Borgonuovo-Pizzo Stella
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Si parla tanto delle cattive compagnie, a volte con ragione.
Ma se so quali sono e continuo a frequentarle, qualcosa vorrà pur dire...
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico!
C'è molto di satanico in me, quindi....
Prefazione:
Sono a 3150m circa, poco dopo la confluenza con la "normale" dall'Angeloga.
Il Pizzo Stella è lì a due passi, ma sto arrancando. La vista è annebbiata e le energie sono
finite da un pezzo. Disidratato e abulico cerco la forza per allungare ancora una volta
la gamba.
"Gabrio!" Sento, mi volto.
Poncione mi sorride, una ragazza al suo fianco fa lo stesso.
"Cosa ci faranno qua?" Penso, mentre cerco di reggermi in piedi.
"Lei è CChiara!" Mi dice.
Vorrei chiedere il motivo della loro presenza qui, ma ho la gola arsa, e forza zero per
aprirla.
"Lui è Gabrio?!" Sento dire da un'altra voce maschile.
Mi volto a metà, neppure lo vedo in faccia mentre plano a terra e a faccia in giù.
"Lui è DAVVERO Gabrio!!!!?" Dice ancora costui con disgustata rassegnazione.
Poncione annuisce vergognandosi un po', entrambi mi guardano allibiti!
Michea 82 (col suo stranissimo cognome) si avvicina a me.
Pur con i suoi 30 chili di zaino in spalla (e poi sono io quello che esagera!) si abbassa
ad osservarmi. Mi libera del mio, caricandomi in spalla.
Poncione scavalca i miei bastoncini con l'intento di venirci dietro.
"Ooooohhhhh!!!!!" Le urla imperiosamente CChiara.
"Raccogli i suoi bastoncini! Non vorrai mica lasciarli lì?!"
Attenta che lui le obbedisca, ella non si accorge di una nuova presenza femminile.
Due braccia prendono il mio zaino e tutti insieme raggiungono la vetta.
Ad attenderli, FrancescoR e Grazia (ma non erano amici miei) si voltano di là.
"Vi conoscete?" Chiede a gran voce Michea, questi girano i loro volti per guardarlo.
"Chi, lui? No! Mai visto prima!!!"
Perplesso Michea si sposta per osservare il gruppo alle sue spalle.
"Che ne facciamo di lui, adesso?" Domanda.
"Lasciamolo qua!" Taglia corto Poncione*, mentre Martynred col mio zaino in spalla
supera tutti. Si dirige verso il baratro del versante nord, con l'intento di buttarlo giù.*
Prima che possa farlo, un'altra mano si appoggia alla sua. Due volti femminili si
osservano. Poi la nuova venuta, senza alcuna violenza , si impadronisce dello zaino
sedendosi a terra.
Per niente disturbata, Martina fa "spallucce" e si allontana unendosi al gruppo.
Costei, seduta per terra, arrivata in pantofole e PC (non si sa come, nè da dove),
armeggia col suo portatile aprendo un file di Excell.
Ad uno ad uno, controlla tutto il contenuto del mio zaino, trascrivendo i dati su file.
"Ahhh! Non vedevo l'ora di farlo!" Dice ad alta voce senza farsi problemi.*
Sei persone e una gamba (la mia, unica parte del corpo che da ancora segni di vita)
la osservano basiti!
"E quella chi sarebbe?" Sussurra Michea.
"Emanuela" Sentenzia una voce alle loro spalle.
Voltatisi tutti, solo allora vedono un'infermiera arrivata "lunga come una scivolata"
dalla corsia di chissà quale ospedale. Sorridente raggiunge i presenti.
"Ne sei sicura? Amica tua forse?" Aggiunge Michea
"No, per niente! Io mi chiamo Emanuela, lei non l'ho mai vista prima!"
Senza neppure alzare gli occhi verso i presenti, finiti di trascrivere i dati, l'innominata
si alza passando di fianco al gruppo. Non batte ciglio mentre mi osserva attenta e,
sguardo fisso su di me, dichiara:
"IO sono EMANUELA, lei non so proprio chi sia!" E se ne va.
