Piz de la Lumbreida (2983) fianco Nord-Ovest


Publiziert von Winterland , 4. Juli 2022 um 18:27.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Misox
Tour Datum:18 Juni 2022
Wandern Schwierigkeit: T5- - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS-
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Uccello-Lumbreida   CH-GR 
Zeitbedarf: 10:30
Aufstieg: 1376 m
Abstieg: 1376 m
Strecke:Lunghezza 15.5 km

Ammetto di consultare regolarmente hikr ma di non aver mai contribuito. Visto che non ho trovato relazioni su questa salita, mi decido a pubblicarla.
 
La meteo è perfetta e con mio figlio Daniele abbiamo deciso di affrontare il Piz de la Lumbreida dalla via diretta lungo il fianco Nord-Ovest. È un'idea che abbiamo da parecchio tempo e me la sono preparata dettagliatamente. 


Salita
 
Poco dopo le 6 lasciamo il paese di San Bernardino. L’aria è frizzante ma la giornata sarà molto calda. Ho percorso questi sentieri decine di volte ma mi fa sempre piacere.
Passando da Acubona risaliamo la sponda orografica sinistra del fiume fino alla Cassina di Vignun. Proseguiamo lungo il sentiero per abbandonarlo a Pian Grand poco prima della Motta del Caslasc, dove tagliamo decisamente verso destra portandoci alla base della salita. Il punto di attacco è facilmente riconoscibile. Si tratta della base dei due riali che scendono paralleli tra la roccia per unirsi nella parte inferiore.
 
Vista da qui la via che vogliamo affrontare incute un certo timore, ma sappiamo che è fattibile e non ci lasciamo impressionare. A partire da questo punto non ci saranno più nè indicazioni, nè una traccia da seguire.
 
Breve pausa e partiamo per la parte più difficile della nostra ascensione. La prima difficoltà sarà trovare il punto in cui attraversare i riali.
 
Risaliamo a zig zag il ripido prato, tenendoci sulla sinistra. La pendenza è importante, i bastoni aiutano e fortunatamente l’erba è asciutta.
Sappiamo che non bisogna tentare di attraversare troppo presto, ma arrivati alla fine dell'erba sotto le prime rocce ci rendiamo conto di essere saliti troppo. Scendiamo qualche metro e troviamo il passaggio che permette di attraversare il primo riale. Si trova immediatamente sotto l'unica macchia di neve visibile. Da qui la nostra idea è risalire la roccia tra le due cascate, ma inaspettatamente troviamo subito un facile passaggio che sfruttiamo per attraversare direttamente anche il secondo riale. Risalendo con prudenza tra piccole placche e erba raggiungiamo l'ampia conca a quota 2500m.
 
La sassaia è di dimensioni impressionanti. L’ambiente è decisamente selvaggio, e ora siamo completamente al sole.

 
Ho portato una mezza corda da 30m, scelta che si rivelerà azzeccata. Daniele ha già accumulato una certa esperienza in questi ambienti ma ha comunque solo 10 anni. Progredendo in conserva corta posso aprirgli la via e allo stesso tempo tenerlo in sicurezza. In presenza di soli adulti avrebbe poco senso ma nel nostro caso l'assetto è ideale.
Invece fettucce & co. saranno zavorra inutile perché il terreno è difficile da proteggere. Già lo immaginavo, ma tant'è. Idem per la piccozza. Le poche chiazze di neve rimaste non danno alcun problema. Diversa sarebbe stata la situazione un anno fa, ma quest'anno la neve qui non c'è mai stata veramente.

 
Ci leghiamo e ripartiamo. Inizialmente guadagniamo quota passando da un masso all'altro, poi sfruttando un nevaio di generose dimensioni. La pendenza diventa subito molto elevata e occorre costantemente usare le mani. Tratti di terreno friabile e instabile si alternano a rocce di buona qualità che offrono solidi appigli. I passaggi di arrampicata si susseguono, mai troppo difficili, generalmente sul grado II.
Spesso si può scegliere se arrampicare o se risalire su sfasciumi. Quasi sempre la prima opzione è la più sicura. Data la pendenza è meglio evitare di scivolare.
 
Ci accompagna un po’ di timore di trovarsi prima o poi ad un vicolo cieco e di dover fare retromarcia. In realtà questo non accade mai e proseguiamo a colpo sicuro e a buon ritmo, non velocissimo ma fluido e regolare. Daniele dimostra un'ottima tenuta sia fisica che mentale. È attento e determinato, non sbaglia un colpo.
La salita è lunga ma la progressione è divertente. Prestando costantemente concentrazione il tempo vola.
 
