Dalla Schiranna ( Lago di Varese ) al Campo dei Fiori
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Un giro per collegare il Lago di Varese al Campo dei Fiori, da un posto più scomodo e lontano. Il Lido della Schiranna.
Parto dalla riva del lago, pieno di uccelli acquatici al mattino. La prendo larga, passo dalla Canottieri e i ristoranti, costeggio la fabbrica della Cagiva e comincio la blanda risalita, alla prima possibilità giro a sinistra su Via Sartori, che diventa un viottolo di campagna e confluisce poi nella pista ciclabile, che io percorro verso sinistra, solo per 200 metri. Quindi attraverso la trafficata provinciale 1, e dopo un brevissimo tratto a sinistra, salgo quindi per Via Agello e Biancamano fino in centro della frazione Lissago. salendo poi verso Mustonate, prendo Via del Puntale, che sale nella bucolica campagna varesina, tra maneggi e country club, passo dalla cascina Pontalto e per la strada sterrata arrivo alla località Casarico presso Morosolo. Qui a destra sulla via Manzoni solo 200 metri per poi deviare a destra ancora per sterrate di campagna, che poi mi portano a Casciago. Dove attraverso la strada per salire la Via Trieste che arriva nel centro storico a una cappella. Qui a destra a prendere poi la Via Scalette ( infatti è una lunga scalinata ) che sale alla chiesa di Sant'Agostino. Ora passando davanti al municipio arrivo finalmente sullo stradone Varese-Gavirate. Finalmente arriva la seconda parte, con la vera salita di montagna. Presa la Via Vasche, al cui fondo c'è un viottolo sterrato che sale all'ingresso di Villa Pirelli. Poco oltre diventa sentiero ed entra nel bosco, alto sulla Valle di Casciago e costeggiando l'immensa proprietà della villa fino a intercettare il segnavia 310 nel tratto Velate-Poggio. Qui piccola deviazione a destra e appena oltre il rudere di capannone salgo a sinistra per sentieri non segnalati e districandomi tra i vari bivii di sentieri arrivo all'anello superiore della strada interna del residence del Poggio, di cui percorro un tratto a destra per prendere finalmente il sentiero per il Campo d.F. che i discesisti della MTB chiamano la Brasiliana. Salgo la costa arida solo per una decina di minuti fino alla torre di un acquedotto 700m. Ho fretta e cerco una variante più diretta, ricordavo di una mulattiera che entra sul fianco nelle vicinanze. La ritrovo, ed entro in piano sul fianco della Valle della Stretta, sugli 800 arrivo sul fondo della valle, il sentiero prosegue sempre verso nord anche sull'altro versante. Finchè alcune frane ne rendono difficile percorrerlo. Decido di salire senza traccia la ripida sponda sinistra ( destra orografica ), attaccandomi a qualsiasi appiglio possibile, perlopiù alberi caduti, fino a rimontare il culmine del costone. Percorso il quale arrivo nei pressi di Sant'Uberto ( sull'esile traccia Ville-Sass dul Signur ). Già che ci siamo spiego anche come mai si chiama così questo luogo, in effetti non ci sono chiese o santuari ne tantomeno cappelle, ma solo una croce di legno e qualche dedica a questo santo che è il patrono dei cacciatori, il tutto è andato in cenere nell'incendio di pochi anni fà.
Continuando sul costone ( che stà tra la Valle della Stretta e la Val Stella ) in un misero bosco di faggi molto disastrato dal già citato incendio, e aiutato da qualche nastrino e bollo rosso, arrivo al traliccio, appena sotto la ex strada militare per il Forte di Orino. La percorro verso sinistra per pochi minuti, fino a che parte sulla destra il sentierone con lo steccato, che dolcemente porta alla sella crocevia di molti sentieri ( che si potrebbe anche intitolare alla sottostante Val Caprera, a nord ). Da qui svoltando a destra e seguendo più o meno il costone si arriva prima alle serre e poi all'Osservatorio su Punta Paradiso 1226 già Monte Boscero, già Cima di Val Caprera.
Ora dopo un tratto di discesa, preso sentiero che resta più alto e passa dalla Grotta di Cima Paradiso, e sotto tagliando ancora su sentiero scalinato si arriva alla casa del custode, e passando liberamente nel bosco al di sotto di questa, arrivo al termine del "Sentiero Nord". Passando quindi a fianco della Pensione Irma, scendo sulla sottostante strada asfaltata che mi porta alla sbarra per l'ex Grand Hotel 1030m, che è anche il capolinea del bus urbano.
