Da Sonvico (TI) a Varese passando dal Campo dei Fiori
Visto da
michea82
Questa é un'escursione improvvisata a seguito di un contrattempo. Mi ha permesso di:
- testarmi con la bicicletta (in previsione di un tour più impegnativo in Svizzera) siccome sono principiante;
- esplorare per la prima volta il gruppo montuoso del Campo dei Fiori;
- conoscere
Poncione e avere il privilegio di farmi condurre da lui stesso per i suoi "Monti di Casa".
In breve
Per recuperare la mia auto presso un meccanico a Varese svolgo lo spostamento da casa mia (Sonvico) a Ghirla in bicicletta, quindi proseguo assieme ad Emiliano a piedi. Dal Lago di Ghirla cambiamo valle e ci spostiamo a Brinzio, quindi saliamo dalla cresta Pizzelle, tocchiamo le cime del Campo dei Fiori per poi scendere a Varese.
Ne esce un'escursione di 50 km, 1500 m di dislivello positivo in 10 ore totali.
La parte in bici: da Sonvico al Lago di Ghirla
Rimedio la sera prima una bici (di
jair) e mi approccio titubante alla strada con lo zaino da montagna in spalla. Per me è un'esperienza completamente nuova. Un'escursione in bicicletta su distanze per me non abituali. Sono le 06.10, è ancora buio e ho dimenticato il frontale. Con attenzione alle macchine che non mi vedono scendo a Lugano sfruttando in parte la nuova pista ciclopedonale che collega Cadro e Pregassona.
Attraverso la città presso Molino Nuovo, risalgo la trafficata Via San Gottardo e mi dirigo a Sorengo per poi scendere ad Agno dove, nei pressi del campeggio, imbocco la ciclopista che permette di restare sul lago ed evitare la trafficatissima arteria principale. A Magliaso mi fermo in panetteria a mangiare e a Caslano in un benzinaio a bere un caffé. Partire in discesa e verso il mondo civilizzato vestito da montagna è confortevole e ha le sue comodità. L'importante é sapere che ci sono montagne e tanta natura ad aspettarti.
Attraverso la dogana di Ponte Tresa e inizio la salita. So che esiste una pista ciclabile ma non trovo le indicazioni. Per non perdere tempo resto sulla strada principale. Le macchine e i camion mi sfrecciano a fianco ma la giornata è soleggiata e mite e io sono super-contento. La mia scarsa fatica (mi aspettavo di non farcela) mi rallegra. A Marchirolo abbandono temporaneamente lo stradone per poi riprenderlo poco avanti. Superata la rotonda per Cugliate intorno a me diminuiscono le case e aumentano i campi. Raggiungo Ghirla e mi fermo per sentire Poncione. Gli avevo mandato un messaggio il giorno prima per chiedergli se era libero e desiderasse salire con me al Campo dei Fiori. Seguo le sue indicazioni e lo raggiungo sul Lago di Ghirla. Un vero e proprio Eden.
Altra breve pausa. Sono le 08.45. Ora sarà lui a farmi da guida.
La parte a piedi: dal Lago di Ghirla a Varese per il Campo dei Fiori
Con Emiliano mi sento subito in sintonia, abbiamo tantissime cose di cui parlare. Percorriamo lo stradone fino a Ganna chiacchierando seppur disturbati dalle macchine. Poi lo lasciamo e imbocchiamo un sentiero da Badia di Ganna per salire al Passo Valicci (200 metri di guadagno quota). Questo ci permette di cambiare vallata e di avvicinarci al Campo dei Fiori passando da Brinzio.