Emanuela Bis (l'infermiera), che casualmente si è ritrovata in vetta suo malgrado, e ancor
più casualmente, ha in mano una flebo con tutto l'occorrente, si sdraia in fianco a me.
"Posso?" Sussurra senza che nessuno le dia retta.
Mi infila l'ago nella vena, due secondi e già mi riprendo.
Guardo chi mi circonda senza dire una parola.
"Ciao Gabrio!" Dice infine Poncione. "Stavo giusto per chiamare i soccorsi".
Borgonuovo, Crotto del fuin, ore 19:30.
Stavo guardando le due persone che, di fronte a me, sedevano al mio tavolo.
Lui aveva una faccia nota, ma lei non l'avevo mai vista prima.
Mi sentivo imbarazzato, mettetevi nei miei panni, ritrovandovi (non si sa come) a cenare
con degli sconosciuti.
"Hai deciso cosa prendere?" Mi aveva chiesto l'uomo.
Avevo detto no con la testa. Volevo prendere tempo e mettere ordine ai miei pensieri.
Dopo aver bevuto un buon sorso di acqua fresca, la matassa si era in parte dipanata.
FrancescoR e Grazia, ecco chi erano. Ero salito con loro al Pizzo Stella. I componenti
del puzzle stavano tornando al loro posto.
Ricordavo la salita nel bosco fino a Savogno. Temevamo il caldo, ma fino al ponte poco prima
dell'Alpiggia, avevamo camminato bene. Andati sul versante opposto, quello rivolto ad Est
della Valle dell'Acqua Fraggia, il caldo si era fatto sentire.
Tenevo un'andatura tranquilla, gare non se ne potevano fare. A Ponciagna ci eravamo
riforniti d'acqua anche se, per nostra fortuna, ne avevamo trovata anche a Piangesca.
Francesco aveva parlato per quasi tutto il tempo. Incurante del caldo e della fatica, aveva
fatto le sue solite disquisizione su questo o quell'argomento. Tema centrale verteva
nel citare le gesta di due suoi cari amici: Zacconi e Mettler.
Per cui ogni cosa che veniva fatta o detta era, di volta in volta, zacconesca o mettleriana.
Più volte aveva cercato di passarmi "la palla", ma non c'ero cascato! Lui era più allenato di me,
non volevo bruciare energie inutilmente, mi limitavo a rispondere a monosillabe, niente di più!
Senza fretta avevamo risalito i prati che conducevano alla stretta valletta che porta al Passo
di Lei. Il paesaggio era presto cambiato, ai prati, si erano infatti sostituiti interminabili pietraie.
E' lì che le cose erano cambiate. Arrivati nei pressi del Bivacco Chiara e Walter, anzichè
raggiungerlo e proseguire per l'evidente segnavia, Francesco aveva preferito stare nella
valletta detritica, vecchia via di salita allo Stella.
"Forse ci sono roccette nel nuovo percorso segnalato" Si era giustificato lui.
Le mie energie se ne stavano andando. Il ripido pendio franoso non mi stava aiutando, ma in
vetta penso ci sarei arrivato comunque comodamente. Ma niente, le cose erano destinate a
precipitare. Nel tratto più faticoso, per farmi sentire più chiavica di quello che sono, Francesco
si era messo a cantare. Avevo stretto i denti e, inserita la "modalità 4000m", senza più
alzare la testa avevo lasciato andare avanti lui.
Ce la potevo fare, giuro che è così, se Francesco non avesse tirato fuori dalla manica il suo
asso migliore! Totalmente indifferente alla fatica, sua e nostra, si era messo (cantalenandola)
a citare tutti gli elementi della tavola periodica!!!!
Uno ad uno, quasi in apnea, li aveva detti tutti. L'impatto su di me era stato devastante!
Pensavo mi sarei ripreso, ma così non era stato. Nei pressi della cima quotata 2959m
cominciava la cresta con roccette. Con enfasi, Francesco me ne aveva parlato più volte!
