Sentiero delle Vasche - Torrente Inferno 300m
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E’ un sentiero che si sviluppa lungo il tratto finale del Torrente Inferno, caratterizzato dalla presenza di numerose vasche naturalmente scavate dall’azione erosiva dell’acqua.
A nostro modesto parere il sentiero non è poi così pericoloso, è originale, divertente e rappresenta un’ottima meta per chi volesse avvicinarsi per la prima volta ad un sentiero attrezzato con catene e staffe. La sua percorrenza non richiede assolutamente l’uso di attrezzature particolari per la sicurezza personale (come kit da ferrata). Il sentiero è già ben attrezzato da consentire il superamento agevole di tutti i punti più scabrosi in sicurezza. La maggiore insidia è rappresentata dall’acqua che, soprattutto nelle giornate di maggior portata del torrente, bagnando i massi li rende scivolosi. Il consiglio è quello di cercare di tenere il più possibile asciutti gli scarponi, sfregandoli sulla terra asciutta dopo ogni guado, e di evitare (almeno per la prima volta) di affrontare questo sentiero dopo giornate piovose (troverete un livello d’acqua più basso e sarà più semplice non bagnarsi gli scarponi). Un ulteriore consiglio è quello di portarsi con sé un paio di calzettoni di riserva per proseguire l’escursione con i piedi asciutti qualora ce li si dovesse bagnare accidentalmente.
A nostro modesto avviso tre sono i passaggi chiave del sentiero delle vasche.
Nel primo ci si arrampica rasenti su di un fianco di roccia attraverso una sorta di scaletta naturale lungo il fianco idrografico sinistro del torrente (il destro per noi che lo risaliamo). Tale passaggio lo si incontra all’inizio del percorso ed appare pericoloso per una esposizione di alcuni metri da terra che aumenta man mano che si risale la scaletta naturale. In realtà il passaggio è reso semplice dalla presenza di numerosi appigli lungo la roccia ai quali ci si può aggrappare con le mani durante la progressione in salita. Il consiglio è dunque quello di non usare solo i piedi per risalire la scaletta ma anche le mani, controllando sempre la presenza di appigli spesso appositamente scavati nella roccia con scalpelli da coloro che hanno attrezzato il sentiero.
Nel secondo si giunge alla presenza di una serie di massi erratici attrezzati con catene. Uno di questi, dalle dimensioni notevoli, viene superato con l’ausilio anche di alcune staffe. L’importante qui è assicurarsi che i piedi siano posti in modo tale da non scivolare nel momento in cui si trasferisce su di essi tutto il peso del proprio corpo. Inoltre, bisogna mantenere una presa sicura sulla catena sulla quale è necessario fare forza per issarsi verso l’alto (portarsi con sé un paio di guanti da ciclista ed uno straccio per asciugarsi la suola degli scarponi potrebbe essere utile per aumentare la sicurezza in questi passaggi che ribadiamo a nostro avviso non necessitano di kit da ferrata per il loro superamento).
Il terzo passaggio è un traverso che si incontra dopo essersi arrampicati sul più grande masso erratico presente nel percorso. Questo è effettivamente un punto un po’ esposto ma reso facile dalla catena che lo assicura. Arretrando leggermente il baricentro del corpo mentre ci si tiene alla catena con fronte alla roccia è possibile aumentare l’aderenza dei piedi sul traverso superando agevolmente anche questa difficoltà.
Ad ogni modo per i più timorosi esiste un’uscita anticipata dal Sentiero delle Vasche proprio all’altezza del grande masso erratico che da vita alla più bella cascata visibile nel percorso. Tale via porta in località San Tomaso.
Abbiamo visto affrontare questo percorso da persone di tutte le età (compresi ragazzini) senza mai venire a conoscenza di incidenti particolari. Con la dovuta attenzione a nostro avviso è affrontabile da tutti coloro che hanno una minima dimestichezza nell’arrampicare degli ostacoli.
L’ultima avvertenza è quella di seguire con attenzione i segnavia bianco, rossi e gialli soprattutto dopo essere usciti dal torrente; questi vi condurranno all’uscita (scritta in giallo posta su di un masso alla vostra sinistra). Dopo di che si proseguirà lungo un sentiero che porterà a guadare il torrente Inferno per altre tre volte prima di inerpicarsi lungo un pendio ricco di vegetazione. Ritroverete la luce dopo un quarto d’ora circa di cammino, emergendo in un’ampia radura verde dalla quale potrete ammirare a sinistra i selvaggi pendii del Corno Birone. Qui troverete i cartelli che vi condurranno in poco tempo (5 min.) a San Tomaso, passando per la radura del “Taja Sass” (dove un tempo i sassi venivano tagliati con l’ausilio di fili metallici raffreddati con l’acqua del torrente).
Arrivati a S. Tomaso si può decidere di passare una giornata in completo relax per poi ritornare a S. Martino. Nel fare la strada a ritroso si può evitare di ripercorrere il Sentiero delle Vasche in discesa, deviando a dx (cartello S. Martino) subito dopo aver attraversato la radura del Taja Sass e guadato il torrente, prima dell’ampia distesa erbosa che segnava la fine del Sentiero delle Vasche da dove è visibile il Corno Birone.
Comunque, per i più allenati le mete alpinistiche raggiungibili da S. Tomaso non mancano. Fra le tante spiccano i Corni di Canzo (io stesso ho abbinato la traversata dei Corni di Canzo partendo dal Sentiero delle Vasche. Per dettaglio dei tempi di percorrenza vedi altro mio rapporto).
Tempo di percorrenza Sentiero delle Vasche:
1h 10’ se veloci
1h 30’ se lenti (per fare foto o più semplicemente per osservare)
Materiale consigliato
Scarponi
Calzettoni di ricambio
Guantini tipo da ciclista
Straccio per asciugare eventualmente le suole nei punti più scabrosi
Non è necessario il kit da ferrata
DI SEGUITO RIPORTIAMO ALCUNI BREVI VIDEO DEDICATI ALLA COMUNITA'
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Federico

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