Piz Palù Orientale - Sperone Kuffner
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"Chiara, l'hanno fatta. È in condizioni super!"
"Beh, andiamo!"
Bastano due rapidi messaggi per intenderci e senza pensarci troppo siamo al parcheggio del Diavolezza con i nostri grossi zaini sulle spalle.
Ovviamente, di lasciare soldi agli svizzeri non se ne parla, così iniziamo la lunga Via Crucis verso la nostra suite superior a 475893947 stelle, dove ci attende una squisita cenetta gourmet con vista che manco i ristoranti più stellati sono in grado di offrire.
Verso le 8.30 do sera ecco che arriva anche la cordata caveden: accettiamo di ospitarli nella nostra suite in cambio di un the caldo per colazione, visto che siamo deboli e il fornelletto era troppo pesante da portare.
Ore 2.35. La sveglia suona. È ora di prendere i bagagli e partire.
Veloci percorriamo la traccia di sentiero che traversa sotto al Piz Trovat. Alla Fuorcla Trovat, scorgiamo diverse lucine davanti a noi, tutte dirette alla Kuffner.
In poco più di 2 ore raggiungiamo l'attacco dello sperone. Veloci ci leghiamo e partiamo. La roccia, scaldata dai primi raggi di sole, è stupenda e l'arrampicata è divertentissima.
Procediamo veloci (non si era mai visto) in conserva protetta, alternandoci di tanto in tanto, ma con la promessa "te fai il chiave su roccia, però a me lasci la parte finale su neve" (cordata perfettamente bilanciata).
Ecco che tutto d'un tratto ci si para davanti il fatidico torrione rosso, il bel gendarme che caratterizza la Kuffner e che mi aveva intimorito leggendo le varie relazioni.
Fortunatamente siamo riusciti a superare gran parte delle cordate che avevamo davanti, quindi l'attesa in sosta è minima: passati i boyzz tocca a noi. Come un gatto Chiara passa via la placca (spietata) e supera il gendarme con non-chalance. Placchista DOC.
Arrivati alla cresta di neve, la cima sembra ad un tiro di schioppo. "Dai, 20 minuti saremo su". CIT. La cornice sembra non arrivare mai!
Ma ecco che, dopo 7 ore esatte dalla partenza, ci ritroviamo ad abbracciarci incredule sulla cima del Palù Orientale. Ma siamo davvero riuscite a fare la Kuffner?!?!? Ancora adesso, a dire la verità, non riesco a crederci, ma a quanto pare le foto testimoniano che si, le Quote Rosa sono passate anche da qua.
Grazie Chiaretta!
PS.: bravissimi anche i boyzz Matteo e Mattia che ci hanno aspettate 40 minuti in cima. Veri cavalli gentleman :)
Bastano due rapidi messaggi per intenderci e senza pensarci troppo siamo al parcheggio del Diavolezza con i nostri grossi zaini sulle spalle.
Ovviamente, di lasciare soldi agli svizzeri non se ne parla, così iniziamo la lunga Via Crucis verso la nostra suite superior a 475893947 stelle, dove ci attende una squisita cenetta gourmet con vista che manco i ristoranti più stellati sono in grado di offrire.
Verso le 8.30 do sera ecco che arriva anche la cordata caveden: accettiamo di ospitarli nella nostra suite in cambio di un the caldo per colazione, visto che siamo deboli e il fornelletto era troppo pesante da portare.
Ore 2.35. La sveglia suona. È ora di prendere i bagagli e partire.
Veloci percorriamo la traccia di sentiero che traversa sotto al Piz Trovat. Alla Fuorcla Trovat, scorgiamo diverse lucine davanti a noi, tutte dirette alla Kuffner.
In poco più di 2 ore raggiungiamo l'attacco dello sperone. Veloci ci leghiamo e partiamo. La roccia, scaldata dai primi raggi di sole, è stupenda e l'arrampicata è divertentissima.
Procediamo veloci (non si era mai visto) in conserva protetta, alternandoci di tanto in tanto, ma con la promessa "te fai il chiave su roccia, però a me lasci la parte finale su neve" (cordata perfettamente bilanciata).
Ecco che tutto d'un tratto ci si para davanti il fatidico torrione rosso, il bel gendarme che caratterizza la Kuffner e che mi aveva intimorito leggendo le varie relazioni.
Fortunatamente siamo riusciti a superare gran parte delle cordate che avevamo davanti, quindi l'attesa in sosta è minima: passati i boyzz tocca a noi. Come un gatto Chiara passa via la placca (spietata) e supera il gendarme con non-chalance. Placchista DOC.
Arrivati alla cresta di neve, la cima sembra ad un tiro di schioppo. "Dai, 20 minuti saremo su". CIT. La cornice sembra non arrivare mai!
Ma ecco che, dopo 7 ore esatte dalla partenza, ci ritroviamo ad abbracciarci incredule sulla cima del Palù Orientale. Ma siamo davvero riuscite a fare la Kuffner?!?!? Ancora adesso, a dire la verità, non riesco a crederci, ma a quanto pare le foto testimoniano che si, le Quote Rosa sono passate anche da qua.
Grazie Chiaretta!
