Sasso Moro, traversata creste ovest-est
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Nell'ambito della gita CAO (club alpino operaio di Como) di luglio, ecco la variante alpinistica: salita al Sasso moro in traversata dal Rifugio Carate al Rifugio Bignami.
Arrivati al passo di Fellaria (tralascio descrizione per tanti altri report esistenti), inizia la caccia agli ometti e ai segnali(ini) di vernice rossa. E' necessario guardare bene, a volte è facile perderli: le traccie di sentiero sono rare, la mancanza di neve mette a nudo tutti i sassi. La direzione è comunque quella della dorsale, sempre sulla sinistra, ovvero verso il versante nord del Sasso. Superata l'anticima si arriva delicatamente (pietraia, ghiaietta infida e scivolosa) ad un intaglio, poi c'è una paretina (una delle due difficoltà di II grado, ma molto breve). Si arriva poi alla base del torrione finale, da qui poi ripartirà la discesa verso la dorsale est. La salita alla vetta è ben segnata con bollini bianchi (avevano finito la vernice rossa ?); vetta ampia con ometti, molto spettacolare.
La discesa ci è stata agevolata da un local che ci ha suggerito di prendere a destra della dorsale fino all'anticipa evidente delle cresta est. Da qui ometti o bolli rossi sono più evidenti, non c'è pericolo di perdersi. Discesa su sentiero ripido con qualche roccetta (I grado).
Si arriva poi al classico sentiero dell'alta via, ben segnato, che porta al Bignami.
Info tecniche: in questa stagione pazzesca non c'è più un grammo di neve, sopravvive il ghiaccaietto nel vallone nord che però rimane sotto la dorsale (solo nel tratto finale l'abbiamo calpestato, ma senza necessità di ramponi o altro). I passaggi di II grado sono solo 2 (20/30 m di sviluppo ciascuno, poco esposti), tante pietre, sassi, sabbia e ghiaia che rallentano l'andatura: necessario avere attenzione. Noi abbiamo portato e messo il caschetto lungo le 2 dorsali di salita e discesa ..... è una prudenza.... ci sono in giro anche stambecchi che a volte fanno rotolare sassi nelle loro scorribande d'alta quota. Ovviamente non c'è necessità di corda ....si può portare un cordino per eventuali problemi.
Il percorso lo si può fare anche in senso inverso, da est ad ovest, ma secondo me è preferibile da ovest ad est.
Info turistiche: al rifugio Carate sono sempre molto gentili e ospitali, un po' meno al Bignami (forse perchè alla domenica è spesso molto affollato).
Arrivati al passo di Fellaria (tralascio descrizione per tanti altri report esistenti), inizia la caccia agli ometti e ai segnali(ini) di vernice rossa. E' necessario guardare bene, a volte è facile perderli: le traccie di sentiero sono rare, la mancanza di neve mette a nudo tutti i sassi. La direzione è comunque quella della dorsale, sempre sulla sinistra, ovvero verso il versante nord del Sasso. Superata l'anticima si arriva delicatamente (pietraia, ghiaietta infida e scivolosa) ad un intaglio, poi c'è una paretina (una delle due difficoltà di II grado, ma molto breve). Si arriva poi alla base del torrione finale, da qui poi ripartirà la discesa verso la dorsale est. La salita alla vetta è ben segnata con bollini bianchi (avevano finito la vernice rossa ?); vetta ampia con ometti, molto spettacolare.
La discesa ci è stata agevolata da un local che ci ha suggerito di prendere a destra della dorsale fino all'anticipa evidente delle cresta est. Da qui ometti o bolli rossi sono più evidenti, non c'è pericolo di perdersi. Discesa su sentiero ripido con qualche roccetta (I grado).
Si arriva poi al classico sentiero dell'alta via, ben segnato, che porta al Bignami.
Info tecniche: in questa stagione pazzesca non c'è più un grammo di neve, sopravvive il ghiaccaietto nel vallone nord che però rimane sotto la dorsale (solo nel tratto finale l'abbiamo calpestato, ma senza necessità di ramponi o altro). I passaggi di II grado sono solo 2 (20/30 m di sviluppo ciascuno, poco esposti), tante pietre, sassi, sabbia e ghiaia che rallentano l'andatura: necessario avere attenzione. Noi abbiamo portato e messo il caschetto lungo le 2 dorsali di salita e discesa ..... è una prudenza.... ci sono in giro anche stambecchi che a volte fanno rotolare sassi nelle loro scorribande d'alta quota. Ovviamente non c'è necessità di corda ....si può portare un cordino per eventuali problemi.
Il percorso lo si può fare anche in senso inverso, da est ad ovest, ma secondo me è preferibile da ovest ad est.
Info turistiche: al rifugio Carate sono sempre molto gentili e ospitali, un po' meno al Bignami (forse perchè alla domenica è spesso molto affollato).
Tourengänger:
Gio59
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