La difficoltà principale stà solo nell'orientarsi e nella scarpata per risalire il fianco della Valle della Stretta alla selvaggia.
Parto dalla riva del lago, pieno di uccelli acquatici al mattino. La prendo larga, passo dalla Canottieri e i ristoranti, costeggio la fabbrica della Cagiva e comincio la blanda risalita, alla prima possibilità giro a sinistra su Via Sartori, che diventa un viottolo di campagna e confluisce poi nella pista ciclabile, che io percorro verso sinistra, solo per 200 metri. Quindi attraverso la trafficata provinciale 1, e dopo un brevissimo tratto a sinistra, salgo quindi per Via Agello e Biancamano fino in centro della frazione Lissago. salendo poi verso Mustonate, prendo Via del Puntale, che sale nella bucolica campagna varesina, tra maneggi e country club, passo dalla cascina Pontalto e per la strada sterrata arrivo alla località Casarico presso Morosolo. Qui a destra sulla via Manzoni solo 200 metri per poi deviare a destra ancora per sterrate di campagna, che poi mi portano a Casciago. Dove attraverso la strada per salire la Via Trieste che arriva nel centro storico a una cappella. Qui a destra a prendere poi la Via Scalette ( infatti è una lunga scalinata ) che sale alla chiesa di Sant'Agostino. Ora passando davanti al municipio arrivo finalmente sullo stradone Varese-Gavirate. Finalmente arriva la seconda parte, con la vera salita di montagna. Presa la Via Vasche, al cui fondo c'è un viottolo sterrato che sale all'ingresso di Villa Pirelli. Poco oltre diventa sentiero ed entra nel bosco, alto sulla Valle di Casciago e costeggiando l'immensa proprietà della villa fino a intercettare il segnavia 310 nel tratto Velate-Poggio. Qui piccola deviazione a destra e appena oltre il rudere di capannone salgo a sinistra per sentieri non segnalati e districandomi tra i vari bivii di sentieri arrivo all'anello superiore della strada interna del residence del Poggio, di cui percorro un tratto a destra per prendere finalmente il sentiero per il Campo d.F. che i discesisti della MTB chiamano la Brasiliana. Salgo la costa arida solo per una decina di minuti fino alla torre di un acquedotto 700m. Ho fretta e cerco una variante più diretta, ricordavo di una mulattiera che entra sul fianco nelle vicinanze. La ritrovo, ed entro in piano sul fianco della Valle della Stretta, sugli 800 arrivo sul fondo della valle, il sentiero prosegue sempre verso nord anche sull'altro versante. Finchè alcune frane ne rendono difficile percorrerlo. Decido di salire senza traccia la ripida sponda sinistra ( destra orografica ), attaccandomi a qualsiasi appiglio possibile, perlopiù alberi caduti, fino a rimontare il culmine del costone. Percorso il quale arrivo nei pressi di Sant'Uberto ( sull'esile traccia Ville-Sass dul Signur ). Già che ci siamo spiego anche come mai si chiama così questo luogo, in effetti non ci sono chiese o santuari ne tantomeno cappelle, ma solo una croce di legno e qualche dedica a questo santo che è il patrono dei cacciatori, il tutto è andato in cenere nell'incendio di pochi anni fà.
Continuando sul costone ( che stà tra la Valle della Stretta e la Val Stella ) in un misero bosco di faggi molto disastrato dal già citato incendio, e aiutato da qualche nastrino e bollo rosso, arrivo al traliccio, appena sotto la ex strada militare per il Forte di Orino. La percorro verso sinistra per pochi minuti, fino a che parte sulla destra il sentierone con lo steccato, che dolcemente porta alla sella crocevia di molti sentieri ( che si potrebbe anche intitolare alla sottostante Val Caprera, a nord ). Da qui svoltando a destra e seguendo più o meno il costone si arriva prima alle serre e poi all'Osservatorio su Punta Paradiso 1226 già Monte Boscero, già Cima di Val Caprera.
Ora dopo un tratto di discesa, preso sentiero che resta più alto e passa dalla Grotta di Cima Paradiso, e sotto tagliando ancora su sentiero scalinato si arriva alla casa del custode, e passando liberamente nel bosco al di sotto di questa, arrivo al termine del "Sentiero Nord". Passando quindi a fianco della Pensione Irma, scendo sulla sottostante strada asfaltata che mi porta alla sbarra per l'ex Grand Hotel 1030m, che è anche il capolinea del bus urbano.
La difficoltà principale stà solo nell'orientarsi e nella scarpata per risalire il fianco della Valle della Stretta alla selvaggia.
Tourengänger:
Antonio59 !

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Kommentare (4)