MTB: Tremola - Passo del San Gottardo (da Airolo).
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LE MIE SUGGESTIONI:
Annoverata nella lista prioritaria dei miei desideri, sotto la voce: 'Estate 2022', riemerge la Tremola. Uscita che cercava solo la giornata giusta per essere omaggiata. Sono di rientro dalle campagne e spiagge venete del basso Polesine nel Delta del Pò: un paesaggio che mitiga l'anima e trasmette tranquillità. Il rientro a casa è sempre un pò destabilizzante quando stai bene con te stesso, soprattutto quando ti accorgi che lunedì incombe il quotidiano frenetico. Nel mazzo ho ancora un jolly da giocare: la domenica! Tra l'altro nei miei appunti, ricordo di aver segnato che la domenica ad Airolo è gratuita la sosta auto giornaliera negli spazi blu: questo dettaglio fissa un punto a favore alla "malsana" idea che prende forma sempre più nella testa. Il tempo di scaricare le valigie, consultare "Meteo-Svizzera" per aggiungere un'altro punto di merito alla "malsana" idea essendoci condizioni favorevoli. Ore 5:28 AM rieccomi di nuovo in autostrada. Questa volta però il muso dell'auto punta in alto, verso Nord! Ore 7:55 AM arrivo ad Airolo. Nel frattempo ho già individuato quello che cercavo: ovvero il cippo stradale contrassegnato che rappresenta il punto da cui si accede alla Tremola. Sul manufatto è inciso: Ospizio 13 km. Tremola ci siamo! Sono qui solo per te! Sono emozionato perché non sarà solo una pedalata di "conquista" ma è un tuffarsi con la fantasia all'indietro nel tempo antico, valorizzando quello che è il più lungo collegamento viario di valore storico di tutta la Svizzera. Un lavoro d'ingegneria ottocentesca d'altri tempi. Un crocevia alpino tra il Nord e il Sud d'Europa. Tutti i cenni storici sul San Gottardo sono avvolti da un'aura unica, magica e mistica. Tra i libri culturali che hanno alimentato la mia brama cito quello di Albano Marcarini: Alti passi, grandi salite". Letture di avvicendamenti storici, aneddoti e curiosità che in qualche maniera mi hanno condotto fin qua sù tra queste montagne maestose.
DAL PUNTO DI VISTA TECNICO:
Da Airolo 1141 mt al Passo del San Gottardo 2091 mt si percorrono 13 km superando un dislivello di 930 metri. La salita tutto sommato è ben gestibile, non ci sono tratti particolarmente duri di grande sacrificio o sofferenza. Certo rimane sempre e comunque una salita, in quote e altitudini da rispettare, dove è richiesto un certo impegno fisico da non sottovalutare. La pendenza media è attorno al 7,4%. Inizialmente la pavimentazione è asfaltata, alternando brevi tratti in pavè. Gli ultimi 6 km invece saranno interamente in pavimentazione granitica di pavè, maniacalmente curati, incastrati e conservati in perfetto stato. Lo scenario alpino della Val Tremola è incantevole in un contesto del genere. In salite di questo calibro, a queste latitudini, subentra come attenuante alle difficoltà il fattore vento. Le raffiche a circa 4km dall'arrivo erano a tratti violente e spiravano contro la mia direzione. In via precauzionale ho cercato sempre di mantenermi al centro della strada nei punti in cui, al margine di essa, non protetta, c'era il vuoto. Subentrava un certo timore! La strada essendo poco frequentata da automobili è comunque larga a sufficenza e, permette di essere sfruttata con attenzione nella sua ampiezza riducendo i pericoli. Al Passo del San Gottardo 2091 mt furtiva sosta a base di wurster con senape e birra, con quel tocco e sensazioni di sapori che fantasticando provengono dalla Mitteleuropa.
Annoverata nella lista prioritaria dei miei desideri, sotto la voce: 'Estate 2022', riemerge la Tremola. Uscita che cercava solo la giornata giusta per essere omaggiata. Sono di rientro dalle campagne e spiagge venete del basso Polesine nel Delta del Pò: un paesaggio che mitiga l'anima e trasmette tranquillità. Il rientro a casa è sempre un pò destabilizzante quando stai bene con te stesso, soprattutto quando ti accorgi che lunedì incombe il quotidiano frenetico. Nel mazzo ho ancora un jolly da giocare: la domenica! Tra l'altro nei miei appunti, ricordo di aver segnato che la domenica ad Airolo è gratuita la sosta auto giornaliera negli spazi blu: questo dettaglio fissa un punto a favore alla "malsana" idea che prende forma sempre più nella testa. Il tempo di scaricare le valigie, consultare "Meteo-Svizzera" per aggiungere un'altro punto di merito alla "malsana" idea essendoci condizioni favorevoli. Ore 5:28 AM rieccomi di nuovo in autostrada. Questa volta però il muso dell'auto punta in alto, verso Nord! Ore 7:55 AM arrivo ad Airolo. Nel frattempo ho già individuato quello che cercavo: ovvero il cippo stradale contrassegnato che rappresenta il punto da cui si accede alla Tremola. Sul manufatto è inciso: Ospizio 13 km. Tremola ci siamo! Sono qui solo per te! Sono emozionato perché non sarà solo una pedalata di "conquista" ma è un tuffarsi con la fantasia all'indietro nel tempo antico, valorizzando quello che è il più lungo collegamento viario di valore storico di tutta la Svizzera. Un lavoro d'ingegneria ottocentesca d'altri tempi. Un crocevia alpino tra il Nord e il Sud d'Europa. Tutti i cenni storici sul San Gottardo sono avvolti da un'aura unica, magica e mistica. Tra i libri culturali che hanno alimentato la mia brama cito quello di Albano Marcarini: Alti passi, grandi salite". Letture di avvicendamenti storici, aneddoti e curiosità che in qualche maniera mi hanno condotto fin qua sù tra queste montagne maestose.
DAL PUNTO DI VISTA TECNICO:
Da Airolo 1141 mt al Passo del San Gottardo 2091 mt si percorrono 13 km superando un dislivello di 930 metri. La salita tutto sommato è ben gestibile, non ci sono tratti particolarmente duri di grande sacrificio o sofferenza. Certo rimane sempre e comunque una salita, in quote e altitudini da rispettare, dove è richiesto un certo impegno fisico da non sottovalutare. La pendenza media è attorno al 7,4%. Inizialmente la pavimentazione è asfaltata, alternando brevi tratti in pavè. Gli ultimi 6 km invece saranno interamente in pavimentazione granitica di pavè, maniacalmente curati, incastrati e conservati in perfetto stato. Lo scenario alpino della Val Tremola è incantevole in un contesto del genere. In salite di questo calibro, a queste latitudini, subentra come attenuante alle difficoltà il fattore vento. Le raffiche a circa 4km dall'arrivo erano a tratti violente e spiravano contro la mia direzione. In via precauzionale ho cercato sempre di mantenermi al centro della strada nei punti in cui, al margine di essa, non protetta, c'era il vuoto. Subentrava un certo timore! La strada essendo poco frequentata da automobili è comunque larga a sufficenza e, permette di essere sfruttata con attenzione nella sua ampiezza riducendo i pericoli. Al Passo del San Gottardo 2091 mt furtiva sosta a base di wurster con senape e birra, con quel tocco e sensazioni di sapori che fantasticando provengono dalla Mitteleuropa.
Tourengänger:
GAQA

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