Val Varrone con tris di Rifugi.
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Oggi escursione soft (mmm…) in un ambiente nuovo per tutti, considerando che nessuno di noi era mai stato in Val Varrone.
Ieri avevo provato a telefonare ad alcuni rifugi della zona per vedere se si poteva mangiare in uno di loro, ma non avendo ricevuto risposte ho capito che oggi erano chiusi (in questo periodo di solito aprono solo il fine settimana).
Partiti poco prima delle sette, abbiamo iniziato a seguire la lunghissima stradina che risale la Val Varrone(partendo da Giabbio, zona industriale di Premana), se vogliamo un po’ monotona nelle prima parte, ma che poi, mano a mano che si sale, diventa più aperta e panoramica.
Dopo 2,40 ore di cammino siamo finalmente sbucati alla bellissima conca che ospita il Rifugio Casera Vecchia di Varrone, dove abbiamo fatto la sosta aperitivo.
Dopo la breve sosta, visto che ci sentivamo bene abbiamo risalito il versante opposto per arrivare al Rifugio Santa Rita (circa 2000 m) posto in una magnifica posizione a cavallo tra la Val Varrone e la Val Biandino, con grande vista sul Pizzo dei Tre Signori.
Siccome mancava circa un'ora a mezzogiorno, abbiamo ripreso il cammino per puntare verso il Rifugio Artino, percorrendo l'aerea cresta che ci ha portati fino al Bocc dol Ratt (difficoltà T3 solo per questo tratto), per poi scendere verso la Val Varrone puntando al suddetto rifugio, dove finalmente alle 12.30 precise abbiamo iniziato a consumare il nostro pranzo.
Durante la lunga sosta abbiamo fraternizzato con un simpatico ed eterogeneo gruppo di escursionisti, che fanno parte del nutrito drappello di volontari di Civate che gestiscono il Rifugio Marisa Consiglieri al Cornizzolo.
Prima delle due abbiamo ripreso il cammino traversando il versante sinistro della valle passando per l'Alpe Barconcelli, per poi riprendere il fondo della Val Varrone ed arrivare al punto di partenza.
Bella escursione in ambienti molto pittoreschi, in una giornata dal meteo eccezionale, ma velata da un perdurante senso di tristezza, almeno per me.*
Alla fine ne è uscito un giro di circa 7 ore di cammino effettivo, con un dislivello positivo superato pari a 1480 m e la visita a tre rifugi della zona, alla faccia dell'escursione soft..., e i miei compagni non si sono nemmeno lamentati, segno che ormai sono forgiati (e d’altronde in una valle dove ancor oggi si lavora da secoli il ferro, non poteva essere che così….) e pronti per nuove avventure....
* ieri sera sono stato avvisato della tragica scomparsa in montagna di Beppe, che ho conosciuto un paio di anni fa sul Camoghè; era un uomo che credo sia entrato nel cuori di tutti quelli che l’hanno conosciuto o che più semplicemente leggevano le numerose gite che postava, ma soprattutto è stata una persona che ricorderemo per la sua simpatia e semplicità. Mancherà a tutti e domani ci sarà il triste momento dell'ultimo saluto. Ciao Beppe!
Ieri avevo provato a telefonare ad alcuni rifugi della zona per vedere se si poteva mangiare in uno di loro, ma non avendo ricevuto risposte ho capito che oggi erano chiusi (in questo periodo di solito aprono solo il fine settimana).
Partiti poco prima delle sette, abbiamo iniziato a seguire la lunghissima stradina che risale la Val Varrone(partendo da Giabbio, zona industriale di Premana), se vogliamo un po’ monotona nelle prima parte, ma che poi, mano a mano che si sale, diventa più aperta e panoramica.
Dopo 2,40 ore di cammino siamo finalmente sbucati alla bellissima conca che ospita il Rifugio Casera Vecchia di Varrone, dove abbiamo fatto la sosta aperitivo.
Dopo la breve sosta, visto che ci sentivamo bene abbiamo risalito il versante opposto per arrivare al Rifugio Santa Rita (circa 2000 m) posto in una magnifica posizione a cavallo tra la Val Varrone e la Val Biandino, con grande vista sul Pizzo dei Tre Signori.
Siccome mancava circa un'ora a mezzogiorno, abbiamo ripreso il cammino per puntare verso il Rifugio Artino, percorrendo l'aerea cresta che ci ha portati fino al Bocc dol Ratt (difficoltà T3 solo per questo tratto), per poi scendere verso la Val Varrone puntando al suddetto rifugio, dove finalmente alle 12.30 precise abbiamo iniziato a consumare il nostro pranzo.
Durante la lunga sosta abbiamo fraternizzato con un simpatico ed eterogeneo gruppo di escursionisti, che fanno parte del nutrito drappello di volontari di Civate che gestiscono il Rifugio Marisa Consiglieri al Cornizzolo.
Prima delle due abbiamo ripreso il cammino traversando il versante sinistro della valle passando per l'Alpe Barconcelli, per poi riprendere il fondo della Val Varrone ed arrivare al punto di partenza.
Bella escursione in ambienti molto pittoreschi, in una giornata dal meteo eccezionale, ma velata da un perdurante senso di tristezza, almeno per me.*
Alla fine ne è uscito un giro di circa 7 ore di cammino effettivo, con un dislivello positivo superato pari a 1480 m e la visita a tre rifugi della zona, alla faccia dell'escursione soft..., e i miei compagni non si sono nemmeno lamentati, segno che ormai sono forgiati (e d’altronde in una valle dove ancor oggi si lavora da secoli il ferro, non poteva essere che così….) e pronti per nuove avventure....
* ieri sera sono stato avvisato della tragica scomparsa in montagna di Beppe, che ho conosciuto un paio di anni fa sul Camoghè; era un uomo che credo sia entrato nel cuori di tutti quelli che l’hanno conosciuto o che più semplicemente leggevano le numerose gite che postava, ma soprattutto è stata una persona che ricorderemo per la sua simpatia e semplicità. Mancherà a tutti e domani ci sarà il triste momento dell'ultimo saluto. Ciao Beppe!
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