Weissmies 4017 m - Anello da sud per creste (SW e SE)
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Allo Stambecco Fiorenzo mi ha lanciato l'idea del Weissmies da sud. Avevo anche appena letto la relazions di Riccardo_R, il quale mi ha gentilmente fornito molte informazioni. Per me un 4000 in giornata non era nemmeno contemplato nel breve termine. Ed invece eccomi qua a raccontarlo.
Ispirandomi alla relazione di Alpingio ho deciso di provare a salire sul Weissmies evitando la via normale, quest'anno troppo pericolosa, ma percorrendo invece un bell'anello sul versante meridionale.
La salita l'abbiamo svolta dalla più difficile delle due creste: la sud-ovest. La discesa dalla meno impegnativa: la sud-est. Il percorso prevede un tratto lungo il ghiacciaio.
Ho creato un bel gruppo di 6 persone, tra cui mio fratello jair. Loro si sono appoggiati per la notte alla Almagellerhütte. Io, avendo soltanto un giorno libero, sono salito dal Sass Almagell in notturna e mi sono unito a loro il mattino presto.
Video /www.instagram.com/reel/Cg1PTEnKiG1/?igshid=MDJmNzVkMjY=
La crestina sommitale che collega la vetta alla spalla meridionale
Avvicinamento alla Almagellerhütte
I miei compagni sono saliti in giornata alla Almagellerhütte.
Io, lasciato il Ticino nel pomeriggio, sono transitato dal Passo della Novena e ho raggiunto in serata Sass Almagell.
In paese mi sono fermato al primo parcheggio sulla destra. Mi sono portato tutto il necessario per la cena e per preparare i panini per l'indomani. In auto ho predisposto un materassino ma sono stato scomodo e il sonno è stato molto breve e disturbato. Solo 1 ora di buon sonno.
Alla 01.20 mi incammino lungo il sentiero seguendo le indicazioni dei cartelli. La capanna è indicata fin da subito. È tutto un bel sentiero facile. Fino a quota 2000 sale con moderata pendenza nel bosco, ci sono un paio di varianti che tuttavia non ho memorizzato a causa del buio della notte.
Mi immetto nella vallata (Almagellertal) e per falsopiano raggiungo l'alpe (Almagelleralp).
Qui ci sarebbe una variante leggermente più breve (a sinistra) ma non la scorgo e proseguo lungo il fondovalle fino ad alzarmi gradualmente e raggiungere infine la capanna. Sono le 04.30 e c'è un bel movimento: tanti alpinisti si stanno dirigendo verso la cresta sud-est, i miei amici si stanno preparando.
Mi riposo un attimo, ci sono 9 gradi ed è ancora notte.
Cresta sud-ovest / Rotgrat
Dal Rifugio seguiamo dei bolli gialli dietro l'edificio e su terreno composto da massi ci spostiamo a NW. Bisogna superare una dorsale (il Dri Horlini) su una traccia che ci porta ad effettuare alcuni passaggi di arrampicata. Ci sono alcune staffe. Quindi bisogna scendere a sinistra (attenzione perché non è scontata la deviazione, io sarei salito ulteriormente). Nella discesa (forse 50 metri) ci sono staffe infisse nella roccia per agevolare il passo. Giunti sulla pietraia (la morena del Rottalgletscher) la risaliamo fino alla base della cresta. L'accesso alla stessa è ben segnalato dai bolli e dalle frecce gialle.
Mio fratello e i suoi due amici (Martino e Giorgio) sono molto più veloci: loro formeranno una cordata e saliranno per primi. Non li rivedremo più fino al pomeriggio.
Io, Sandro e Paolo formiamo la nostra cordata. Per salire sulla cresta risaliamo una parete piuttosto verticale ricca di appigli per lo più solidi. Ci sono gli spit a ridurre la difficoltà. Con dei rinvii sfruttiamo gli stessi per attaccarci. Alle 07.00 siamo sulla cresta. Il tratto più difficile è superato.
Ora procediamo in conserva più per la pigrizia di non volerci slegare (e in previsioni di altri eventuali passaggi) che non per necessità. Seguiamo il filo e risaliamo una placconata esposta. Raggiungiamo un punto quotato 3500 m.
Intanto sorge il sole, l'orizzonte si apre e appare un suggestivo mare di nebbia.
