Anello Gressoney Rifugio Carestia in Val Vogna
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Giro ad anello di due giorni dalla valle di Gressoney al rifugio Carestia in Valdobbia laterale della Valsesia.
Giorno 1) dislivello +1500 -700 km 10.2 ore 7 (soste comprese)
Da Gressoney Saint-Jean (m. 1380) risalire la valle lungo il sentiero 11, dopo un tratto ripido, il percorso si spiana, superata l'alpeggio Cialfrezzo (Tschalvrétzò) di sotto, verso quota 1900 metri, il vallone si apre e s’inizia ad intravedere la meta del Colle Valdobbia e dell’Ospizio Sottile.
Si continua sull’altro lato della valle e, superati i resti dell’alpe Cialfrezzo di sopra si attraversa un breve pianoro sentiero transita a sinistra dell'alpeggio poi raggiunge un successivo breve pianoro. La parte finale della salita ritorna ripida. al Passo di Valdobbia si trova il Rifugio Ospizio Sottile (quota 2480) che fa parte della storia Walser.
Da qui il sentiero principale scende direttamente sul fondovalle fino all’Alpe Larecchio (m.1900), noi abbiamo preferito seguire il sentiero segnalato verso destra che porta al lago delle Balme, da dove comunque si procede in discesa fino a Larecchio (agriturismo).
Si prosegue lungo il sentiero di accesso all’alpeggio e giunti in prossimità del torrente Valdobbia si lascia l’itinerario di discesa per attraversarlo su un ponte di legno.
In leggera discesa si raggiunge il fondo del vallone che scende dai laghi Bianco e Nero, si attraversa il torrente, il sentiero sale ripidissimo e abbastanza ostruito dalla vegetazione fino ad incrociare il sentiero che dal rifugio porta ai laghi e al Corno Bianco.
E’ il primo giorno di apertura del rifugio e il custode ci è venuto incontro per assicurarsi del nostro arrivo, siamo gli unici ospiti attesi. Pochi minuti ed eccoci al Rifugio Abate Carestia (m 2201)
Giorno 2) dislivello +800 –1300 km. 10,2 ore 8.30 (soste comprese)
Ringraziati custode del rifugio e moglie per l’accoglienza ricevuta, riprendiamo il sentiero che porta al Corno Bianco, superiamo il Lago Bianco (m.2332) e, lasciato a sinistra il sentiero per il passo dell’Alpetto, proseguiamo la salita.
Poco prima del Lago Nero (m.2672) prendiamo il sentiero per il passo del Rissuolo che costeggia la sponda meridionale del Lago.
Una segnaletica avverte che manca un ora al passo, ma l’assoluta mancanza costringe a destreggiarsi in una serie infinita di grossi massi.
Comunque anche se più lentamente arriviamo al Passo di Rissuolo (m.2930) da dove si ha una splendida veduta sul Corno Bianco che in verità è tutto nero senza un filo di neve.
Sembra che per la discesa si possa usufruire di un sentiero ma dopo pochi passi questo si perde in una zona franata seguita da una serie infinita di massi (anche qui per mancanza di neve causa una notevole perdita di tempo).
Puntiamo verso destra dove si vede il sentiero che percorre la cengia Harroweg che attraversa una serie di ripidi speroni fino al Colletto sulla cresta ovest punta Ciampono (m.2762)
Da qui ci si affaccia alla conca del Lago di Netscio e del Bivacco Gastaldi, dominata dalla visione delle cime del Monte Rosa.
Ancora tanti sassi in discesa per poi su prati risalira al Bivacco Gastaldi (m.2630).
Da qui inizia il lungo sentiero di discesa a Gressoney-la-Trinitè (m.1624)
La fermata dell’autobus per Gressoney St Jean è proprio sull’altro lato della strada.
