Tour della Greina invernale con Piz Córoi 2782 m
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La Greina è un'area di confine molto affascinante. Si potrebbe quasi dire che non sia una regione. Ma che sia "la regione" grazie alla fama che la contraddistingue.
Il Pizzo Córoi è nel cuore della Greina. L'ho scelto per avere tempistiche e difficoltà contenute in aggiunta al classico giro della Greina e per arricchire lo stesso senza uscire dal contesto.
Poche settimane fa ho conquistato la mia prima vetta nella regione con il Medel dalla Val Camadra. Ma non si può dire che fossi stato davvero sulla Greina.
Ora che l'ho attraversata e visitata per bene le servirà molto tempo prima di liberarsi di me.
Con me debbee e il mio fratellone davikokar. Lui esattamente ad un anno dall'ultima uscita assieme (presso il panoramico Limidario)
La piana della Greina vista dai pendii orientali del Córoi
In breve
Abbiamo svolto il giro della Greina sfruttando l'accesso estivo del Luzzone e pernottando alla Capanna Motterascio. L'indomani abbiamo attraversato la Greina toccando la cima del Córoi e scendendo poi in Val Camadra.
Descrizione
Accesso estivo dal Luzzone e pernottamento alla Michela
Simone, la custode della Motterascio, si è informata per noi: si può sfruttare la Val Luzzone, libera da neve in questo momento.
In auto raggiungiamo Scalvéid, che è appena sopra Ghirone, dopo i vari tornanti. Più avanti c'é troppo ghiaccio.
Ci incamminiamo alle 11.15 e in 45 minuti siamo sopra la diga. Seguiamo la galleria e la strada che costeggia il lago sulla destra (a sud). Tra Larecc e Garzott troviamo ruscelli gelati che hanno invaso la strada e creato delle piste di pattinaggio pericolose.
A Garzozz ci ripariamo nella stalla per mangiare. C'è molto vento ed è freddo.
Ci addentriamo nel fiordo e il sentiero si fa stretto. La neve dura e il ghiaccio sul tracciato rendono il fiordo un passaggio delicato su più tratti. Bisogna stare molto attenti a non scivolare giù. Con molta neve sarebbe impensabile passare da lì. Infatti non è un accesso invernale.
Attraversiamo il ponte sul Ri di Garzora e finalmente inizia la salita vera e propria. Sono le 14.15. Seguiamo il sentiero e raggiungiamo una grande corte sormontata dalla Capanna. Ora compare la neve. Compatta. Sulle pendenze implica prudenza. Deborah indossa le ciaspole ma in alcuni punti deve camminare su rocce o erba. La neve non é ancora onnipresente.
Poco prima della capanna c'è un traversino da fare con attenzione.
Per le 16.15 siamo alla Capanna. Il vento è ancora forte. Ci barrichiamo dentro e accendiamo la stufa. La fontana è in funzione all'esterno. Cuciniamo e mangiamo, serata tranquilla e dormiamo pure parecchie ore al caldo del fuoco.
Lago di Luzzone
Pizzo Corói
Non essendoci campo dobbiamo pianificare bene i tempi per poterci separare: Deborah vuole effettuare il giro della Greina senza cima. Ci raggiungerà a Crap la Crush. Calcoliamo che dovrà avviarsi 2 ore e mezza dopo di noi. Indoviniamo con un margine di errore di 15 minuti.
Io e Davide ci incamminiamo con le ciaspole poco prima delle 08.30. Ci siamo goduti il soggiorno senza sveglie traumatiche.
Il vento è calato.
Seguiamo la traccia estiva aggirando alcuni punti e in un'oretta siamo ai piedi del Corói sulla piana della Greina. Per un momento temiamo di essere sopra un lago. Ma dalla mappa risulta un acquitrino.
Risaliamo i pendii orientali fino alla quota 2552 m che aggiriamo da nord. Davide resta un po' indietro con il peso del drone e ad un certo punto mi dice che mancano 300 metri e abbiamo pochissimo tempo.
Io salto sulla larga cresta E/SE e arrampico la spalla NE con le ciaspole. Sarebbe meglio con i ramponi, è ripidello e la neve dura. Ma risparmio tempo evitando un cambio assetto. Quindi seguo la cresta fino alla vetta, il primo tratto è leggermente esposto sulla sinistra in un singolo passaggio, poi si allarga ed è facile. Mi mantengo dapprima sul lato meridionale poi sull'ampio filo.