A Brinzio, bellissimo villaggio, presso il ristorante il Borgo il Linguaccione lavora mio cugino Matteo, il quale ci offre un cappuccio. Davanti a noi domina la meta del giorno. La dobbiamo risalire un po' a sinistra e percorrerne la cresta est (Cresta Pizzelle).
Brinzio e successivamente il Campo dei Fiori
Sono passate le 10.30 e ci incamminiamo nei sentieri. Ci inoltriamo nei boschi e risaliamo un po' a sinistra verso il Passo Varrò. Da qui abbandoniamo la traccia e seguiamo un pendio vieppiù ripido fino a quando diventa la cresta Pizzelle, meno boschiva e più erbosa.
La traccia è stata da poco pulita per una gara. Poncione pare un po' intristirsi siccome si ricordava di una cresta molto wild. Quando poi, superato il Monte Pizzella (bel panorama sia verso il basso, sia verso il Campo dei Fiori), ci avviciniamo alle pareti alla base delle antenne, il sentiero è in manutenzione. Dopo una lunga conversazione sui pro e i contro dell'intervento umano sulla natura conveniamo che alla nostra età possiamo concederci di percorrere un Canalone ABC parzialmente attrezzato e sistemato. Anzi: ben venga che ci siano una cura e una valorizzazione del territorio. Ma Emiliano lo vedrò a lungo accigliato al riguardo.
Raggiungiamo la prima elevazione dove troviamo un piazzale panoramico e le antenne. Quindi saliamo alla Punta Paradiso e per cresta fino alla Punta di Mezzo e poco oltre. Da qui scendiamo sulla strada e torniamo sotto la Punta Paradiso fino a raggiungere il Monte Tre Croci.
Ora inizia la discesa vera e propria.
Vista dalla Punta di Mezzo verso la Punta Paradiso
Dalle Tre Croci ci abbassiamo e scendiamo alla stazione della funicolare, ci portiamo ad est verso il Valico Pizzelle, a pochi passi ma senza raggiungerlo, poichè poi deviamo in giù, per il Sacro Monte. Da qui seguiamo il viale delle cappelle fino a Velate e poi ad Avigno. Il caso ha voluto che la stazione dell'autobus fosse proprio davanti alla casa dove è cresciuto mio padre e presso la quale io trascorsi molto tempo da bambino dalla nonna.
Qui termina la mia lunga gita.
Ringrazio Emiliano che mi ha fatto da guida ed è stato di compagnia.
Visto da
Poncione
Fare "quattro passi" sulle montagne di casa è sempre un piacere, ma se a questo si aggiunge anche l'opportunità di conoscere un altro "hikriano" - casualmente di "passaggio" da queste parti - ma che francamente definirei marziano per il suo crescendo di imponenti prestazioni tecniche ma soprattutto psico-fisiche, il piacere non può che diventare doppio.
Accompagnarlo dunque sulle contrastate dorsali del Campo dei Fiori, che rivedo in alcuni tratti particolarmente "rinnovato" dall'ultima volta che li avevo calcati, è stato dunque l'ennesimo piacevole "ritorno a casa" condito da parole e progetti, magari chissà anche da fare assieme.
Avanti così.