PS.: bravissimi anche i boyzz Matteo e Mattia che ci hanno aspettate 40 minuti in cima. Veri cavalli gentleman :)
Dalla stazione di partenza della funivia del Diavolezza (q. 2080 m), imboccare le ripide piste che, transitando dal bel Lej da Diavolezza (q. 2575 m), consentono di prendere velocemnte quota fino a raggiungere la Capanna Diavolezza (q. 2958 m), stupendo balcone panoramico sul Gruppo del Bernina (possibilità di seguire anche il sentiero, più lungo di sviluppo, ma sicuramente più agevole delle piste).
Dalla Capanna, seguire il sentiero che si dirige verso l'arrivo dello skilift sotto al Sass Queder (q. 3002 m - luogo dove abbiamo dormito con i sacchi a pelo), quindi proseguire in direzione della bella piramide rocciosa del Piz Trovat.
Giunti alla base di questa montagna, ignorare i segnavia bianco-blu che conducono alla vetta del Piz Trovat, quindi traversare in leggera discesa verso sinistra sotto al suo versante est (un po' scabroso), fino a raggiugere la Fuorcla Trovat (q. 3019 m - qui sono presenti numerose piazzole ove poter posizionare la tenda).
Dal colle, NON scnedere direttamente verso il ghiacciaio (presenti alcune tracce fuorvianti), ma proseguire lungo il filo della spalla detritica (alcuni ometti), che consente di raggiungere il ghiacciaio in maniera più graduale.
Messo piede sul ghiacciaio (q. 3000 m), seguire la traccia (generalmente molto marcata, essendo la Via Nomrale per i Palù molto frequentata) che, in leggera discesa prima e in salita più decisa poi, sale in direzione di una zona di evidenti seracchi (tenersi piuttosto sulla sinistra). Oltrepassata questa zona molto suggestiva, si perviene in una zona piuttosto pianeggiante e poco crepacciata del ghiacciaio. Qui (q. 3250 m circa), occorre abbandonare la Via Normale per compiere un traverso abbastanza pianeggiante verso destra (faccia a monte), puntando all'estetico sperone roccioso che contraddistingue la Kuffner. L'ultimo tratto di avvicinamento è esposto alla caduta di seracchi: fare molta attenzione! L'attacco (q. 3310 m circa) è contraddistinto da uno spit con cordone ben visibile dal termine del ghiacciaio.
Superata la terminale, salire in direzione del primo ed evidente spit con cordone (III+), quindi prosegure per terreno più semplice fino a raggiungere una prima sosta. Con percorso non obbligato, raggiungere il filo di cresta e seguirlo fedelmente (con possibilità di aggirarlo a destra o a sinistra in base a dove si preferisce passare) fino alla base dell'evidente ed estetico gendarme rosso (III costante con passi di IV-, chiodi e friends incastrati), dove di trova una sosta a chiodi. Qui è possibile procedere con un tiro di corda (30 m - IV+/V). Dalla sosta, salire dritti puntando alla bella placca (2 chiodi, uno con cordone), con passo faticoso uscire dalla placca e rimontare l'atletico strapiombino soprastante (1 chiodo, possibilità di A0). Proseguire più facilmente fino ad incontrare una scaglia staccata, con passo non banale rimontarla e seguire la placca abbattuta. Possibilità di allestire una sosta per recuperare il secondo di cordata su solido spuntone.
Da questo punto in poi la cresta diviene un po' più facile, ma molto esposta. Seguendo sempre il filo di cresta (II+/III) si arriva alla base di un ultimo torrione: con passo molto fisico (IV), rimontarlo (2ch), quindi si arriva all'inizio della cresta nevosa.
Seguire l'estetica ed esposta cresta di neve (40°/45° costanti) fino a raggiungere la base della piccola meringa finale (2 metri verticali), oltre la quale si approda sulla vetta del Piz Palù Orientale (q. 3885 m).
Discesa dalla via normale. Fare attenzione, in quanto il ghiacciaio è molto crepacciato.
Lo Sperone Kuffner al Piz Palù Orientale è sicuramente, tra i 3 speroni, quello più bello da un punto di vista estetico (e anche il più "semplice"). Nonostante i gradi non siano impossibili, non è assolutamente da sottovalutare a causa della ritirata per nulla semplice e della lunghezza (600m di dislivello x 1200m di sviluppo). Lungo la via si trovano alcuni spit (nella parte bassa) e numerosi chiodi e friends incatsrati. Data la lunghezza dell'itinerario, consiglio vivamente di percorrerlo con un buon allenamento e dimistichezza nella progressione in conserva (se si fa a tiri non se ne esce più), ad eccezione del tiro del gendarme. Per una ripetizione, consigliati qualche friends medio/piccolo e numerosi cordini per gli spuntoni. Le possibilità di proteggersi sono numerosissime!
TEMPI DI PERCORRENZA:
PARCHEGGIO DIAVOLEZZA - ARRIVO SKILIFT ALTO: 2,20 ore
ARRIVO SKILIFT ALTO - FUORCLA TROVAT: 20 minuti
FUORCLA TROVAT - GHIACCIAIO: 10 minuti
GHIACCIAIO - ATTACCO SPERONE KUFFNER: 1,40 ora
ATTACCO SPERONE KUFFNER - PIZ PALU' ORIENTALE: 4,50 ore
PIZ PALU' ORIENTALE - RIFUGIO DIAVOLEZZA: 2,00 ore
RIFUGIO DIAVOLEZZA - PARCHEGGIO DIAVOLEZZA: 1,20 ora
con Chiara, Teo e Mattia
Tourengänger:
irgi99
Communities: Hikr in italiano
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