Piz della Molera (m.2603)
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
L'indubbio fascino della Val Calanca colpisce ancora, e dopo il recente Piz de Groven vien voglia di allargare un pò lo sguardo, pertanto l'invito di
Gabrio a tentare anche l'altrettanto - se non di più - imponente e selvaggio Piz della Molera non cade certo nel vuoto, coinvolgendo anche
Antonio59 !, pure apertamente interessato alla poco frequentata meta.
Da Arvigo (m.820) si attraversa il torrente sul bel ponte romano salendo per bella mulattiera (attualmente interessata da taglio piante), dapprima in pineta quindi nel bosco misto con dolci svolte che senza fatica conduce a Poz (m.1280) e lo splendido e panoramico nucleo di Braggio (m.1293): gran balconata sulla Calanca e le cime sul lato opposto della valle, dal Pizzo di Claro al Torrent Alto; qui giunge anche la teleferica da Arvigo, che volendo risparmierebbe questi primi 500 metri di dislivello scarsi.
I bei prati sopra Braggio son brevemente interrotti dall'ampia strada sterrata con la quale si potrebbe già giungere in auto, e dalla località Mondent (m.1453, cartelli) parte ora la più decisa salita per rada pineta verso il Rifugio Alp de Fora (m.1844), presto raggiunto, dove ci fermiamo brevemente: luogo davvero riposante e struttura molto ben accogliente ed organizzata, che invita indubbiamente a una bella pausa.
Ripartiti per il sentiero alle sue spalle si perviene all'importante bivio (cartelli) dove prosegue il Sentiero Alpino Calanca, che si lascia a sinistra svoltando in direzione opposta con un sentiero ben evidente, ma anche l'unico non marcato: con qualche svolta si giunge alla baita isolata di Tesa (m.2060), ove si manifesta la nostra imponente meta. Si prosegue in dolce salita a destra della struttura sempre con percorso abbastanza evidente toccando un colletto e alzandosi su pendio erboso culminando nella panoramica spalla m.2294 caratterizzata dall'omone in pietra, utile riferimento in caso di nebbia: singolare giungere al cospetto del Piz della Molera e trovare un cantiere all'opera, per probabili lavori di manutenzione dei para-valanghe.
La dolce musica sin qui udita cambia improvvisamente tonalità, facendosi minacciosa e selvaggia, impennandosi dopo una breve ganna su ripida ed aerea crestina che con qualche manovra costringe ad appoggiarsi sul lato mesolcinese, a piombo sulla profonda valle di Molera. Tramite intaglio si torna su quello calanchino, da cui prosegue obbligatoriamente l'aspra salita, mai difficile, ma sovente esposta e su cui muoversi attentamente in un caotico sistema di cenge, intagli e resti di sentierini di capre, ove è necessario non perdere l'orientamento alzandosi verso il castello sommitale. Una volta sotto, ed incrociato un primo canale ripidissimo e poco raccomandabile, si risale e supera un'ulteriore cengia incontrando il fondamentale riferimento di una sorta di monumentale "cammello" roccioso: ci si alza a sinistra di un secondo ripido canale, su prati e rocce più agevoli e sicuri, guadagnando un ultimo intaglio, dal quale con ulteriori roccette si perviene alla solitaria vetta del Piz della Molera (m.2603), rappresentata da una sorta di "pulpito" su cui poniamo l'omino di vetta, ad accompagnarne altri due già presenti. La vista è purtroppo preclusa, salvo rari momenti, e riusciamo a catturare ben poco, tanto che il vicino Piz de Groven ci si manifesta solo pochi attimi per poi nascondersi definitivamente...
Sbrigata la pratica pranzo rientriamo con pazienza e attenzione per la stessa via, seguendo gli ometti da noi posti durante la salita (pochissimi altri erano comunque già presenti) e ridiscesi alla Spalla m.2294 non rimane che seguire a ritroso il percorso per Alp di Fora (ulteriore gradita pausa), Braggio e Arvigo.
Avanti così. ;)
Antonio59 !
L'affascinante Val Calanca chiama ancora per un altra sua bella cima.
Partiti da Arvigo trainati da un Turbo-Gabrio che cammina di gran lena con ogni pendenza. E anche oggi godiamo della protezione del suo potente aggeggio anti-zecche che con le sue potenti onde elettromagnetiche e ultrasuoni ha creato il panico tra i poveri acari succhia sangue. Fino alla spalla di quota 2294 non c'è storia, se non avere buoni garretti per stare dietro al nostro apripista. Il dopo, è tutta una ricerca di una traccia ormai scomparsa per via dell'abbandono della pastorizia, che con le sue greggi di pecore e capre, tanto favorivano il tracciamento di sentierini nelle zone più impervie. Comunque dopo qualche incertezza, siamo saliti proprio alla vista del "cammello di roccia", e cioè nel pendio che lo precede, arrivando finalmente in vetta.