Alle 11.20 sono in cima. Non mi trattengo perchè Deborah si sta avvicinando a Crap la Crusch e non può stare ferma troppo a lungo con il freddo. L'ho vista e seguita lungo il suo tragitto (vedi foto)
Per la discesa evito la spalla NE. Per usare la stessa via dovrei mettere i ramponi. Mi abbasso a sud ed eseguo un facile traverso sul pendio SE. Riesco a vedere Davide sulla cresta avvicinarsi alla vetta. Quindi salto di nuovo sulla cresta E, attendo con una sigaretta che Davide compaia e capisca da che parte sto scendendo (per evitare di perderci di vista) e veloce scendo sui pendii. In pochissimo tempo sono sulla piana e raggiungo Deborah a Crap la Crusch.
Ci raggiunge poi Davide. Ampia pausa pranzo.
I pendii orientali del Corói
La Greina
Beh finora non che non lo fosse. Ma in effetti ci siamo occupati di una capanna e di una cima. La Greina arriva ora.
Da Crap la Crush ci sono 2 varianti. Una a nord e una a sud della gola che divide la piana.
Seguiamo la traccia a sud. Su un terreno ben innevato, con alcuni saliscendi, ci avventuriamo ad ovest.
È una piacevole escursione, siamo circondati da bellissime montagne.
Nel punto in cui la gola si esaurisce si presenta una nuova piana, più piccola. Ma prima dobbiamo eseguire un traverso sul pendio. Sarà un 35 gradi. Nulla di complicato ma pur sempre doveroso di riguardo.
Quindi attraversiamo la piana, prendiamo ancora alcuni metri di quota fino al Passo della Greina (che non mi è chiaro dove fosse ma che so di esserci passato).
Da qui scendiamo a vedere l'arco, altra pausa e poi lungo il fiume raggiungiamo la Scaletta.
Anche la discesa dalla Scaletta verso Pian Geirett richiede prudenza. Il pendio è inizialmente ripido.
Il Pian Geirett lo evitiamo restando più a ovest e più bassi.
Ora ci resta la strada fino alla seconda macchina portata su il giorno prima.
Weekend direi speso molto bene.
Tralaltro eravamo le uniche anime in Greina.
Era nostra.
Il Pizzo Córoi è nel cuore della Greina. L'ho scelto per avere tempistiche e difficoltà contenute in aggiunta al classico giro della Greina e per arricchire lo stesso senza uscire dal contesto.
Poche settimane fa ho conquistato la mia prima vetta nella regione con il Medel dalla Val Camadra. Ma non si può dire che fossi stato davvero sulla Greina.
Ora che l'ho attraversata e visitata per bene le servirà molto tempo prima di liberarsi di me.
Con me debbee e il mio fratellone davikokar. Lui esattamente ad un anno dall'ultima uscita assieme (presso il panoramico Limidario)
La piana della Greina vista dai pendii orientali del Córoi
In breve
Abbiamo svolto il giro della Greina sfruttando l'accesso estivo del Luzzone e pernottando alla Capanna Motterascio. L'indomani abbiamo attraversato la Greina toccando la cima del Córoi e scendendo poi in Val Camadra.
Descrizione
Accesso estivo dal Luzzone e pernottamento alla Michela
Simone, la custode della Motterascio, si è informata per noi: si può sfruttare la Val Luzzone, libera da neve in questo momento.
In auto raggiungiamo Scalvéid, che è appena sopra Ghirone, dopo i vari tornanti. Più avanti c'é troppo ghiaccio.
Ci incamminiamo alle 11.15 e in 45 minuti siamo sopra la diga. Seguiamo la galleria e la strada che costeggia il lago sulla destra (a sud). Tra Larecc e Garzott troviamo ruscelli gelati che hanno invaso la strada e creato delle piste di pattinaggio pericolose.
A Garzozz ci ripariamo nella stalla per mangiare. C'è molto vento ed è freddo.
Ci addentriamo nel fiordo e il sentiero si fa stretto. La neve dura e il ghiaccio sul tracciato rendono il fiordo un passaggio delicato su più tratti. Bisogna stare molto attenti a non scivolare giù. Con molta neve sarebbe impensabile passare da lì. Infatti non è un accesso invernale.