Era una sua conquista, lui così sensibile all'esposizione, le aveva già domate e superate una
volta.
"Forse nel vederlo impaurito e titubante, riuscirò a riprendermi" Mi ero detto. Niente di più
falso, perchè giunto nel punto incriminato, non solo l'aveva superato in scioltezza, ma si era
pure permesso di canticchiare uno dei suoi insani motivetti!
Deluso e amareggiato dall'insolita reazione di Francesco, ero andato in rosso.
Il posto, esposto ma non difficile, imponeva prudenza. Eravamo pure scesi di quota, salita in
più da fare poi (anche al ritorno), ma cosa ben più grave, ero precipitato a zero energie!
Mi trovavo alla base dell'edificio sommitale, c'era anche un sentierino ad agevolarmi, bastava
inserire "la modalità 8000m". Non era stato sufficiente. Mentre io rallentavo il passo, lui
l'aveva accellerato. Era il colpo di grazia, e non certo per modo di dire, perchè Grazia
(degna amica di Franceso) stufatasi del mio ritmo lento si era messa impietosamente a
strattonarmi.
Era un pensiero devastante, troppo brutto perchè potessi andare avanti a ricordalo, il triste
epilogo andava eliminato. Ritornato al presente, mi ero concentrato sul cibo che avevo nel
piatto. Oddio! Non che ricordassi granchè in più della salita, tutto si era fatto fosco, avvolto da
un'inquietante patina grigia. Dovevo distrarmi, dopo un lungo silenzio avevo fatto
sentire la mia voce.
"Allora, come ti è sembrato Michea? Pensa, si chiama 82 di cognome!!"
Francesco e Grazia stavamo mangiando entrambi una gustosa costina, si erano fermati
guardandosi allibiti!
"Cosa pensiamo di chi?" Avevano detto in coro.
"Ma si! E' quel tipo che scrive su HIKR, molto forte, era in vetta con noi".
I miei commensali si erano guardati in faccia, poi più perplessi che mai, mi avevano osservato.
"Si! Quello con lo zainone. C'erano anche Poncione e CChiara con due C".
"Ma cosa stai dicendo?" Aveva infine detto Francesco.
"C'eravamo solo noi, poi è arrivato quel tipo, Alessandro, con cui siamo scesi insieme!"
Avevo guardato entrambi temendo mi stessero prendendo in giro, ma evidentemente non
era così!
"E Martina, Emanuela e l'infermiera? Neanche quelli avete visto?" Avrei voluto dire, ma mi ero
trattenuto. Ero stato in silenzio per un po', poi avevo sussurrato:
"Forse non ero molto in forma!"
"Hai voglia!!" Mi avevano risposto entrambi.
Cosa mi era mai successo in vetta?
Poncione, Martina e Michea li avevo invitati a salire con noi. Emanuela no, grazie all'aiuto
delle sue libellule, lei può andare ovunque! Forse in preda a chissà quale crisi, li avevo
davvero creduti presenti.
BOH!!!!
Della discesa invece ricordavo ben poco, se non che Francesco, dopo la cresta esposta era
sceso da dove eravamo saliti, mentre io, Grazia ed Alessandro, avevamo percorso l'itinerario
ufficiale (e segnalato) che conduce direttamente al Passo di Lei.
Anche i miei piedi immersi, nudi, in un torrente facevano parte dei miei ricordi, era realmente
successo oppure no? Come potevo saperlo?!...
Non mi restava che mangiare, almeno il cibo era davvero buono!!
Ecco! Infine e per l'ennesima volta penso alle cattive compagnie!
Tutto passa da lì, dalla mia costante vocazione di scegliere le persone sbagliate
con cui andare in montagna.
Ma sarà poi vero o è esatto il contrario?
Me lo chiedo da un po', trovassi una risposta equa...
Alzo le lenzuola fin sopra la mia testa, mi lascio cullare dal silenzio della notte,
forse domani avrò le risposte che cerco!!
