Setalón 1074 m - Monte selvaggio vicino a Lugano
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Le condizioni delle Alpi, per me ancora insicure, e il poco tempo a disposizione mi inducono ad approfittare per esplorare qualcosa fuori casa.
Il Setalón è una piccola montagna selvaggia a pochi chilometri da Sonvico, in direzione nord-est.
Si trova tra il Monte Roveraccio e il Mátor dei Falchetti, assieme ai quali forma un piccolo crinale secondario che si collega presso il Pairolo a quello principale del Fojorina.
Presso il colle c'è un castagno pluricentenario di cui si parla qui https://www.luganoalverde.ch/il-setalon (ho letto solo successivamente l'articolo, tralaltro scritto da un mio parente, pertanto tornerò lassù)
.
Da sud appare come una piccola piramide. Da est si possono osservare due cime distinte. Non essendoci descrizioni ho scritto questa piccola relazione.
Descrizione
Sfrutto le ore del pomeriggio per un'esplorazione fino alla sua vetta, o meglio fino alle sue 2 cime.
Uscito comodamente di casa dopo le 14.30 attraverso il nucleo, schivando i numerosi lavori di ri-pavimentazione, e raggiungo la strada principale in cima al paese. Da lì prendo il sentiero per il Roveraccio e rapidamente raggiungo la cima. Nella salita passo da San Martino e dai monti successivi.
Il Roveraccio ha 2 "cime". La meridionale quotata 904 m è raggiunta da 2 strade forestali sia da Sonvico (dal versante ovest), sia da Madonna d'Arla (nord). Ci sono delle mucche scozzesi e la croce. La vista viene catturata dal Denti della Vecchia che si stagliano nella loro magnificenza proprio davanti.
Seguo la "cresta" e raggiungo la cima nord, poco più alta ma meno peculiare.
Quindi mi abbasso tagliando nel bosco fino alla strada per Madonna d'Arla presso la località di Fiè.
Quel piccolo colle piramidale in mezzo alla foto è la mia meta (vista dal Roveraccio)
A Madonna d'Arla sono sotto il Setalón. Imbocco il sentiero che costeggia la strada per aggirarlo da sud. Si tratta della medesima traccia del sentiero delle meraviglie. Poche centinaia di metri più avanti, raggiunto lo spartiacque, risalgo dal bosco, su terreno innevato e utilizzando le mani per tenermi alle rocce e ai cespugli.
Non ci sono sentieri ufficiali, ma tracce conosciute solo dai locali. In estate ci sono molte felci.
Intorno a quota 900 la pendenza si riduce, il bosco si dirada, quindi torna ripido di nuovo ma su pendii erbosi invasi da felci e sterpaglie schiacciate dalla neve.
Infine il versante si restringe e confluisce in un bel bosco con grandi massi rocciosi. Seguo una traccia fresca (qualcuno è passato non prima del giorno stesso) e raggiungo la vetta su un terreno che richiede prudenza perchè ripido sul versante NW.
La vista spazia sui giganti della Val Colla e sul Sasso Grande. Mi accorgo di non essere sulla vera cima. Seguo la cresta e individuo una piccola torre. La arrampico facilmente e mi trovo sulla vera cima. È sottile e consente una migliore visione di Petrolze e di tutta la zona a nord.
Vista a nord dalla cima
Il vento è molto forte, il sole sta tramontando regalandomi una luce peculiare. Mi trattengo poco perchè ho freddo. Scendo per la stessa via. Ma a quota 900 m taglio a sinistra verso Rosone. Seguo una traccia che poi perdo poco più in basso e scendo dritto fino alla strada di Rosone.
Quindi torno a Sonvico seguendo la strada principale poco trafficata.
Da Rosone mancano collegamenti diretti con Sonvico per gli escursionisti (bisognerebbe spostarsi a Pianche per scendere a Pönt lungo il sentiero delle meraviglie). Non ne avevo voglia perchè molto innevato e gelato.