Il percorso dal rifugio Carestia al Bivacco Gastaldi costituisce la seconda tappa dell’Alta Via Tullio Vidoni
http://www.caivarallo.it/valsesia/sentieri-valsesia/sentieri-valsesia-dettaglio.php?sentiero=589
Abbiamo trovato altre persone solo al bivacco Gastaldi
Giorno 1) dislivello +1500 -700 km 10.2 ore 7 (soste comprese)
Da Gressoney Saint-Jean (m. 1380) risalire la valle lungo il sentiero 11, dopo un tratto ripido, il percorso si spiana, superata l'alpeggio Cialfrezzo (Tschalvrétzò) di sotto, verso quota 1900 metri, il vallone si apre e s’inizia ad intravedere la meta del Colle Valdobbia e dell’Ospizio Sottile.
Si continua sull’altro lato della valle e, superati i resti dell’alpe Cialfrezzo di sopra si attraversa un breve pianoro sentiero transita a sinistra dell'alpeggio poi raggiunge un successivo breve pianoro. La parte finale della salita ritorna ripida. al Passo di Valdobbia si trova il Rifugio Ospizio Sottile (quota 2480) che fa parte della storia Walser.
Da qui il sentiero principale scende direttamente sul fondovalle fino all’Alpe Larecchio (m.1900), noi abbiamo preferito seguire il sentiero segnalato verso destra che porta al lago delle Balme, da dove comunque si procede in discesa fino a Larecchio (agriturismo).
Si prosegue lungo il sentiero di accesso all’alpeggio e giunti in prossimità del torrente Valdobbia si lascia l’itinerario di discesa per attraversarlo su un ponte di legno.
In leggera discesa si raggiunge il fondo del vallone che scende dai laghi Bianco e Nero, si attraversa il torrente, il sentiero sale ripidissimo e abbastanza ostruito dalla vegetazione fino ad incrociare il sentiero che dal rifugio porta ai laghi e al Corno Bianco.
E’ il primo giorno di apertura del rifugio e il custode ci è venuto incontro per assicurarsi del nostro arrivo, siamo gli unici ospiti attesi. Pochi minuti ed eccoci al Rifugio Abate Carestia (m 2201)
Giorno 2) dislivello +800 –1300 km. 10,2 ore 8.30 (soste comprese)
Ringraziati custode del rifugio e moglie per l’accoglienza ricevuta, riprendiamo il sentiero che porta al Corno Bianco, superiamo il Lago Bianco (m.2332) e, lasciato a sinistra il sentiero per il passo dell’Alpetto, proseguiamo la salita.
Poco prima del Lago Nero (m.2672) prendiamo il sentiero per il passo del Rissuolo che costeggia la sponda meridionale del Lago.
Una segnaletica avverte che manca un ora al passo, ma l’assoluta mancanza costringe a destreggiarsi in una serie infinita di grossi massi.
Comunque anche se più lentamente arriviamo al Passo di Rissuolo (m.2930) da dove si ha una splendida veduta sul Corno Bianco che in verità è tutto nero senza un filo di neve.
Sembra che per la discesa si possa usufruire di un sentiero ma dopo pochi passi questo si perde in una zona franata seguita da una serie infinita di massi (anche qui per mancanza di neve causa una notevole perdita di tempo).
Puntiamo verso destra dove si vede il sentiero che percorre la cengia Harroweg che attraversa una serie di ripidi speroni fino al Colletto sulla cresta ovest punta Ciampono (m.2762)
Da qui ci si affaccia alla conca del Lago di Netscio e del Bivacco Gastaldi, dominata dalla visione delle cime del Monte Rosa.
Ancora tanti sassi in discesa per poi su prati risalira al Bivacco Gastaldi (m.2630).
Da qui inizia il lungo sentiero di discesa a Gressoney-la-Trinitè (m.1624)
La fermata dell’autobus per Gressoney St Jean è proprio sull’altro lato della strada.
Il percorso dal rifugio Carestia al Bivacco Gastaldi costituisce la seconda tappa dell’Alta Via Tullio Vidoni
http://www.caivarallo.it/valsesia/sentieri-valsesia/sentieri-valsesia-dettaglio.php?sentiero=589
Abbiamo trovato altre persone solo al bivacco Gastaldi
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