Prima dell’ultimo sperone troviamo un piccolo terrazzo e facciamo una breve sosta acqua e barretta. Ripartiamo e ci troviamo con la scelta tra il lato destro, che sembra più ostico, e il lato sinistro, in apparenza più semplice ma che obbliga ad attraversare un insidioso canalino. Optiamo per il canalino e trovando un paio di appoggi stabili lo superiamo con cautela e delicatezza. In retrospettiva sarebbe forse stato meglio arrampicare sulla destra, ma non ne ho la certezza.
 
In ogni caso superato quest’ultimo ostacolo il terreno spiana. Qui non servono più le mani e a circa 2882m  incrociamo la traccia che arriva dallo Stretto di Vignun. È la via normale invernale, che seguiremo per la discesa. Sempre in veste invernale, qui stimo si troverebbe all'incirca il deposito sci. La vetta è molto vicina e le difficoltà tecniche sono pressochè finite.
 

Quasi vetta

Abbiamo impiegato 3h45 dalla Motta del Caslasc. Un adulto che si muove con abilità su questo tipo di terreno sicuramente può impiegare la metà di questo tempo. La nostra stima però era stata decisamente troppo ottimista.In un attimo siamo a quota 2922m, quando prendiamo la dolorosa decisione di fermarci. Non sarebbe un problema completare i 60m che restano, ma con un rapido calcolo tra salita, rituali di vetta e discesa aggiungeremmo altri 30-40 minuti.
 
Abbiamo già accumulato circa 1h30 di ritardo rispetto al programma e il telefono non ha ricezione da ore. La discesa è ancora lunga, per cui decidiamo di non far preoccupare la famiglia e dopo un paio di autoscatti prendiamo senza indugi la traccia della discesa.
Siamo strafelici di aver completato la salita diretta lungo il fianco, al punto che rinunciare alla vetta non è un grande sacrificio. Ci saranno altre occasioni.


Discesa
 
Per la discesa seguiamo i bolli bianco e blu lungo l’infinita sassaia verso lo Stretto di Vignun. Sono posizionati perfettamente e si susseguono a brevissima distanza. Ringrazio chi li ha dipinti: non dover individuare da soli il percorso è un bell’aiuto. Ci permette di risparmiare energie e recuperare tempo.
Chiaramente manchiamo l’ultimo bollo a quota 2430m, cioè quello che indica l’ultimo tratto di discesa sull’erba fino alla Val Vignun. Dobbiamo fare a ritroso 150 metri, ma niente di drammatico. Con più attenzione la via corretta era individuabile facilmente.
 
Giunti in pianura ignoriamo il sentiero e raggiungiamo la Cassina di Vignun seguendo il riale in Pian Grand. Finalmente il telefono prende di nuovo. Avvisiamo a casa che va tutto bene e ci concediamo la prima vera pausa. Nonostante siano ormai le 15:30 addentiamo un rapido panino prima di riprendere la via per San Bernardino. Incontriamo qualche famiglia e ci rendiamo conto di non aver visto anima viva fino a quel momento.
 
Arriviamo in paese alle 16:30 giusto in tempo per un bel gelato, incredibilmente soddisfatti per la giornatona.

 
Difficoltà:
San Bernardino - Motta del Caslasc: T2
Motta del Caslasc - sella 2880m: T5- / PD- / II
Sella 2880m - vetta: T4-
Vetta - Stretto di Vignun: T3+

Nota:
Non prendere la mia traccia di salita del fianco come riferimento assoluto. Ci sono innumerevoli possibilità e non ho necessariamente sempre scelto i migliori passaggi.
Una volta intrapresa la salita conviene andare decisi fino in cima perchè ridiscendere sarebbe molto difficoltoso.

Tourengänger: Winterland


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Kommentare (2)


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Michea82 hat gesagt:
Gesendet am 4. Juli 2022 um 20:40
Complimenti per la salita su quella che so essere una montagna che porti nel cuore siccome ci hai passato sotto innumerevoli momenti. Vederla da Sanbe sprigiona grande carattere e fascino.
La scelta di rinunciare alla vetta a me sarebbe costata molto di più ma la ammiro. Avere un bambino con sè e una famiglia che ti aspetta è spesso stato anche per me un motivo per non raggiungere per forza la vetta. Dovremmo comprarci il satellitare
Complimenti anche a Daniele!

Winterland hat gesagt: RE:
Gesendet am 6. Juli 2022 um 17:44
Grazie Michea!


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