Il Setalón è una piccola montagna selvaggia a pochi chilometri da Sonvico, in direzione nord-est.
Si trova tra il Monte Roveraccio e il Mátor dei Falchetti, assieme ai quali forma un piccolo crinale secondario che si collega presso il Pairolo a quello principale del Fojorina.
Presso il colle c'è un castagno pluricentenario di cui si parla qui https://www.luganoalverde.ch/il-setalon (ho letto solo successivamente l'articolo, tralaltro scritto da un mio parente, pertanto tornerò lassù)
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Da sud appare come una piccola piramide. Da est si possono osservare due cime distinte. Non essendoci descrizioni ho scritto questa piccola relazione.
Descrizione
Sfrutto le ore del pomeriggio per un'esplorazione fino alla sua vetta, o meglio fino alle sue 2 cime.
Uscito comodamente di casa dopo le 14.30 attraverso il nucleo, schivando i numerosi lavori di ri-pavimentazione, e raggiungo la strada principale in cima al paese. Da lì prendo il sentiero per il Roveraccio e rapidamente raggiungo la cima. Nella salita passo da San Martino e dai monti successivi.
Il Roveraccio ha 2 "cime". La meridionale quotata 904 m è raggiunta da 2 strade forestali sia da Sonvico (dal versante ovest), sia da Madonna d'Arla (nord). Ci sono delle mucche scozzesi e la croce. La vista viene catturata dal Denti della Vecchia che si stagliano nella loro magnificenza proprio davanti.
Seguo la "cresta" e raggiungo la cima nord, poco più alta ma meno peculiare.
Quindi mi abbasso tagliando nel bosco fino alla strada per Madonna d'Arla presso la località di Fiè.
Quel piccolo colle piramidale in mezzo alla foto è la mia meta (vista dal Roveraccio)
A Madonna d'Arla sono sotto il Setalón. Imbocco il sentiero che costeggia la strada per aggirarlo da sud. Si tratta della medesima traccia del sentiero delle meraviglie. Poche centinaia di metri più avanti, raggiunto lo spartiacque, risalgo dal bosco, su terreno innevato e utilizzando le mani per tenermi alle rocce e ai cespugli.
Non ci sono sentieri ufficiali, ma tracce conosciute solo dai locali. In estate ci sono molte felci.
Intorno a quota 900 la pendenza si riduce, il bosco si dirada, quindi torna ripido di nuovo ma su pendii erbosi invasi da felci e sterpaglie schiacciate dalla neve.
Infine il versante si restringe e confluisce in un bel bosco con grandi massi rocciosi. Seguo una traccia fresca (qualcuno è passato non prima del giorno stesso) e raggiungo la vetta su un terreno che richiede prudenza perchè ripido sul versante NW.
La vista spazia sui giganti della Val Colla e sul Sasso Grande. Mi accorgo di non essere sulla vera cima. Seguo la cresta e individuo una piccola torre. La arrampico facilmente e mi trovo sulla vera cima. È sottile e consente una migliore visione di Petrolze e di tutta la zona a nord.
Vista a nord dalla cima
Il vento è molto forte, il sole sta tramontando regalandomi una luce peculiare. Mi trattengo poco perchè ho freddo. Scendo per la stessa via. Ma a quota 900 m taglio a sinistra verso Rosone. Seguo una traccia che poi perdo poco più in basso e scendo dritto fino alla strada di Rosone.
Quindi torno a Sonvico seguendo la strada principale poco trafficata.
Da Rosone mancano collegamenti diretti con Sonvico per gli escursionisti (bisognerebbe spostarsi a Pianche per scendere a Pönt lungo il sentiero delle meraviglie). Non ne avevo voglia perchè molto innevato e gelato.
Tourengänger:
Michea82
Communities: Hikr in italiano, Montagne di Casa
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Kommentare (6)