Il contesto, con i grandi 4000 sullo sfondo, la nostra cresta e la nostra meta sono tutti elementi che ci conferiscono entusiasmo e ci caricano. Io sono stanco con già 2000 metri nelle gambe ma avanzo incantato dal paradiso che stiamo attraversando.
La cresta SW nel suo tratto iniziale
Con passaggi che raramente raggiungono il terzo grado ci avviciniamo alla base del Rottalhorn che è l'anticima del Weissmies. Dopo una pausa scaliamo gli ultimi 100 metri ed eccoci sopra. Ci aspetta il ghiacciaio. Cambiamo assetto e ci avviamo verso la parte alta del tour. La cresta che converge alla cupola sommitale ci appare molto fratturata. Decidiamo di aggirare tutta la cima da nord seguendo una traccia fresca. Anche Jair è appena passato da lì. Ci abbassiamo di quota (forse 20 metri), scavalchiamo un crepaccio ed eseguiamo un traverso. Incontriamo diversi crepacci che superiamo con cautela. I ponti reggono. Quindi a quota 3900 puntiamo in alto verso la vetta. Paolo ci sprona perché siamo rallentati.
In effetti, almeno nel mio caso, c'è una certa sofferenza (che non avevo provato nei precedenti 4000).
Il Weissmies visto dal Rottalhorn
La vetta: Weissmies 4017 m
Con un certo affanno dopo esattamente 8h 30 min raggiungo la vetta con i miei compagni.
La vista è prestigiosissima: di grande impatto visivo è la crestina per la spalla meridionale seguita dal Pizzo di Andolla che sovrasta elegante un vasto mare di nebbia (vedi foto sopra).
Ci tratteniamo per le foto di rito almeno 20 minuti sulla vetta. Quindi ci spostiamo lungo la crestina fino alla spalla meridionale rocciosa. Qui ci fermiamo a mangiare.
Il Pizzo di Andolla visto dalla vetta
La cresta sud-est (via normale dalla Almagellerhütte)
Ampiamente descritta questa via è piacevole, non è banale, è lunga e da non sottovalutare. Non ha particolari difficoltà. Se si mantiene il filo ci sono alcuni passaggi di secondo grado o di terzo (aggirabili) da affrontare. I primi 400 metri sicuramente si scendono usando le mani. Un po' come al Monviso (mi è venuto in mente). Le persone che abbiamo incontrato erano tutte su questa via, in buona parte incordati. Noi siamo scesi liberi, i miei amici più veloci di me.
Io sono rimasto indietro, più lento ma attento a non cadere anche nei punti apparentemente più semplici.
Sotto i 3600 metri la tentazione di abbassarsi di lato è frequente. Tuttavia mantenere il filo si rivela l'opzione più efficace. Soltanto intorno alla quota 3460 m mi abbasso gradualmente a sinistra e individuo una traccia che mi conduce allo Zwischbergenpass. Sono a quota 3271 m e sono le 12.30. La cresta sud mi ha impegnato per circa 1h 45 min.
Da qui aggiro una piccola cima da destra seguendo i bolli bianco-blu e poi mi lancio nella vallata sempre lungo la traccia segnata.
Alle 13.20 sono in Capanna. Esattamente dopo 12 ore dalla mia partenza.
Ci sono i miei amici, incluso Jair e i suoi ad aspettarmi.
La birra servita è la Vallesaine e la torta alle albicocche è uno sfizio che non mi faccio mancare.
La cresta sud-est
Allontanamento
Uno potrebbe dire che non è bene scendere lentamente e fermarsi a bere ulteriori birre lungo il tragitto. Tuttavia questa condotta, proposta da mio fratello, è stata l'elemento che ha fatto la differenza sulla qualità del mio rientro. Sono sceso senza soffrire e sono arrivato a valle idratato e senza aver stressato il mio organismo.
Poco più in basso della hutte metà di noi imboccano la variante di discesa. Essa rimane alta sulla destra orografica della vallata per poi abbassarsi in corrispondenza dell'alpe. Sarà qui che ci fermeremo per una seconda birra. Jair e gli altri invece sono scesi dal mio percorso dell'andata.
Dalla capanna alla macchina sono altri 1200 interminabili metri.
Alle 16.20 sono alla macchina. Sono trascorse 15 ore incluse tutte le pause.
Ci separiamo per il rientro.