Questa é un'escursione improvvisata a seguito di un contrattempo. Mi ha permesso di:
- testarmi con la bicicletta (in previsione di un tour più impegnativo in Svizzera) siccome sono principiante;
- esplorare per la prima volta il gruppo montuoso del Campo dei Fiori;
- conoscere

In breve
Per recuperare la mia auto presso un meccanico a Varese svolgo lo spostamento da casa mia (Sonvico) a Ghirla in bicicletta, quindi proseguo assieme ad Emiliano a piedi. Dal Lago di Ghirla cambiamo valle e ci spostiamo a Brinzio, quindi saliamo dalla cresta Pizzelle, tocchiamo le cime del Campo dei Fiori per poi scendere a Varese.
Ne esce un'escursione di 50 km, 1500 m di dislivello positivo in 10 ore totali.
La parte in bici: da Sonvico al Lago di Ghirla
Rimedio la sera prima una bici (di

Attraverso la città presso Molino Nuovo, risalgo la trafficata Via San Gottardo e mi dirigo a Sorengo per poi scendere ad Agno dove, nei pressi del campeggio, imbocco la ciclopista che permette di restare sul lago ed evitare la trafficatissima arteria principale. A Magliaso mi fermo in panetteria a mangiare e a Caslano in un benzinaio a bere un caffé. Partire in discesa e verso il mondo civilizzato vestito da montagna è confortevole e ha le sue comodità. L'importante é sapere che ci sono montagne e tanta natura ad aspettarti.
Attraverso la dogana di Ponte Tresa e inizio la salita. So che esiste una pista ciclabile ma non trovo le indicazioni. Per non perdere tempo resto sulla strada principale. Le macchine e i camion mi sfrecciano a fianco ma la giornata è soleggiata e mite e io sono super-contento. La mia scarsa fatica (mi aspettavo di non farcela) mi rallegra. A Marchirolo abbandono temporaneamente lo stradone per poi riprenderlo poco avanti. Superata la rotonda per Cugliate intorno a me diminuiscono le case e aumentano i campi. Raggiungo Ghirla e mi fermo per sentire Poncione. Gli avevo mandato un messaggio il giorno prima per chiedergli se era libero e desiderasse salire con me al Campo dei Fiori. Seguo le sue indicazioni e lo raggiungo sul Lago di Ghirla. Un vero e proprio Eden.
Altra breve pausa. Sono le 08.45. Ora sarà lui a farmi da guida.
La parte a piedi: dal Lago di Ghirla a Varese per il Campo dei Fiori
Con Emiliano mi sento subito in sintonia, abbiamo tantissime cose di cui parlare. Percorriamo lo stradone fino a Ganna chiacchierando seppur disturbati dalle macchine. Poi lo lasciamo e imbocchiamo un sentiero da Badia di Ganna per salire al Passo Valicci (200 metri di guadagno quota). Questo ci permette di cambiare vallata e di avvicinarci al Campo dei Fiori passando da Brinzio.
A Brinzio, bellissimo villaggio, presso il ristorante il Borgo il Linguaccione lavora mio cugino Matteo, il quale ci offre un cappuccio. Davanti a noi domina la meta del giorno. La dobbiamo risalire un po' a sinistra e percorrerne la cresta est (Cresta Pizzelle).
Brinzio e successivamente il Campo dei Fiori

Sono passate le 10.30 e ci incamminiamo nei sentieri. Ci inoltriamo nei boschi e risaliamo un po' a sinistra verso il Passo Varrò. Da qui abbandoniamo la traccia e seguiamo un pendio vieppiù ripido fino a quando diventa la cresta Pizzelle, meno boschiva e più erbosa.
La traccia è stata da poco pulita per una gara. Poncione pare un po' intristirsi siccome si ricordava di una cresta molto wild. Quando poi, superato il Monte Pizzella (bel panorama sia verso il basso, sia verso il Campo dei Fiori), ci avviciniamo alle pareti alla base delle antenne, il sentiero è in manutenzione. Dopo una lunga conversazione sui pro e i contro dell'intervento umano sulla natura conveniamo che alla nostra età possiamo concederci di percorrere un Canalone ABC parzialmente attrezzato e sistemato. Anzi: ben venga che ci siano una cura e una valorizzazione del territorio. Ma Emiliano lo vedrò a lungo accigliato al riguardo.
Raggiungiamo la prima elevazione dove troviamo un piazzale panoramico e le antenne. Quindi saliamo alla Punta Paradiso e per cresta fino alla Punta di Mezzo e poco oltre. Da qui scendiamo sulla strada e torniamo sotto la Punta Paradiso fino a raggiungere il Monte Tre Croci.
Ora inizia la discesa vera e propria.
Vista dalla Punta di Mezzo verso la Punta Paradiso

Dalle Tre Croci ci abbassiamo e scendiamo alla stazione della funicolare, ci portiamo ad est verso il Valico Pizzelle, a pochi passi ma senza raggiungerlo, poichè poi deviamo in giù, per il Sacro Monte. Da qui seguiamo il viale delle cappelle fino a Velate e poi ad Avigno. Il caso ha voluto che la stazione dell'autobus fosse proprio davanti alla casa dove è cresciuto mio padre e presso la quale io trascorsi molto tempo da bambino dalla nonna.
Qui termina la mia lunga gita.
Ringrazio Emiliano che mi ha fatto da guida ed è stato di compagnia.
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Fare "quattro passi" sulle montagne di casa è sempre un piacere, ma se a questo si aggiunge anche l'opportunità di conoscere un altro "hikriano" - casualmente di "passaggio" da queste parti - ma che francamente definirei marziano per il suo crescendo di imponenti prestazioni tecniche ma soprattutto psico-fisiche, il piacere non può che diventare doppio.
Accompagnarlo dunque sulle contrastate dorsali del Campo dei Fiori, che rivedo in alcuni tratti particolarmente "rinnovato" dall'ultima volta che li avevo calcati, è stato dunque l'ennesimo piacevole "ritorno a casa" condito da parole e progetti, magari chissà anche da fare assieme.
Avanti così.
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