*Leggete "Valganna Tour" per capire....
Ma se so quali sono e continuo a frequentarle, qualcosa vorrà pur dire...
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico!
C'è molto di satanico in me, quindi....
Prefazione:
Sono a 3150m circa, poco dopo la confluenza con la "normale" dall'Angeloga.
Il Pizzo Stella è lì a due passi, ma sto arrancando. La vista è annebbiata e le energie sono
finite da un pezzo. Disidratato e abulico cerco la forza per allungare ancora una volta
la gamba.
"Gabrio!" Sento, mi volto.
Poncione mi sorride, una ragazza al suo fianco fa lo stesso.
"Cosa ci faranno qua?" Penso, mentre cerco di reggermi in piedi.
"Lei è CChiara!" Mi dice.
Vorrei chiedere il motivo della loro presenza qui, ma ho la gola arsa, e forza zero per
aprirla.
"Lui è Gabrio?!" Sento dire da un'altra voce maschile.
Mi volto a metà, neppure lo vedo in faccia mentre plano a terra e a faccia in giù.
"Lui è DAVVERO Gabrio!!!!?" Dice ancora costui con disgustata rassegnazione.
Poncione annuisce vergognandosi un po', entrambi mi guardano allibiti!
Michea 82 (col suo stranissimo cognome) si avvicina a me.
Pur con i suoi 30 chili di zaino in spalla (e poi sono io quello che esagera!) si abbassa
ad osservarmi. Mi libera del mio, caricandomi in spalla.
Poncione scavalca i miei bastoncini con l'intento di venirci dietro.
"Ooooohhhhh!!!!!" Le urla imperiosamente CChiara.
"Raccogli i suoi bastoncini! Non vorrai mica lasciarli lì?!"
Attenta che lui le obbedisca, ella non si accorge di una nuova presenza femminile.
Due braccia prendono il mio zaino e tutti insieme raggiungono la vetta.
Ad attenderli, FrancescoR e Grazia (ma non erano amici miei) si voltano di là.
"Vi conoscete?" Chiede a gran voce Michea, questi girano i loro volti per guardarlo.
"Chi, lui? No! Mai visto prima!!!"
Perplesso Michea si sposta per osservare il gruppo alle sue spalle.
"Che ne facciamo di lui, adesso?" Domanda.
"Lasciamolo qua!" Taglia corto Poncione*, mentre Martynred col mio zaino in spalla
supera tutti. Si dirige verso il baratro del versante nord, con l'intento di buttarlo giù.*
Prima che possa farlo, un'altra mano si appoggia alla sua. Due volti femminili si
osservano. Poi la nuova venuta, senza alcuna violenza , si impadronisce dello zaino
sedendosi a terra.
Per niente disturbata, Martina fa "spallucce" e si allontana unendosi al gruppo.
Costei, seduta per terra, arrivata in pantofole e PC (non si sa come, nè da dove),
armeggia col suo portatile aprendo un file di Excell.
Ad uno ad uno, controlla tutto il contenuto del mio zaino, trascrivendo i dati su file.
"Ahhh! Non vedevo l'ora di farlo!" Dice ad alta voce senza farsi problemi.*
Sei persone e una gamba (la mia, unica parte del corpo che da ancora segni di vita)
la osservano basiti!
"E quella chi sarebbe?" Sussurra Michea.
"Emanuela" Sentenzia una voce alle loro spalle.
Voltatisi tutti, solo allora vedono un'infermiera arrivata "lunga come una scivolata"
dalla corsia di chissà quale ospedale. Sorridente raggiunge i presenti.
"Ne sei sicura? Amica tua forse?" Aggiunge Michea
"No, per niente! Io mi chiamo Emanuela, lei non l'ho mai vista prima!"
Senza neppure alzare gli occhi verso i presenti, finiti di trascrivere i dati, l'innominata
si alza passando di fianco al gruppo. Non batte ciglio mentre mi osserva attenta e,
sguardo fisso su di me, dichiara:
"IO sono EMANUELA, lei non so proprio chi sia!" E se ne va.