Il viaggio per me è andato liscio. Sono in Ticino per le 20.00 .
Complimenti alla mia squadra! Gran bel giro. E grazie Alpingio per la tua fondamentale relazione.
Ispirandomi alla relazione di Alpingio ho deciso di provare a salire sul Weissmies evitando la via normale, quest'anno troppo pericolosa, ma percorrendo invece un bell'anello sul versante meridionale.
La salita l'abbiamo svolta dalla più difficile delle due creste: la sud-ovest. La discesa dalla meno impegnativa: la sud-est. Il percorso prevede un tratto lungo il ghiacciaio.
Ho creato un bel gruppo di 6 persone, tra cui mio fratello jair. Loro si sono appoggiati per la notte alla Almagellerhütte. Io, avendo soltanto un giorno libero, sono salito dal Sass Almagell in notturna e mi sono unito a loro il mattino presto.
Video /www.instagram.com/reel/Cg1PTEnKiG1/?igshid=MDJmNzVkMjY=
La crestina sommitale che collega la vetta alla spalla meridionale
Avvicinamento alla Almagellerhütte
I miei compagni sono saliti in giornata alla Almagellerhütte.
Io, lasciato il Ticino nel pomeriggio, sono transitato dal Passo della Novena e ho raggiunto in serata Sass Almagell.
In paese mi sono fermato al primo parcheggio sulla destra. Mi sono portato tutto il necessario per la cena e per preparare i panini per l'indomani. In auto ho predisposto un materassino ma sono stato scomodo e il sonno è stato molto breve e disturbato. Solo 1 ora di buon sonno.
Alla 01.20 mi incammino lungo il sentiero seguendo le indicazioni dei cartelli. La capanna è indicata fin da subito. È tutto un bel sentiero facile. Fino a quota 2000 sale con moderata pendenza nel bosco, ci sono un paio di varianti che tuttavia non ho memorizzato a causa del buio della notte.
Mi immetto nella vallata (Almagellertal) e per falsopiano raggiungo l'alpe (Almagelleralp).
Qui ci sarebbe una variante leggermente più breve (a sinistra) ma non la scorgo e proseguo lungo il fondovalle fino ad alzarmi gradualmente e raggiungere infine la capanna. Sono le 04.30 e c'è un bel movimento: tanti alpinisti si stanno dirigendo verso la cresta sud-est, i miei amici si stanno preparando.
Mi riposo un attimo, ci sono 9 gradi ed è ancora notte.
Cresta sud-ovest / Rotgrat
Dal Rifugio seguiamo dei bolli gialli dietro l'edificio e su terreno composto da massi ci spostiamo a NW. Bisogna superare una dorsale (il Dri Horlini) su una traccia che ci porta ad effettuare alcuni passaggi di arrampicata. Ci sono alcune staffe. Quindi bisogna scendere a sinistra (attenzione perché non è scontata la deviazione, io sarei salito ulteriormente). Nella discesa (forse 50 metri) ci sono staffe infisse nella roccia per agevolare il passo. Giunti sulla pietraia (la morena del Rottalgletscher) la risaliamo fino alla base della cresta. L'accesso alla stessa è ben segnalato dai bolli e dalle frecce gialle.
Mio fratello e i suoi due amici (Martino e Giorgio) sono molto più veloci: loro formeranno una cordata e saliranno per primi. Non li rivedremo più fino al pomeriggio.
Io, Sandro e Paolo formiamo la nostra cordata. Per salire sulla cresta risaliamo una parete piuttosto verticale ricca di appigli per lo più solidi. Ci sono gli spit a ridurre la difficoltà. Con dei rinvii sfruttiamo gli stessi per attaccarci. Alle 07.00 siamo sulla cresta. Il tratto più difficile è superato.
Ora procediamo in conserva più per la pigrizia di non volerci slegare (e in previsioni di altri eventuali passaggi) che non per necessità. Seguiamo il filo e risaliamo una placconata esposta. Raggiungiamo un punto quotato 3500 m.
Intanto sorge il sole, l'orizzonte si apre e appare un suggestivo mare di nebbia.
Il contesto, con i grandi 4000 sullo sfondo, la nostra cresta e la nostra meta sono tutti elementi che ci conferiscono entusiasmo e ci caricano. Io sono stanco con già 2000 metri nelle gambe ma avanzo incantato dal paradiso che stiamo attraversando.
