Gran Sasso 2912 m - in notturna
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Come forgiare un giovane guerriero: non farlo dormire, fallo camminare e portalo con te nei luoghi più potenti.
Alba sul Gran Sasso
Vista verso il Corno Grande Orientale

La mia terza ascesa sul Tetto degli Appennini e la seconda per mio figlio l'abbiamo svolta in notturna. Lo scopo era duplice: vedere l'alba compiendo una bella escursione e non perdere nemmeno una giornata di mare.
Per la notturna scegliamo la via più semplice ed immediata da Campo Imperatore. Essa consente di partire già da una buona quota, raggiungibile in auto e di percorrere un sentiero interamente segnato e mai esposto.
Lasciamo, dopo una cena tardiva, Roseto degli Abruzzi, nostro luogo di vacanza e ci spostiamo a Campo Imperatore. Ci sono 16 gradi e soffia un vento da debole a moderato.
Con le frontali percorriamo il sentiero passando dalla Sella di Monte Aquila. La via lattea è ben visibile, la luna calante è già sorta ma emana poca luce.
Percorriamo il bel sentiero fin sotto la sella del Brecciaio per il quale poi risaliamo un tratto più ripido. Quindi giriamo a destra e guadagniamo ulteriore quota fino alla piana che si trova alla base del pendio occidentale.
Scorgiamo 2 persone da lontano avvicinarsi dal Rifugio Franchetti.
Lungo la cresta soffia un po' di vento. Si sale usando anche le mani su roccette. Non ci sono difficoltà eccessive. Raggiungiamo la cresta sommitale quando ormai a nord e ad est è già chiaro.
Da qui possiamo vedere bene le tre principali vette del Gran Sasso (Corno Grande Occidentale, Orientale e Centrale), il ghiacciaio del Calderone (mal ridotto) e il Corno Piccolo. Inoltre scorgiamo il mare Adriatico.
Eseguiamo un breve traverso e risaliamo l'ultimo tratto di cresta fino alla croce di vetta. Sono le 05.30 e manca pochissimo alla levata del sole.
Abbiamo freddo ma ci siamo portati i vestiti e il te caldo.
Il sole compare rosa scuro, quasi viola in mezzo alla foschia oltre il mare Adriatico. Sul bordo inferiore dello spicchio sembra esserci il profilo di una montagna (la Croazia?).
Altre 2 persone ammirano con noi lo spettacolo ma si trovano sulla vetta orientale.
I 2 escursionisti del Rifugio Franchetti, invece, arriveranno soltanto più tardi ma hanno potuto ammirare lo spettacolo dal punto in cui si accede alla cresta sommitale.
Discendiamo con calma per la medesima via.
Incontreremo molte persone.
Sia all'andata che al ritorno abbiamo incontrato uno stambecco, per strada anche un istrice. Infine una rana lungo il sentiero a salire di notte ha fatto un'apparizione. Con quell'aridità mi sono chiesto cosa ci facesse lì.
Con Eidan ero salito al Corno Grande Occidentale da Campo Imperatore anche nel 2020. C'era la neve. Era stato spettacolare.
Il Gran Sasso è una montagna bellissima. Merita sempre una visita e può essere una meta alternativa alle Alpi quando le perturbazioni le avvolgono per più giorni (come avvenne nell'ottobre 2020, con Eidan appunto e nell'estate 2021 quando decisi di scendere e provare la via dai Prati di Tivo, includendo altre 2 cime).
Eidan sprofonderà nel sonno appena salito in auto. Ha tuttavia apprezzato il fatto di terminare una gita a quasi 3000 metri già alle 08.30 del mattino. Inoltre per lui, come per me, è stata un'esperienza di quelle che non si dimenticano.
Piccolo video /www.instagram.com/reel/CgUHaNfqktg/?igshid=MDJmNzVkMjY=
Dopo 30 minuti la luce è dorata - Vista sul Corno Grande Orientale

Alba sul Gran Sasso
Vista verso il Corno Grande Orientale

La mia terza ascesa sul Tetto degli Appennini e la seconda per mio figlio l'abbiamo svolta in notturna. Lo scopo era duplice: vedere l'alba compiendo una bella escursione e non perdere nemmeno una giornata di mare.
Per la notturna scegliamo la via più semplice ed immediata da Campo Imperatore. Essa consente di partire già da una buona quota, raggiungibile in auto e di percorrere un sentiero interamente segnato e mai esposto.
Lasciamo, dopo una cena tardiva, Roseto degli Abruzzi, nostro luogo di vacanza e ci spostiamo a Campo Imperatore. Ci sono 16 gradi e soffia un vento da debole a moderato.
Con le frontali percorriamo il sentiero passando dalla Sella di Monte Aquila. La via lattea è ben visibile, la luna calante è già sorta ma emana poca luce.
Percorriamo il bel sentiero fin sotto la sella del Brecciaio per il quale poi risaliamo un tratto più ripido. Quindi giriamo a destra e guadagniamo ulteriore quota fino alla piana che si trova alla base del pendio occidentale.
Scorgiamo 2 persone da lontano avvicinarsi dal Rifugio Franchetti.
Lungo la cresta soffia un po' di vento. Si sale usando anche le mani su roccette. Non ci sono difficoltà eccessive. Raggiungiamo la cresta sommitale quando ormai a nord e ad est è già chiaro.
Da qui possiamo vedere bene le tre principali vette del Gran Sasso (Corno Grande Occidentale, Orientale e Centrale), il ghiacciaio del Calderone (mal ridotto) e il Corno Piccolo. Inoltre scorgiamo il mare Adriatico.
Eseguiamo un breve traverso e risaliamo l'ultimo tratto di cresta fino alla croce di vetta. Sono le 05.30 e manca pochissimo alla levata del sole.
Abbiamo freddo ma ci siamo portati i vestiti e il te caldo.
Il sole compare rosa scuro, quasi viola in mezzo alla foschia oltre il mare Adriatico. Sul bordo inferiore dello spicchio sembra esserci il profilo di una montagna (la Croazia?).
Altre 2 persone ammirano con noi lo spettacolo ma si trovano sulla vetta orientale.
I 2 escursionisti del Rifugio Franchetti, invece, arriveranno soltanto più tardi ma hanno potuto ammirare lo spettacolo dal punto in cui si accede alla cresta sommitale.
Discendiamo con calma per la medesima via.
Incontreremo molte persone.
Sia all'andata che al ritorno abbiamo incontrato uno stambecco, per strada anche un istrice. Infine una rana lungo il sentiero a salire di notte ha fatto un'apparizione. Con quell'aridità mi sono chiesto cosa ci facesse lì.
Con Eidan ero salito al Corno Grande Occidentale da Campo Imperatore anche nel 2020. C'era la neve. Era stato spettacolare.
Il Gran Sasso è una montagna bellissima. Merita sempre una visita e può essere una meta alternativa alle Alpi quando le perturbazioni le avvolgono per più giorni (come avvenne nell'ottobre 2020, con Eidan appunto e nell'estate 2021 quando decisi di scendere e provare la via dai Prati di Tivo, includendo altre 2 cime).
Eidan sprofonderà nel sonno appena salito in auto. Ha tuttavia apprezzato il fatto di terminare una gita a quasi 3000 metri già alle 08.30 del mattino. Inoltre per lui, come per me, è stata un'esperienza di quelle che non si dimenticano.
Piccolo video /www.instagram.com/reel/CgUHaNfqktg/?igshid=MDJmNzVkMjY=
Dopo 30 minuti la luce è dorata - Vista sul Corno Grande Orientale

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