Passo del San Bernardino (2067 m) – Skitour
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Lo scarso innevamento a sud delle Alpi, le nuvole a nord con l’aggiunta di un pericolo marcato di valanghe mi hanno spinto sulla strada del Passo del San Bernardino. Malgrado il gelido vento contrario non ho perso l’occasione per mantenere una discreta condizione fisica. Lo sci escursionismo richiede almeno un allenamento settimanale, in quanto questa disciplina sportiva sollecita parecchio alcuni muscoli e tendini, che non vengono allenati con altre attività (escursionismo, mtb).
Inizio dell’escursione: ore 8.45
Fine dell’escursione: ore 12.50
Pressione atmosferica, ore 6.00: 1028 hPa
Temperatura alla partenza: -7°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 600 m
Temperatura al rientro: 1°C
Velocità media del vento: 30 km/h
Sorgere del sole: 8.05
Tramonto del sole: 16.57
Sveglia alle 5:40; partenza da casa alle 6:55, arrivo al Campeggio Piz Uccello di San Bernardino (1687 m) alle 8:28, dopo 93,6 km d’auto, compresa una sosta caffè di 10 minuti.
Alle 8:45, incappucciato all’inverosimile (sporgono solo il naso e la bocca), mi avvio con gli sci ai piedi sulla strada del Passo del San Bernardino, la stessa che a fine maggio 2021 ha visto il passaggio dei corridori del Giro d’Italia.
Le folate di vento da nord frenano l’avanzata e paralizzano i muscoli. Alle 9:05, dopo venti minuti di salita, sorge il sole. La temperatura si addolcisce un pochino ed il paesaggio acquista immediatamente valore.
In 55 min arrivo a Ca de Mucia (1899 m), forse una casa cantoniera; lo sguardo si spinge verso il Piz de Mucia (2967 m) e lo Zapporthorn (3155 m), vette assai ambite dagli sci alpinisti. Entrambe le cime sono spelacchiate: la neve si fa attendere quest’inverno.
Continuo lottando contro il vento. Schivo le chiazze prive di neve, tiro dritto nella zona pianeggiante presso la presa d’aria della galleria stradale e taglio ancora qualche tornante prima di arrivare in località La Smita (2056 m).
Il toponimo “La Smita” si riferisce all’officina del fabbro (Schmitte), ossia fucina, forgia. Contrassegnava il luogo in cui era situata l'officina che provvedeva a riparare gli strumenti di lavoro usati per la costruzione della strada del Passo del San Bernardino, inaugurata nel 1864.
Sulla neve vedo molte fatte di lepre variabile e alcune impronte di camosci; per il resto oggi sono l’unico escursionista a percorrere questo itinerario.
Dopo un rettilineo di 420 m inizia il Laghetto di Moesola (2063 m) alla cui estremità settentrionale è ubicato l’Ospizio del San Bernardino. Lo raggiungo dopo 2 h e 5 min di cammino. Per mia fortuna il bivacco è aperto. Posso così riparami dal vento per qualche minuto, giusto il tempo per sorseggiare un po’ di te caldo. Sul versante nord del passo si alzano dei banconi di nebbia. La salita al mio amato Piz Moesola oggi sarebbe problematica in quanto la neve scarseggia anche a quote più elevate.

Piz Uccello (2718 m)
Alle 11:20 riprendo il cammino, tenendo le pelli di foca montate fino alla fine del lago. Il resto della discesa oggi non è da sballo, ma ci sta, ogni tanto ci vogliono anche le uscite d’allenamento. In prossimità del Ponte Nef (1747 m) incontro altri due sciatori, obwaldesi, che si sono fermati dietro una casa cantoniera. Hanno rinunciato alla salita verso il passo a causa del gelido vento…
La 250esima escursione con gli sci è stata caratterizzata da un forte e gelido vento contrario e da una copertura nevosa scarsa, tanto da dover zigzagare fra asfalto e ghiaccio vivo per salvaguardare la soletta degli sci. In ogni caso la gita si è svolta in un paesaggio molto bello ed è servita come valido allenamento.
Tempo totale: 4 h 05 min
Tempo di salita: 2 h 05 min
Dislivello in salita: 383 m
Sviluppo complessivo: 11,86 km
Difficoltà: F
SLF: 2 (moderato)
Coordinate Passo del San Bernardino: 732'993 / 151'005
Libro di vetta: no
Copertura della rete cellulare: buona.

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