Senza neanche farlo apposta abbiamo dedicato l’ultima settimana all’alto Vallese ed ai suoi bellissimi ghiacciai.
Martedì Griesgletscher, sabato Ghiacciaio del Rodano e domenica non potevamo lasciarci sfuggire il più grande ghiacciaio della Svizzera, ossia quello dell’Aletsch che fa parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il Grosser Aletschgletscher ha una lingua di ghiaccio lunga circa 24km ed è il più grande dell'intero arco alpino.
Sabato dopo la gita al Kleines Furkahorn siamo scesi fino a Briga per il pernottamento, in questo modo domenica mattina siamo riusciti a portarci in quota piuttosto velocemente.
Vista la clemenza del tempo abbiamo deciso di salire ancora su un “3’000” e lo Sparrhorn con i suoi 3'021 m.s.m. ha fatto proprio al caso nostro!
Accesso al luogo di partenza:
Per salire allo Sparrhorn si parte dalla turistica località di Belalp.
Belalp si raggiunge mediante la funivia “Belalp Bahnen” che parte dal paesino di Blatten (CHF 16.00 andata/ritorno).
Blatten si raggiunge in automobile o autopostale salendo da Briga e passando inizialmente da Naters.
A Blatten c’è un grande e comodo parcheggio a pagamento nei pressi della stazione di partenza della funivia (parcheggio nemmeno troppo caro, noi abbiamo pagato CHF 3.50 e abbiamo lasciato l’auto per quasi tutto il giorno!).
Percorso effettuato:
Sull’itinerario da noi seguito c’è poco da dire, la zona è per ovvie ragioni molto turistica ed i sentieri che l’attraversano sono ampiamente segnalati, compreso quello che porta allo Sparrhorn (sentiero interamente marcato in bianco-rosso-bianco / difficoltà T2).
Lo Sparrhorn è senza ombra di dubbio il “3’000” più facile che abbiamo salito finora, in pratica c’è quasi un’autostrada che arriva fin sulla vetta.
Il vantaggio di essere saliti su questa cima ad inizio ottobre è che di sicuro girava molta meno gente rispetto al periodo di alta stagione in piena estate.
Per essere brevi questo è stato il percorso da noi seguito:
Belalp (2094 m.s.m.) – Bruchegg (2130 m.s.m.) – quota 2163 m.s.m. – quota 2343 m.s.m. – quota 2441 m.s.m. – quota 2598 m.s.m. – quota 2730 m.s.m. – Sparrhorn (3021 m.s.m.) – quota 2730 m.s.m. – Tyndalldenkmal (2351 m.s.m.) – quota 2256 m.s.m. – Hotel Belalp (2130 m.s.m.) – Lüsga (2124 m.s.m.) – Bruchegg (2130 m.s.m.) – Belalp (2094 m.s.m.)
L’itinerario si sviluppa in gran parte attraverso ampi pascoli e solo da quota 2730m sale in mezzo ad una pietraia ma sempre su agevole sentiero.
C’è da dire che se nel primo tratto ci si alza dolcemente in maniera graduale, gli ultimi 300m di dislivello fino alla cima sono al contrario piuttosto ripidi. Tutto facile comunque…quasi troppo! Che tristezza non essermi potuta appendere a qualche sasso!
È quasi scontato che dai 3'021m dello Sparrhorn si gode di un ampio e stupendo panorama sui ghiacciai e sulle enormi cime circostanti. Talmente enormi che pur trovandoci a 3’021m anche in questo caso ci siamo sentiti delle formichine!
Visione spettacolare sull’Oberaletschgletscher che scorre con la sua lingua coperta da fini detriti proprio al di sotto della cima. La vetta più affascinante della regione è secondo me quella dell’Aletschhorn, piramide di rocce e ghiaccio davvero stupenda.
Degna di nota è pure la frastagliata cresta rocciosa dei Fusshörner dominata alla fine dal Gross Fusshorn, impossibile non notarla perché sta proprio di fronte allo Sparrhorn.
In basso, centinaia di metri sotto i Fusshörner corre il panoramico ed esposto sentiero che conduce alla Oberaletschhütte, capanna che siamo riusciti a scorgere in lontananza.
Dalla cima si vede pure il tratto terminale della lingua ghiacciata del bellissimo Grosser Aletschgletscher, per poterlo ammirare al meglio bisogna però raggiungere il Tyndalldenkmal o l’Hotel Belalp dove la visuale è più ampia.
Da notare che per vedere il Ghiacciaio dell’Aletsch si può salire con altri tre diversi impianti che raggiungono la sponda orografica sinistra del ghiacciaio (rispettivamenteEggishorn, Bettmeralp e Riederalp), di sicuro la visuale dall’altro versante è più bella e ravvicinata rispetto a quella che si gode da Belalp, per questo motivo ci siamo ripromessi di salirci prima o poi. Credo che il punto d’osservazione migliore sia quello dell’Eggishorn, andremo a fare dei test…
Sulla cima dello Sparrhorn non poteva mancare una croce, in questo caso di legno, con annessa gamella per il libro di vetta, quest’ultimo immagino che dovranno sostituirlo diverse volte nell’arco dell’anno vista l’assidua frequentazione della vetta da parte dei turisti. Turisti che ad ogni modo sono obbligati a superare 1000m di dislivello per arrivare fin quassù, quindi non si tratta proprio di una passeggiatina…bisogna metterci un po’d’impegno e sudore!
Grazie alla stupenda giornata abbiamo avuto la fortuna di vedere in lontananza pure la famosa cima Svizzera per eccellenza, specificare che si tratta del Cervino o Matterhorn è quasi superfluo!
Nei pressi del Tyndalldenkmal (un grande menhir posato in onore dello scienziato ed alpinista britannico John Tyndall) si trova un utile tabellone panoramico che riporta i nomi delle montagne vicine e lontane.
La giornata è stata bellissima come pure la gita, panorami da cartolina e tempo più che perfetto! Grande idea quella di partire per questo week-end-last-minute! Sooo schöööön!
Il Vallese non ci ha delusi nemmeno stavolta, chissà che magari quest’inverno riusciremo a toccarne le nevi?! Alla prossima…
Per ulteriori informazioni su questa gita vedi: Ariafina: Sparrhorn
Tempo impiegato:
Salita 2 h 45 minuti
Discesa 2 h 10 minuti
(soste comprese)
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