intagli e la catena serve per issarsi. Superati questi tratti arriviamo nei pressi dell'Omo, caratteristico spuntone di granito dove si apre la vista sui colli attorno alla cima. Poco prima del bivio dei sentieri ci concediamo una sosta per rifocillarci prima di riprendere il cammino tra i pascoli e le piste da sci. Raggiungiamo il rifugio CAI e le strade col parcheggio affollato. Un' ultima salita sulla rettilinea pista da sci ci porta sulla cima del Mottarone, tra antenne e il bar con le terrazze verso il lago. La vista, altrimenti grandiosa, è guastata dalla foschia. Dopo la pausa per le foto di vetta iniziamo la discesa. Seguiamo più o meno la direzione di salita fino al bivio sopra l'Omo dove prendiamo il sentiero P4 in direzione dei Tre Alberi. Il sentiero è in prevalenza su granito in massi o ghiaione. Alcuni tratti sono scavati dall'acqua dei temporali. Anche questo sentiero, pur evidente, è poco frequentato tra le felci e l'erba alta. Una variante, parallela al sentiero, ci porta sulla pista forestale nei pressi della sella dei Tre Alberi. Al bivio lasciamo il P4 che scende verso Agrano, per prendere a destra il P3 che ci riporta ad Omegna. Sul sentiero che scende nel bosco passiamo dall'Alpe del Barba e dall'Alpe del Tredes per ritrovare il bivio, ad inizio sentiero dove ritroviamo la via di salita che, brevemente ci riporta all'auto.
Partecipanti: Andrea, Darico, Dario.
Tempi di percorrenza: 2h40' (15'sosta) salita, 20' sosta in vetta, 1h57' (10'sosta) discesa. 4h57' totale
Meteo: Bello, caldo, foschie. Versante di salita all'ombra
Note: Nessun altro escursionista incontrato in salita, affollamento in cima, qualche incontro in discesa, solo nella parte bassa.
Tourengänger:
morgan

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