Grigne, Traversata Bassa
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Era un po' di tempo che non percorrevo questo sentiero, che mi piace in tutte le stagioni.
Comincio l'escursione da Ballabio, al sabato il bus per i Resinelli ora c'è solo ad agosto; si continua a tagliare corse e linee, e non mi pare che costringere gli escursionisti ad usare l'auto quando non sarebbe necessaria, sia un buon modo per contrastare la crisi climatica.
Da Piazza San Lorenzo mi porto a Ballabio Superiore seguendo la strada interna che costeggia il Torrente Grigna, procedo poche centinaia di metri verso i Resinelli fino al ponte sul Grigna; a questo punto prendo la stradina che poco oltre diventa sterrata.
Al primo bivio prendo la sterrata di sinistra che seguo fino al secondo tornante, dove imbocco un sentiero.
Si percorre un bosco disseminato da grossi massi caduti in tempi remoti dalla Gronda di Vaccarese.
Procedendo si sbuca sulla sterrata di destra del primo bivio, la seguo fino ad una catena dove prendo il sentiero sulla destra.
Continuo la salita nel bosco superando alcuni bivi, seguendo le indicazioni per l'Alpe Cavallo.
Procedo con cautela nell'ultimo tratto, l'erba è alta; lo scorso sabato sulle pendici del Due Mani ho fatto la conoscenza con le zecche, però sentendo pungere ho potuto estirparne una prima che potesse fissarsi saldamente. Oggi ne vedo una che cammina sulla pelle.
Giunto all'Alpe faccio una breve sosta, e spruzzo sulle gambe un repellente che solitamente spruzzo sui sassi dove mi siedo per non essere assalito da un'altro acaro che attiro come una calamita.
Una buona bevuta alla fontana, e riprendo il cammino.
Poco oltre un sentiero non segnalato ma indicato da un ometto, che raggiunge dopo un percorso un po' tortuoso la Traversata Bassa all'Alpe Cassino, non è molto pulito dalla vegetazione, per cui preferisco prendere il sentiero segnalato che sale poco più avanti, ma anche perché così transito da una fontana.
Neanche questo sentiero è pulitissimo; ed è strano che io mi preoccupi di queste cose, avendo l'abitudine di frequentare sentieri abbandonati, però la recente esperienza con la zecca mi ha reso più consapevole di questo pericolo il cui rischio pare sia notevolmente aumentato negli ultimi tempi.
Finalmente raggiungo la Traversata Bassa, in corrispondenza di una fontana dove mi disseto e mi rinfresco.
1 ora e 35 minuti esclusa sosta.
Oggi la giornata è molto calda (sto sentendo mentre scrivo del crollo del ghiacciaio della Marmolada).
Ora il percorso è tranquillo; una salita allo Zucco di Campei e proseguo verso il Pialeral.
Raggiunto il Gerone faccio la sosta per il pranzo; il mio masso è sempre lì, nonostante l'ambiente sia in continuo mutamento per la continua caduta di sassi, l'acqua che scorre impetuosa quando piove, e il terreno incoerente che crolla alla minima sollecitazione; però il masso è in una posizione sicura.
Un po' di riposo e riprendo il sentiero.
Raggiungo Cascina Vecchia e proseguo in salita raggiungendo l'Alpe Cova; qui mi sento abbastanza cotto da rinunciare a raggiungere il prato dove sorgeva il Rifugio Tedeschi.
Ancora un po' di riposo, poi comincio la discesa verso Balisio.
All'agriturismo Grassi e Lunghi prendo il sentiero del Villaggio lungo il Fiume, una piacevole variante alla strada sassosa, abbellita da varie sculture in legno.
L'escursione termina al Colle di Balisio; una visita al bar, poi salgo sul bus per Lecco.
A parte il caldo tropicale, la giornata è stata piacevole.
Alla prossima
Ciao
Stefano
Comincio l'escursione da Ballabio, al sabato il bus per i Resinelli ora c'è solo ad agosto; si continua a tagliare corse e linee, e non mi pare che costringere gli escursionisti ad usare l'auto quando non sarebbe necessaria, sia un buon modo per contrastare la crisi climatica.
Da Piazza San Lorenzo mi porto a Ballabio Superiore seguendo la strada interna che costeggia il Torrente Grigna, procedo poche centinaia di metri verso i Resinelli fino al ponte sul Grigna; a questo punto prendo la stradina che poco oltre diventa sterrata.
Al primo bivio prendo la sterrata di sinistra che seguo fino al secondo tornante, dove imbocco un sentiero.
Si percorre un bosco disseminato da grossi massi caduti in tempi remoti dalla Gronda di Vaccarese.
Procedendo si sbuca sulla sterrata di destra del primo bivio, la seguo fino ad una catena dove prendo il sentiero sulla destra.
Continuo la salita nel bosco superando alcuni bivi, seguendo le indicazioni per l'Alpe Cavallo.
Procedo con cautela nell'ultimo tratto, l'erba è alta; lo scorso sabato sulle pendici del Due Mani ho fatto la conoscenza con le zecche, però sentendo pungere ho potuto estirparne una prima che potesse fissarsi saldamente. Oggi ne vedo una che cammina sulla pelle.
Giunto all'Alpe faccio una breve sosta, e spruzzo sulle gambe un repellente che solitamente spruzzo sui sassi dove mi siedo per non essere assalito da un'altro acaro che attiro come una calamita.
Una buona bevuta alla fontana, e riprendo il cammino.
Poco oltre un sentiero non segnalato ma indicato da un ometto, che raggiunge dopo un percorso un po' tortuoso la Traversata Bassa all'Alpe Cassino, non è molto pulito dalla vegetazione, per cui preferisco prendere il sentiero segnalato che sale poco più avanti, ma anche perché così transito da una fontana.
Neanche questo sentiero è pulitissimo; ed è strano che io mi preoccupi di queste cose, avendo l'abitudine di frequentare sentieri abbandonati, però la recente esperienza con la zecca mi ha reso più consapevole di questo pericolo il cui rischio pare sia notevolmente aumentato negli ultimi tempi.
Finalmente raggiungo la Traversata Bassa, in corrispondenza di una fontana dove mi disseto e mi rinfresco.
1 ora e 35 minuti esclusa sosta.
Oggi la giornata è molto calda (sto sentendo mentre scrivo del crollo del ghiacciaio della Marmolada).
Ora il percorso è tranquillo; una salita allo Zucco di Campei e proseguo verso il Pialeral.
Raggiunto il Gerone faccio la sosta per il pranzo; il mio masso è sempre lì, nonostante l'ambiente sia in continuo mutamento per la continua caduta di sassi, l'acqua che scorre impetuosa quando piove, e il terreno incoerente che crolla alla minima sollecitazione; però il masso è in una posizione sicura.
Un po' di riposo e riprendo il sentiero.
Raggiungo Cascina Vecchia e proseguo in salita raggiungendo l'Alpe Cova; qui mi sento abbastanza cotto da rinunciare a raggiungere il prato dove sorgeva il Rifugio Tedeschi.
Ancora un po' di riposo, poi comincio la discesa verso Balisio.
All'agriturismo Grassi e Lunghi prendo il sentiero del Villaggio lungo il Fiume, una piacevole variante alla strada sassosa, abbellita da varie sculture in legno.
L'escursione termina al Colle di Balisio; una visita al bar, poi salgo sul bus per Lecco.
A parte il caldo tropicale, la giornata è stata piacevole.
Alla prossima
Ciao
Stefano
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stefano58

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