Monte Bompià 2857 e Corno delle Granate 3108 dalla cresta sud-est
Oggi uscita solitaria in terra camuna.
Partito presto per sfuggire alla canicola di questo periodo. Sorpresa, al Ponte del Guat già tutto pieno prima delle 6. Scendo lungo la strada di accesso fino sotto la galleria, dove a sinistra c'è uno slargo sterrato per 10 auto, penso.
A piedi su al Ponte del Guat e con la sterrata alla Malga Premassone 1591 ) qui parcheggio a pagamento, ma non vedo più la colonnina per pagare, ci sono ruspe ora lì, forse si torna a pagare dentro il Rifugio Premassone, come si faceva prima.
Poco oltre il torrente, parte subito a sinistra il sentiero 13 che sale deciso, a 1950 circa si passa da una costruzione dell'Enel, e poco oltre si sbuca in terreno aperto, si passa da alcune stalle ( bivio basso per Rifugio Baitone ) e si arriva all'estremità ovest della diga del lago Baitone ( che si può percorrere per andare all'omonimo rifugio ).
Ora percorro il sentiero a sinistra del lago ( ovest ) e dopo un ponticello in ferro c'è un palo senza cartelli. Qui sale ripido sull'erba isiga una traccia. Non avendo il fisico di
Menek che ha fatto la lunghissima via dai Laghi Gelati in salita e discesa, spero con questa via di accorciare almeno l'andata. La salita sempre ripida e segnalata, a volte si perde nell'erba, nel tratto finale sale tra gli sfasciumi di pietre e arriva alla Forcella di Bompià 2782 m dove terminano i segni. Sono il primo della giornata, un ora sotto vedo 3 persone salire. Decido di salire la cima alla mia sinistra, provo dapprima di cresta, ma poi vedo che è molto meglio stare sul lato sinistro per cenge e traversi e salire solo quando si vede il grande ometto di vetta, Arrivo così al Monte Bonpià 2857 m. Ridiscendo alla Forcella e inizio la salita del corno. la prima parte sembra meglio sul versante sinistro ( lato Val Rabbia ), ma poi mi sposto sul lato destro della cresta e trovo anche una traccia nell'erba che seguo lungamente fino ad arrivare al castello di rocce finale. Qualche ometto aiuta a seguire la retta via, che si infila in un ripido canale ( 1° grado ) si resta sempre sul lato Baitone, e comunque senza grossi problemi arrivo al Corno delle Granate 3108 m. Panorama notevole, un pò offuscato l'Adamello. Possente la mole della vicina Cima delle Granate ( che mi sembra più a forma di Corno lui, sembra molto difficile ). Dopo una lunga sosta mi raggiungono in vetta i 3 inseguitori. Uno di loro aveva già fatto la via normale in precedenza e mi dà le indicazioni per scendere nel ghiaione sottostante, quindi non guardo neanche la carta. Ahi, sbagliato, scendo nel franoso, per strane tracce, poco umane e mi ritrovo sopra dei salti di roccia, faccio il punto della situazione e capisco che dovevo stare subito alto verso nord, con un traverso in piano in quella direzione, finalmente aggancio gli ometti e i segni di discesa, che porta a scendere nel canale che divide il Corno dalla Cima delle Granate, è l'unica discesa possibile. Vedo una famigliola di stabecchi con 3 piccoli. Ora è tutta una grande pietraia, con 2 varianti, scelgo quella bassa che passa a sud ( destra ) del Lago Gelato Ovest 2760 m e del suo laghetto satellite. Quindi appena sotto la quota 2700 incontro il bivio per il Corno Baitone. Scendo al Lago Lungo e poco oltre da una piccola diga inutile. Quindi giù al Lago Rotondo e al vicino Rifugio Tonolini 2450 m. Grande affollamento al rifugio stile Rimini, con una fisarmonicista che rallegra la gente. Da qui scendo sotto il rifugio ( catene ) per costeggiare il Lago Baitone sul lato opposto rispetto alla mattina. Non manca qualche breve risalita, ma poi si scende al Rifugio Baitone 2281 m. Qui sarebbe stato troppo facile attraversare la diga e scendere per la via di salita subito. Ma volevo invece scendere sotto il rifugio per ricongiungermi poi. Sbaglio e imbocco il sentiero per il Passo del Gatto, ma alle costruzioni dell'Enel sottostanti, rimedio con una risalita a destra che poi passando sotto la diga mi riporta alle stalle viste la mattina sul sentiero 13. Quindi scendo per la stessa via alla Malga Premassone e al Ponte del Guat.
Discesa infinita rispetto alla rapida salita dalla Forcella di Bonpià, raccomandabile.
Prima Hikr del Monte Bompià e della cresta SW del Corno delle Granate.
Basta faticare in montagna, torno in baita giusto in tempo rilassarmi tagliando l'erba.
Partito presto per sfuggire alla canicola di questo periodo. Sorpresa, al Ponte del Guat già tutto pieno prima delle 6. Scendo lungo la strada di accesso fino sotto la galleria, dove a sinistra c'è uno slargo sterrato per 10 auto, penso.
A piedi su al Ponte del Guat e con la sterrata alla Malga Premassone 1591 ) qui parcheggio a pagamento, ma non vedo più la colonnina per pagare, ci sono ruspe ora lì, forse si torna a pagare dentro il Rifugio Premassone, come si faceva prima.
Poco oltre il torrente, parte subito a sinistra il sentiero 13 che sale deciso, a 1950 circa si passa da una costruzione dell'Enel, e poco oltre si sbuca in terreno aperto, si passa da alcune stalle ( bivio basso per Rifugio Baitone ) e si arriva all'estremità ovest della diga del lago Baitone ( che si può percorrere per andare all'omonimo rifugio ).
Ora percorro il sentiero a sinistra del lago ( ovest ) e dopo un ponticello in ferro c'è un palo senza cartelli. Qui sale ripido sull'erba isiga una traccia. Non avendo il fisico di

Discesa infinita rispetto alla rapida salita dalla Forcella di Bonpià, raccomandabile.
Prima Hikr del Monte Bompià e della cresta SW del Corno delle Granate.
Basta faticare in montagna, torno in baita giusto in tempo rilassarmi tagliando l'erba.
Tourengänger:
Antonio59 !

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Kommentare (7)