Attraversiamo il ponte sul Ri di Garzora e finalmente inizia la salita vera e propria. Sono le 14.15. Seguiamo il sentiero e raggiungiamo una grande corte sormontata dalla Capanna. Ora compare la neve. Compatta. Sulle pendenze implica prudenza. Deborah indossa le ciaspole ma in alcuni punti deve camminare su rocce o erba. La neve non é ancora onnipresente.
Poco prima della capanna c'è un traversino da fare con attenzione.
Per le 16.15 siamo alla Capanna. Il vento è ancora forte. Ci barrichiamo dentro e accendiamo la stufa. La fontana è in funzione all'esterno. Cuciniamo e mangiamo, serata tranquilla e dormiamo pure parecchie ore al caldo del fuoco.
Lago di Luzzone
Pizzo Corói
Non essendoci campo dobbiamo pianificare bene i tempi per poterci separare: Deborah vuole effettuare il giro della Greina senza cima. Ci raggiungerà a Crap la Crush. Calcoliamo che dovrà avviarsi 2 ore e mezza dopo di noi. Indoviniamo con un margine di errore di 15 minuti.
Io e Davide ci incamminiamo con le ciaspole poco prima delle 08.30. Ci siamo goduti il soggiorno senza sveglie traumatiche.
Il vento è calato.
Seguiamo la traccia estiva aggirando alcuni punti e in un'oretta siamo ai piedi del Corói sulla piana della Greina. Per un momento temiamo di essere sopra un lago. Ma dalla mappa risulta un acquitrino.
Risaliamo i pendii orientali fino alla quota 2552 m che aggiriamo da nord. Davide resta un po' indietro con il peso del drone e ad un certo punto mi dice che mancano 300 metri e abbiamo pochissimo tempo.
Io salto sulla larga cresta E/SE e arrampico la spalla NE con le ciaspole. Sarebbe meglio con i ramponi, è ripidello e la neve dura. Ma risparmio tempo evitando un cambio assetto. Quindi seguo la cresta fino alla vetta, il primo tratto è leggermente esposto sulla sinistra in un singolo passaggio, poi si allarga ed è facile. Mi mantengo dapprima sul lato meridionale poi sull'ampio filo.
Alle 11.20 sono in cima. Non mi trattengo perchè Deborah si sta avvicinando a Crap la Crusch e non può stare ferma troppo a lungo con il freddo. L'ho vista e seguita lungo il suo tragitto (vedi foto)
Per la discesa evito la spalla NE. Per usare la stessa via dovrei mettere i ramponi. Mi abbasso a sud ed eseguo un facile traverso sul pendio SE. Riesco a vedere Davide sulla cresta avvicinarsi alla vetta. Quindi salto di nuovo sulla cresta E, attendo con una sigaretta che Davide compaia e capisca da che parte sto scendendo (per evitare di perderci di vista) e veloce scendo sui pendii. In pochissimo tempo sono sulla piana e raggiungo Deborah a Crap la Crusch.
Ci raggiunge poi Davide. Ampia pausa pranzo.
I pendii orientali del Corói
La Greina
Beh finora non che non lo fosse. Ma in effetti ci siamo occupati di una capanna e di una cima. La Greina arriva ora.
Da Crap la Crush ci sono 2 varianti. Una a nord e una a sud della gola che divide la piana.
Seguiamo la traccia a sud. Su un terreno ben innevato, con alcuni saliscendi, ci avventuriamo ad ovest.
È una piacevole escursione, siamo circondati da bellissime montagne.
Nel punto in cui la gola si esaurisce si presenta una nuova piana, più piccola. Ma prima dobbiamo eseguire un traverso sul pendio. Sarà un 35 gradi. Nulla di complicato ma pur sempre doveroso di riguardo.
Quindi attraversiamo la piana, prendiamo ancora alcuni metri di quota fino al Passo della Greina (che non mi è chiaro dove fosse ma che so di esserci passato).
Da qui scendiamo a vedere l'arco, altra pausa e poi lungo il fiume raggiungiamo la Scaletta.
Anche la discesa dalla Scaletta verso Pian Geirett richiede prudenza. Il pendio è inizialmente ripido.
Il Pian Geirett lo evitiamo restando più a ovest e più bassi.
Ora ci resta la strada fino alla seconda macchina portata su il giorno prima.
Weekend direi speso molto bene.
Tralaltro eravamo le uniche anime in Greina.
Era nostra.
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