NB. Arvigo-Braggio-Alp di Fora-Bivio T1/T2 - Bivio-Tesa-Spalla m.2294 T2/T3 - Spalla m.2294-Piz della Molera T5+


Da Arvigo (m.820) si attraversa il torrente sul bel ponte romano salendo per bella mulattiera (attualmente interessata da taglio piante), dapprima in pineta quindi nel bosco misto con dolci svolte che senza fatica conduce a Poz (m.1280) e lo splendido e panoramico nucleo di Braggio (m.1293): gran balconata sulla Calanca e le cime sul lato opposto della valle, dal Pizzo di Claro al Torrent Alto; qui giunge anche la teleferica da Arvigo, che volendo risparmierebbe questi primi 500 metri di dislivello scarsi.
I bei prati sopra Braggio son brevemente interrotti dall'ampia strada sterrata con la quale si potrebbe già giungere in auto, e dalla località Mondent (m.1453, cartelli) parte ora la più decisa salita per rada pineta verso il Rifugio Alp de Fora (m.1844), presto raggiunto, dove ci fermiamo brevemente: luogo davvero riposante e struttura molto ben accogliente ed organizzata, che invita indubbiamente a una bella pausa.
Ripartiti per il sentiero alle sue spalle si perviene all'importante bivio (cartelli) dove prosegue il Sentiero Alpino Calanca, che si lascia a sinistra svoltando in direzione opposta con un sentiero ben evidente, ma anche l'unico non marcato: con qualche svolta si giunge alla baita isolata di Tesa (m.2060), ove si manifesta la nostra imponente meta. Si prosegue in dolce salita a destra della struttura sempre con percorso abbastanza evidente toccando un colletto e alzandosi su pendio erboso culminando nella panoramica spalla m.2294 caratterizzata dall'omone in pietra, utile riferimento in caso di nebbia: singolare giungere al cospetto del Piz della Molera e trovare un cantiere all'opera, per probabili lavori di manutenzione dei para-valanghe.
La dolce musica sin qui udita cambia improvvisamente tonalità, facendosi minacciosa e selvaggia, impennandosi dopo una breve ganna su ripida ed aerea crestina che con qualche manovra costringe ad appoggiarsi sul lato mesolcinese, a piombo sulla profonda valle di Molera. Tramite intaglio si torna su quello calanchino, da cui prosegue obbligatoriamente l'aspra salita, mai difficile, ma sovente esposta e su cui muoversi attentamente in un caotico sistema di cenge, intagli e resti di sentierini di capre, ove è necessario non perdere l'orientamento alzandosi verso il castello sommitale. Una volta sotto, ed incrociato un primo canale ripidissimo e poco raccomandabile, si risale e supera un'ulteriore cengia incontrando il fondamentale riferimento di una sorta di monumentale "cammello" roccioso: ci si alza a sinistra di un secondo ripido canale, su prati e rocce più agevoli e sicuri, guadagnando un ultimo intaglio, dal quale con ulteriori roccette si perviene alla solitaria vetta del Piz della Molera (m.2603), rappresentata da una sorta di "pulpito" su cui poniamo l'omino di vetta, ad accompagnarne altri due già presenti. La vista è purtroppo preclusa, salvo rari momenti, e riusciamo a catturare ben poco, tanto che il vicino Piz de Groven ci si manifesta solo pochi attimi per poi nascondersi definitivamente...
Sbrigata la pratica pranzo rientriamo con pazienza e attenzione per la stessa via, seguendo gli ometti da noi posti durante la salita (pochissimi altri erano comunque già presenti) e ridiscesi alla Spalla m.2294 non rimane che seguire a ritroso il percorso per Alp di Fora (ulteriore gradita pausa), Braggio e Arvigo.
Avanti così. ;)

L'affascinante Val Calanca chiama ancora per un altra sua bella cima.
Partiti da Arvigo trainati da un Turbo-Gabrio che cammina di gran lena con ogni pendenza. E anche oggi godiamo della protezione del suo potente aggeggio anti-zecche che con le sue potenti onde elettromagnetiche e ultrasuoni ha creato il panico tra i poveri acari succhia sangue. Fino alla spalla di quota 2294 non c'è storia, se non avere buoni garretti per stare dietro al nostro apripista. Il dopo, è tutta una ricerca di una traccia ormai scomparsa per via dell'abbandono della pastorizia, che con le sue greggi di pecore e capre, tanto favorivano il tracciamento di sentierini nelle zone più impervie. Comunque dopo qualche incertezza, siamo saliti proprio alla vista del "cammello di roccia", e cioè nel pendio che lo precede, arrivando finalmente in vetta.
NB. Arvigo-Braggio-Alp di Fora-Bivio T1/T2 - Bivio-Tesa-Spalla m.2294 T2/T3 - Spalla m.2294-Piz della Molera T5+
Communities: Hikr in italiano, M I S O X
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (14)