Invernale al Pizzo Cengalo - 3369 m
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Ore 13.15. Tre piccole figure un po' barcollanti per la stanchezza (probabilmente sembravamo ubriache), tenendosi forte per mano, raggiungono finalmente la vetta del Pizzo Cengalo.
Ma facciamo un passo indietro (o forse anche qualcuno in più di uno).
Su terreno piuttosto pianeggiante si giunge al guado del torrente che scende dalla selvaggia Val Sione (q. 1700 m circa), quindi con una serie di tronantelli su terreno un po' disconnesso si guadagna l'ampio Piano del Porcellizzo (q. 1899 m). Attraversare la piana, quindi oltrepassare il bel ponticello in legno posto appena dopo l'indicazione rossa su un masso per il Rifugio Gianetti.
A questo punto il sentiero torna nuovamente a salire tra pascoli prima e bellissime placche di granito poi sormontando un grande dosso. Per vallette e dossi più piccoli si giunge finalmente al panoramicissimo Rifugio Gianetti (q. 2534 m), posto alle pendici del Pizzo Badile e della bellissima guglia della Punta S. Anna.
Dal Rifugio seguire brevemente il Sentiero Roma, fino ad intercettare la scritta rossa su un sassi "PI. CENGALO". Qui abbandonare il sentiero segnato e seguire i numerosi ometti che si addentrano nella suggestiva conca posta tra la Punta Angela, il Pizzo Cengalo e la Punta Enrichetta. Transitare ai piedi della Punta Enrichetta, quindi proseguire lungo il filo della morena (traccia di sentiero), per poi risalire delle divertenti placconate che depositano ai piedi del canalino che permette l'accesso al Colle del Cengalo e alla cresta finale. L'intaglio da raggiungere è quello che si apre più a sinistra lungo la cresta che collega la Punta Sertori al Cengalo.
Aiutandosi con una corda fissa, risalire le prime placche del canale (II+), per poi proseguire su sfasciumi fino ad un grosso masso, aggirabile sia sulla destra che sulla sinistra (II). Oltrepassato questo primo ostacolo, in breve, si è al Colle del Cengalo (q. 3046 m), ove si gode di una strepitosa visuale sulla mitica Parete Est del Pizzo Badile.
Dal Colle, seguire una comoda traccia detritica che, stando appena sotto il filo di cresta sul versante nord, conduce ad un tratto attrezzato con catene. Seguire le catene fino ad uno stretto intaglio, dove queste finiscono: qui occorre scendere per pochi metri sul versante sud, per poi risalire una stretta cengia che riporta sul filo di cresta.
Superata l'aerea crestina (facile, ma molto esposta), si raggiunge il colle alla base della seconda antecima. Vincere la divertente placca di roccia rossastra (II/II+), quindi abbassarsi nuovamente sul versante sud (ometti). Percorrere un'esposta cengia, quindi proseguire per facili placche e detriti fino alla rocce finali poste appena sotto la vetta. Senza difficoltà alcuna le si supera fino a guadagnare la vetta del Pizzo Cengalo (q. 3370 m).
TEMPI DI PERCORRENZA:
BAGNI DI MASINO - RIFUGIO GIANETTI: 2,50 ore
RIFUGIO GIANETTI - COLLE DEL CENGALO: 2,00 ore
COLLE DEL CENGALO - PIZZO CENGALO: 1.30 ora
PIZZO CENGALO - BAGNI DI MASINO: 4,30 ore
con Chiara e Martina
Ma facciamo un passo indietro (o forse anche qualcuno in più di uno).
Arriviamo ai Bagni di Masino con le prime luci della giornata e con le ultime nebbie della notte che si dissolvono. Sembra proprio che la stupenda Val Masino voglia darci il benvenuto.
Al parcheggio ci siamo solo noi e il mitico Baleno, che non contento di rimanere solo e soletto nel parcheggio per tutto il giorno, per ripicca decide di infopparsi nella neve. Spingi di qua e spingi di la, alla fine riusciamo a liberarlo.
Dopo questo breve intoppo, partiamo di buon passo alla volta della Gianetti.
Ciacolando, anche l'infinita Val Porcellizzo sembra un po' meno lunga del solito.
Approdate alla Piana del Porcellizzo, Badile e Cengalo si parano davanti ai nostri occhi. La neve, per essere a marzo, non è molta, ma il contrasto tra il cielo azzurro, i pascoli d'oro e il granito imbiancato è favoloso.
La salita verso il Colle del Cengalo è stata una vera e propria Via Crucis, tant'è che ad una certa optiamo per una progressione 4x4.
Alternandoci a tracciare e a portare la corda, spuntiamo al Colle del Cengalo.
Davanti a noi la est del Badile, ci sentiamo minuscole: incredibile l'imponenza di questa parete mitica!
Breve pausa e poi si riparte alla volta della vetta, seguendo la divertentissima cresta mista neve e roccette.
Giunte sulla calotta di neve finale, la croce sembra non arrivare mai. Ma finalmente eccola spuntare davanti a noi, cosi bella e brillante. Luccicante come i nostri occhi colmi di gioia e di emozione, che non dimenticheremo facilmente.