La cresta SW nel suo tratto iniziale
Con passaggi che raramente raggiungono il terzo grado ci avviciniamo alla base del Rottalhorn che è l'anticima del Weissmies. Dopo una pausa scaliamo gli ultimi 100 metri ed eccoci sopra. Ci aspetta il ghiacciaio. Cambiamo assetto e ci avviamo verso la parte alta del tour. La cresta che converge alla cupola sommitale ci appare molto fratturata. Decidiamo di aggirare tutta la cima da nord seguendo una traccia fresca. Anche Jair è appena passato da lì. Ci abbassiamo di quota (forse 20 metri), scavalchiamo un crepaccio ed eseguiamo un traverso. Incontriamo diversi crepacci che superiamo con cautela. I ponti reggono. Quindi a quota 3900 puntiamo in alto verso la vetta. Paolo ci sprona perché siamo rallentati.
In effetti, almeno nel mio caso, c'è una certa sofferenza (che non avevo provato nei precedenti 4000).
Il Weissmies visto dal Rottalhorn
La vetta: Weissmies 4017 m
Con un certo affanno dopo esattamente 8h 30 min raggiungo la vetta con i miei compagni.
La vista è prestigiosissima: di grande impatto visivo è la crestina per la spalla meridionale seguita dal Pizzo di Andolla che sovrasta elegante un vasto mare di nebbia (vedi foto sopra).
Ci tratteniamo per le foto di rito almeno 20 minuti sulla vetta. Quindi ci spostiamo lungo la crestina fino alla spalla meridionale rocciosa. Qui ci fermiamo a mangiare.
Il Pizzo di Andolla visto dalla vetta
La cresta sud-est (via normale dalla Almagellerhütte)
Ampiamente descritta questa via è piacevole, non è banale, è lunga e da non sottovalutare. Non ha particolari difficoltà. Se si mantiene il filo ci sono alcuni passaggi di secondo grado o di terzo (aggirabili) da affrontare. I primi 400 metri sicuramente si scendono usando le mani. Un po' come al Monviso (mi è venuto in mente). Le persone che abbiamo incontrato erano tutte su questa via, in buona parte incordati. Noi siamo scesi liberi, i miei amici più veloci di me.
Io sono rimasto indietro, più lento ma attento a non cadere anche nei punti apparentemente più semplici.
Sotto i 3600 metri la tentazione di abbassarsi di lato è frequente. Tuttavia mantenere il filo si rivela l'opzione più efficace. Soltanto intorno alla quota 3460 m mi abbasso gradualmente a sinistra e individuo una traccia che mi conduce allo Zwischbergenpass. Sono a quota 3271 m e sono le 12.30. La cresta sud mi ha impegnato per circa 1h 45 min.
Da qui aggiro una piccola cima da destra seguendo i bolli bianco-blu e poi mi lancio nella vallata sempre lungo la traccia segnata.
Alle 13.20 sono in Capanna. Esattamente dopo 12 ore dalla mia partenza.
Ci sono i miei amici, incluso Jair e i suoi ad aspettarmi.
La birra servita è la Vallesaine e la torta alle albicocche è uno sfizio che non mi faccio mancare.
La cresta sud-est
Allontanamento
Uno potrebbe dire che non è bene scendere lentamente e fermarsi a bere ulteriori birre lungo il tragitto. Tuttavia questa condotta, proposta da mio fratello, è stata l'elemento che ha fatto la differenza sulla qualità del mio rientro. Sono sceso senza soffrire e sono arrivato a valle idratato e senza aver stressato il mio organismo.
Poco più in basso della hutte metà di noi imboccano la variante di discesa. Essa rimane alta sulla destra orografica della vallata per poi abbassarsi in corrispondenza dell'alpe. Sarà qui che ci fermeremo per una seconda birra. Jair e gli altri invece sono scesi dal mio percorso dell'andata.
Dalla capanna alla macchina sono altri 1200 interminabili metri.
Alle 16.20 sono alla macchina. Sono trascorse 15 ore incluse tutte le pause.
Ci separiamo per il rientro.
Il viaggio per me è andato liscio. Sono in Ticino per le 20.00 .
Complimenti alla mia squadra! Gran bel giro. E grazie Alpingio per la tua fondamentale relazione.
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Michea82
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