Emanuela Bis (l'infermiera), che casualmente si è ritrovata in vetta suo malgrado, e ancor
più casualmente, ha in mano una flebo con tutto l'occorrente, si sdraia in fianco a me.
"Posso?" Sussurra senza che nessuno le dia retta.
Mi infila l'ago nella vena, due secondi e già mi riprendo.
Guardo chi mi circonda senza dire una parola.
"Ciao Gabrio!" Dice infine Poncione. "Stavo giusto per chiamare i soccorsi".
Borgonuovo, Crotto del fuin, ore 19:30.
Stavo guardando le due persone che, di fronte a me, sedevano al mio tavolo.
Lui aveva una faccia nota, ma lei non l'avevo mai vista prima.
Mi sentivo imbarazzato, mettetevi nei miei panni, ritrovandovi (non si sa come) a cenare
con degli sconosciuti.
"Hai deciso cosa prendere?" Mi aveva chiesto l'uomo.
Avevo detto no con la testa. Volevo prendere tempo e mettere ordine ai miei pensieri.
Dopo aver bevuto un buon sorso di acqua fresca, la matassa si era in parte dipanata.
FrancescoR e Grazia, ecco chi erano. Ero salito con loro al Pizzo Stella. I componenti
del puzzle stavano tornando al loro posto.
Ricordavo la salita nel bosco fino a Savogno. Temevamo il caldo, ma fino al ponte poco prima
dell'Alpiggia, avevamo camminato bene. Andati sul versante opposto, quello rivolto ad Est
della Valle dell'Acqua Fraggia, il caldo si era fatto sentire.
Tenevo un'andatura tranquilla, gare non se ne potevano fare. A Ponciagna ci eravamo
riforniti d'acqua anche se, per nostra fortuna, ne avevamo trovata anche a Piangesca.
Francesco aveva parlato per quasi tutto il tempo. Incurante del caldo e della fatica, aveva
fatto le sue solite disquisizione su questo o quell'argomento. Tema centrale verteva
nel citare le gesta di due suoi cari amici: Zacconi e Mettler.
Per cui ogni cosa che veniva fatta o detta era, di volta in volta, zacconesca o mettleriana.
Più volte aveva cercato di passarmi "la palla", ma non c'ero cascato! Lui era più allenato di me,
non volevo bruciare energie inutilmente, mi limitavo a rispondere a monosillabe, niente di più!
Senza fretta avevamo risalito i prati che conducevano alla stretta valletta che porta al Passo
di Lei. Il paesaggio era presto cambiato, ai prati, si erano infatti sostituiti interminabili pietraie.
E' lì che le cose erano cambiate. Arrivati nei pressi del Bivacco Chiara e Walter, anzichè
raggiungerlo e proseguire per l'evidente segnavia, Francesco aveva preferito stare nella
valletta detritica, vecchia via di salita allo Stella.
"Forse ci sono roccette nel nuovo percorso segnalato" Si era giustificato lui.
Le mie energie se ne stavano andando. Il ripido pendio franoso non mi stava aiutando, ma in
vetta penso ci sarei arrivato comunque comodamente. Ma niente, le cose erano destinate a
precipitare. Nel tratto più faticoso, per farmi sentire più chiavica di quello che sono, Francesco
si era messo a cantare. Avevo stretto i denti e, inserita la "modalità 4000m", senza più
alzare la testa avevo lasciato andare avanti lui.
Ce la potevo fare, giuro che è così, se Francesco non avesse tirato fuori dalla manica il suo
asso migliore! Totalmente indifferente alla fatica, sua e nostra, si era messo (cantalenandola)
a citare tutti gli elementi della tavola periodica!!!!
Uno ad uno, quasi in apnea, li aveva detti tutti. L'impatto su di me era stato devastante!
Pensavo mi sarei ripreso, ma così non era stato. Nei pressi della cima quotata 2959m
cominciava la cresta con roccette. Con enfasi, Francesco me ne aveva parlato più volte!