Mano nella mano, alternandoci a batter traccia e a portare la corda: solo grazie a questo ottimo lavoro di squadra siamo riuscite a compiere questa mission. Perché se 3 Donne si mettono in testa qualcosa, il risultato non poteva che essere esplosivo!
Ovviamente la discesa è stata interminabile, e più che una discesa verso valle è stata un "rotolare verso la macchina".
Dai Bagni di Masino (q. 1178 m), inoltrarsi nel fondovalle fino ad un cartello dei sentieri: ignorare sulla sinistra il bivio per il Rifugio Omio, quindi svoltare a destra in direzione del Rifugio Gianetti. Attraversato un praticello, inizia subito una ripida mulattiera che, con lunghi tornanti, conduce all'Alpe Corte Vecchia (q. 1405 m).
A questo punto il sentiero passa sotto a due caratteristici ed enormi massi, conosciuti come le Termopili (q. 1450 m), per poi compiere un lungo traverso ascendente verso destra.Breve pausa e poi si riparte alla volta della vetta, seguendo la divertentissima cresta mista neve e roccette.
Giunte sulla calotta di neve finale, la croce sembra non arrivare mai. Ma finalmente eccola spuntare davanti a noi, cosi bella e brillante. Luccicante come i nostri occhi colmi di gioia e di emozione, che non dimenticheremo facilmente.
Mano nella mano, alternandoci a batter traccia e a portare la corda: solo grazie a questo ottimo lavoro di squadra siamo riuscite a compiere questa mission. Perché se 3 Donne si mettono in testa qualcosa, il risultato non poteva che essere esplosivo!
Ovviamente la discesa è stata interminabile, e più che una discesa verso valle è stata un "rotolare verso la macchina".
Dai Bagni di Masino (q. 1178 m), inoltrarsi nel fondovalle fino ad un cartello dei sentieri: ignorare sulla sinistra il bivio per il Rifugio Omio, quindi svoltare a destra in direzione del Rifugio Gianetti. Attraversato un praticello, inizia subito una ripida mulattiera che, con lunghi tornanti, conduce all'Alpe Corte Vecchia (q. 1405 m).
Su terreno piuttosto pianeggiante si giunge al guado del torrente che scende dalla selvaggia Val Sione (q. 1700 m circa), quindi con una serie di tronantelli su terreno un po' disconnesso si guadagna l'ampio Piano del Porcellizzo (q. 1899 m). Attraversare la piana, quindi oltrepassare il bel ponticello in legno posto appena dopo l'indicazione rossa su un masso per il Rifugio Gianetti.
A questo punto il sentiero torna nuovamente a salire tra pascoli prima e bellissime placche di granito poi sormontando un grande dosso. Per vallette e dossi più piccoli si giunge finalmente al panoramicissimo Rifugio Gianetti (q. 2534 m), posto alle pendici del Pizzo Badile e della bellissima guglia della Punta S. Anna.
Dal Rifugio seguire brevemente il Sentiero Roma, fino ad intercettare la scritta rossa su un sassi "PI. CENGALO". Qui abbandonare il sentiero segnato e seguire i numerosi ometti che si addentrano nella suggestiva conca posta tra la Punta Angela, il Pizzo Cengalo e la Punta Enrichetta. Transitare ai piedi della Punta Enrichetta, quindi proseguire lungo il filo della morena (traccia di sentiero), per poi risalire delle divertenti placconate che depositano ai piedi del canalino che permette l'accesso al Colle del Cengalo e alla cresta finale. L'intaglio da raggiungere è quello che si apre più a sinistra lungo la cresta che collega la Punta Sertori al Cengalo.
Aiutandosi con una corda fissa, risalire le prime placche del canale (II+), per poi proseguire su sfasciumi fino ad un grosso masso, aggirabile sia sulla destra che sulla sinistra (II). Oltrepassato questo primo ostacolo, in breve, si è al Colle del Cengalo (q. 3046 m), ove si gode di una strepitosa visuale sulla mitica Parete Est del Pizzo Badile.
Dal Colle, seguire una comoda traccia detritica che, stando appena sotto il filo di cresta sul versante nord, conduce ad un tratto attrezzato con catene. Seguire le catene fino ad uno stretto intaglio, dove queste finiscono: qui occorre scendere per pochi metri sul versante sud, per poi risalire una stretta cengia che riporta sul filo di cresta.
Superata l'aerea crestina (facile, ma molto esposta), si raggiunge il colle alla base della seconda antecima. Vincere la divertente placca di roccia rossastra (II/II+), quindi abbassarsi nuovamente sul versante sud (ometti). Percorrere un'esposta cengia, quindi proseguire per facili placche e detriti fino alla rocce finali poste appena sotto la vetta. Senza difficoltà alcuna le si supera fino a guadagnare la vetta del Pizzo Cengalo (q. 3370 m).
TEMPI DI PERCORRENZA:
BAGNI DI MASINO - RIFUGIO GIANETTI: 2,50 ore
RIFUGIO GIANETTI - COLLE DEL CENGALO: 2,00 ore
COLLE DEL CENGALO - PIZZO CENGALO: 1.30 ora
PIZZO CENGALO - BAGNI DI MASINO: 4,30 ore
con Chiara e Martina
Tourengänger:
irgi99

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