Inedito "settetto" in Valsolda
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Con David, Luca e Corrado
itineralp organizziamo una gita in Valsolda, il cui iniziale obiettivo è il raggiungimento di due belle cime senza nome poste tra la Bocchetta del Boj e il Passo Stretto cercando un vecchio accesso da sud ancora segnato su CNS e diretto appunto alla summenzionata bocchetta. Incuneandoci in un ampio e generoso vallone, dopo un ingresso un pò wild all'insegna della ricerca e di ritrovamenti casuali (una condotta dell'acqua in cemento in mezzo al nulla...) ci ritroviamo su un sentiero ancora discretamente evidente, che con ampie svolte sembra puntare alla Bocchetta del Boj rimanendo sul lato orografico destro del vallone, ove si notano anche resti di una vecchia balma/splugo sotto una roccia che forma un grosso riparo naturale. Abbandoniamo il vecchio sentiero con vecchia bollatura giallorossa, traversando e risalendo alla sella m.1316 che divide le due cime "anonime", da cui si ha accesso anche dal Passo Stretto nel complesso con minor fatica.
Puntiamo dapprima l'isolata Punta m.1385 (che vista dal Passo Stretto suscita grande impressione), tra ripidissimi sentierini ed intagli a un primo colle, da cui si scende a una piccola depressione, attaccando l'elevazione direttamente da uno scivolo erboso a destra del filo roccioso. per poi elevarsi con un breve canalino, quasi camino, e raggiungere la stretta cresta terminale e la vetta. Possibile passare anche a destra del canalino, ma assai più esposto. Panorama selvaggio e fantastico sul mondo di roccia e i profondi valloni della Valsolda, ma anche piuttosto ampia sul Ceresio, Alpi e Prealpi.
Ridiscesi con cautela alla Sella m.1316 non resta che risalire per ripidi pendii erbosi e roccette il lato opposto verso la Cima m.1490: rispetto alla salita fatta due anni orsono in solitaria siamo rimasti più a destra, in quanto incuriositi da una finestra nella roccia, tipico fenomeno carsico, che non abbiamo resistito di raggiungere, proseguendo poi fino alla vetta sempre su erba e rocce, chi sopra chi sotto il filo della sinuosa dorsale. Anche dalla Cima m.1490 panorama di prim'ordine, con visione parziale anche del Lario, sotto l'imponente ombra del Torrione, che richiama fortemente l'attenzione. Qui consumiamo il pranzo ammirando tanta bellezza.
Di fatto la gita poteva chiudersi qui, e tramite la sottostante Bocchetta del Boj e l'Alpe Fiorina si potrebbe scendere relativamente in fretta a Dasio... ma si decide di allungare il giro seguendo la bellissima cresta che in un alternanza fantastica di paesaggi mutevoli ci porta sul Monte Pradè (m.1607) e la sottostante Anticima SE (m.1570), mediante il "famoso" intaglio, le tre Cime di Noga (m.1517 con ometto, m.1511 e m.1445) e, dopo discesa a Mascossa (m.1240) e relativa Sella m.1196, all'isolato e strapanoramico Sass di Mont (m.1262), ove ci godiamo l'ultima cima di giornata prima di tornare a Dasio (m.582) su sentiero pienamente marcato, che dopo tanto wild non è poi così male. ;)
Grazie a David, Luca e Corrado (quest'ultimo anche per la traccia GPS) per la compagnia e simpatia...
Avanti così.

Puntiamo dapprima l'isolata Punta m.1385 (che vista dal Passo Stretto suscita grande impressione), tra ripidissimi sentierini ed intagli a un primo colle, da cui si scende a una piccola depressione, attaccando l'elevazione direttamente da uno scivolo erboso a destra del filo roccioso. per poi elevarsi con un breve canalino, quasi camino, e raggiungere la stretta cresta terminale e la vetta. Possibile passare anche a destra del canalino, ma assai più esposto. Panorama selvaggio e fantastico sul mondo di roccia e i profondi valloni della Valsolda, ma anche piuttosto ampia sul Ceresio, Alpi e Prealpi.
Ridiscesi con cautela alla Sella m.1316 non resta che risalire per ripidi pendii erbosi e roccette il lato opposto verso la Cima m.1490: rispetto alla salita fatta due anni orsono in solitaria siamo rimasti più a destra, in quanto incuriositi da una finestra nella roccia, tipico fenomeno carsico, che non abbiamo resistito di raggiungere, proseguendo poi fino alla vetta sempre su erba e rocce, chi sopra chi sotto il filo della sinuosa dorsale. Anche dalla Cima m.1490 panorama di prim'ordine, con visione parziale anche del Lario, sotto l'imponente ombra del Torrione, che richiama fortemente l'attenzione. Qui consumiamo il pranzo ammirando tanta bellezza.
Di fatto la gita poteva chiudersi qui, e tramite la sottostante Bocchetta del Boj e l'Alpe Fiorina si potrebbe scendere relativamente in fretta a Dasio... ma si decide di allungare il giro seguendo la bellissima cresta che in un alternanza fantastica di paesaggi mutevoli ci porta sul Monte Pradè (m.1607) e la sottostante Anticima SE (m.1570), mediante il "famoso" intaglio, le tre Cime di Noga (m.1517 con ometto, m.1511 e m.1445) e, dopo discesa a Mascossa (m.1240) e relativa Sella m.1196, all'isolato e strapanoramico Sass di Mont (m.1262), ove ci godiamo l'ultima cima di giornata prima di tornare a Dasio (m.582) su sentiero pienamente marcato, che dopo tanto wild non è poi così male. ;)
Grazie a David, Luca e Corrado (quest'ultimo anche per la traccia GPS) per la compagnia e simpatia...
Avanti così.
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Kommentare (9)