Era una sua conquista, lui così sensibile all'esposizione, le aveva già domate e superate una
volta.
"Forse nel vederlo impaurito e titubante, riuscirò a riprendermi" Mi ero detto. Niente di più
falso, perchè giunto nel punto incriminato, non solo l'aveva superato in scioltezza, ma si era
pure permesso di canticchiare uno dei suoi insani motivetti!
Deluso e amareggiato dall'insolita reazione di Francesco, ero andato in rosso.
Il posto, esposto ma non difficile, imponeva prudenza. Eravamo pure scesi di quota, salita in
più da fare poi (anche al ritorno), ma cosa ben più grave, ero precipitato a zero energie!
Mi trovavo alla base dell'edificio sommitale, c'era anche un sentierino ad agevolarmi, bastava
inserire "la modalità 8000m". Non era stato sufficiente. Mentre io rallentavo il passo, lui
l'aveva accellerato. Era il colpo di grazia, e non certo per modo di dire, perchè Grazia
(degna amica di Franceso) stufatasi del mio ritmo lento si era messa impietosamente a
strattonarmi.
Era un pensiero devastante, troppo brutto perchè potessi andare avanti a ricordalo, il triste
epilogo andava eliminato. Ritornato al presente, mi ero concentrato sul cibo che avevo nel
piatto. Oddio! Non che ricordassi granchè in più della salita, tutto si era fatto fosco, avvolto da
un'inquietante patina grigia. Dovevo distrarmi, dopo un lungo silenzio avevo fatto
sentire la mia voce.
"Allora, come ti è sembrato Michea? Pensa, si chiama 82 di cognome!!"
Francesco e Grazia stavamo mangiando entrambi una gustosa costina, si erano fermati
guardandosi allibiti!
"Cosa pensiamo di chi?" Avevano detto in coro.
"Ma si! E' quel tipo che scrive su HIKR, molto forte, era in vetta con noi".
I miei commensali si erano guardati in faccia, poi più perplessi che mai, mi avevano osservato.
"Si! Quello con lo zainone. C'erano anche Poncione e CChiara con due C".
"Ma cosa stai dicendo?" Aveva infine detto Francesco.
"C'eravamo solo noi, poi è arrivato quel tipo, Alessandro, con cui siamo scesi insieme!"
Avevo guardato entrambi temendo mi stessero prendendo in giro, ma evidentemente non
era così!
"E Martina, Emanuela e l'infermiera? Neanche quelli avete visto?" Avrei voluto dire, ma mi ero
trattenuto. Ero stato in silenzio per un po', poi avevo sussurrato:
"Forse non ero molto in forma!"
"Hai voglia!!" Mi avevano risposto entrambi.
Cosa mi era mai successo in vetta?
Poncione, Martina e Michea li avevo invitati a salire con noi. Emanuela no, grazie all'aiuto
delle sue libellule, lei può andare ovunque! Forse in preda a chissà quale crisi, li avevo
davvero creduti presenti.
BOH!!!!
Della discesa invece ricordavo ben poco, se non che Francesco, dopo la cresta esposta era
sceso da dove eravamo saliti, mentre io, Grazia ed Alessandro, avevamo percorso l'itinerario
ufficiale (e segnalato) che conduce direttamente al Passo di Lei.
Anche i miei piedi immersi, nudi, in un torrente facevano parte dei miei ricordi, era realmente
successo oppure no? Come potevo saperlo?!...
Non mi restava che mangiare, almeno il cibo era davvero buono!!
Ecco! Infine e per l'ennesima volta penso alle cattive compagnie!
Tutto passa da lì, dalla mia costante vocazione di scegliere le persone sbagliate
con cui andare in montagna.
Ma sarà poi vero o è esatto il contrario?
Me lo chiedo da un po', trovassi una risposta equa...
Alzo le lenzuola fin sopra la mia testa, mi lascio cullare dal silenzio della notte,
forse domani avrò le risposte che cerco!!
*Leggete "Valganna Tour" per capire....
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