Marnotto -2088 mt- per le Forcollette dell'Allegria (da Malè, Val Cavargna).
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La strada per Malè è ghiacciata. Nonostante tutto, troviamo un comodo parcheggio 100 metri più a valle riuscendo anche a far manovra per posizionare l'auto nella giusta direzione pronta per il ritorno. Così raggiunta a piedi Malè 1200 mt, proseguiamo sulla panoramica strada agro-silvo-pastorale per Alpe di Rozzo 1454 mt e successivamente per la Mutata di Rozzo 1610 mt. Essendo ghiacciata la sterrata nella parte alta, tagliamo il pendio erboso misto mirtilli e rododendri, agganciando la dorsale tra il Pizzone 1742 mt e il Mottone di Rozzo 2066 mt. Dopodiché risalendo l'ampia dorsale erbosa si raggiunge senza difficoltà il Mottone di Rozzo 2066 mt sull' Alta Via Lario (AVL). Il proseguimento per il Marnotto 2088 mt nelle condizioni odierne, essendoci residui di neve dura e qualche tratto roccioso e frastagliato da aggirare richiede più attenzione. Il sentiero è comunque ora ben segnalato essendo una tratta della traversata: Bregagno - Sassi di Bellerona - Mottone del Rozzo - Marnotto.
Ritornati sui nostri passi, ci apprestiamo alla variante delle Forcollette dell'Allegria evitando la via dell'andata, ma proseguendo sulla stretta e sinuosa cresta del Pizzone 1742 mt. La discesa da esso richiede una maggiore cautela essendo molto ripida la sua cresta per natura erbosa mista roccette. Bisogna comunque ammettere che una traccia evidente, seppur non segnalata, ma ben scavata a tratti nel terreno, semplica la digressione. A questo punto l'escursione cambia nettamente i suoi connotati. Se fino a questo momento si è sviluppata nella sua totalità in campo aperto con vista ad ampio raggio, ora l'ambiente si infittisce radicalmente, racchiudendosi tra fitte faggete e boschi di betulle con rigoglioso sottobosco. La traccia rimane sempre in vista portandosi alla base dei due arcigni scogli della Forcollette dell'Allegria: la prima elevazione quotata 1582 mt e la seconda 1546 mt. Tra la prima e la seconda c'è una netta fenditura che interrompe il naturale proseguimento salvo cimentarsi in traversata alta con passi d'arrampicata. Poco prima della "spaccatura" all'interno del bosco, a lato della Val Sanagra, è possibile reperire una traccia di cacciatori che abbassandosi dal filo di cresta permette l'aggiramento dell'ostacolo. Nonostante l'impervio ambiente, la traccia è sempre presente, alcuni passaggi richiedono comunque una maggiore fermezza del piede motivo per il quale sconsiglio in caso di neve, ghiaccio o bagnato. Terminate le difficoltà non resta che scendere a Malè tramite una maestosa faggeta secolare ponendo fine a questa bellissima escursione. Anche oggi la Val Cavargna con i suoi silenzi, con il suo mescolare armonia e asprezza non delude le aspettative, omaggiando il sottoscritto con una giornata sicuramente da ricordare.
NOTE: Escursione classificabile T2/T3 seguendo la via dell'andata per Alpe di Rozzo. La variante delle Forcollette dell'Allegria giustifica la gradazione T4 per natura impervia, isolamento e frequentazione pressoché nulla.
Ritornati sui nostri passi, ci apprestiamo alla variante delle Forcollette dell'Allegria evitando la via dell'andata, ma proseguendo sulla stretta e sinuosa cresta del Pizzone 1742 mt. La discesa da esso richiede una maggiore cautela essendo molto ripida la sua cresta per natura erbosa mista roccette. Bisogna comunque ammettere che una traccia evidente, seppur non segnalata, ma ben scavata a tratti nel terreno, semplica la digressione. A questo punto l'escursione cambia nettamente i suoi connotati. Se fino a questo momento si è sviluppata nella sua totalità in campo aperto con vista ad ampio raggio, ora l'ambiente si infittisce radicalmente, racchiudendosi tra fitte faggete e boschi di betulle con rigoglioso sottobosco. La traccia rimane sempre in vista portandosi alla base dei due arcigni scogli della Forcollette dell'Allegria: la prima elevazione quotata 1582 mt e la seconda 1546 mt. Tra la prima e la seconda c'è una netta fenditura che interrompe il naturale proseguimento salvo cimentarsi in traversata alta con passi d'arrampicata. Poco prima della "spaccatura" all'interno del bosco, a lato della Val Sanagra, è possibile reperire una traccia di cacciatori che abbassandosi dal filo di cresta permette l'aggiramento dell'ostacolo. Nonostante l'impervio ambiente, la traccia è sempre presente, alcuni passaggi richiedono comunque una maggiore fermezza del piede motivo per il quale sconsiglio in caso di neve, ghiaccio o bagnato. Terminate le difficoltà non resta che scendere a Malè tramite una maestosa faggeta secolare ponendo fine a questa bellissima escursione. Anche oggi la Val Cavargna con i suoi silenzi, con il suo mescolare armonia e asprezza non delude le aspettative, omaggiando il sottoscritto con una giornata sicuramente da ricordare.
NOTE: Escursione classificabile T2/T3 seguendo la via dell'andata per Alpe di Rozzo. La variante delle Forcollette dell'Allegria giustifica la gradazione T4 per natura impervia, isolamento e frequentazione pressoché nulla.
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