Monte Roveraccio (904 m)
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Escursione alla scoperta del Sentiero storico e naturalistico di Sonvico, una località che deve il suo nome alla posizione su una collina al limite nord della Valle del Cassarate: summus vicus, ossia villaggio più alto.
Il sentiero tematico, dopo il recente rinnovo, è stato inaugurato il 2.6.2019. È un itinerario ad anello che parte dal centro del paese, costeggia in più punti il torrente Franscinone, raggiunge le località di Rosone e Madonna d’Arla, passa dal Monte Roveraccio e dalla chiesa romanica di San Martino, per ritornare a Sonvico, dopo aver toccato ben 28 punti di interesse. Per una dettagliata descrizione delle 28 tappe, vi segnalo il link di Lugano Region Official Tourism Office:
https://www.luganoregion.com/it/cosa-fare/detail/id/12752/sentiero-storico-naturalistico-di-sonvico
Inizio dell’escursione: ore 8.30
Fine dell’escursione: ore 13.35
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1023 hPa
Temperatura alla partenza: 4°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2000 m
Temperatura al rientro: 14°C
Velocità media del vento: 0 km/h
Sorgere del sole: 7.36
Sveglia alle 6:20, partenza da casa alla 7:22, arrivo a Sonvico alle 8:20, dopo 32,6 km d’auto.
Lasciata l’auto al campo da calcio, alle 8:30 mi avvio verso il nucleo del paese, la Piázza gránda, dove inizia il percorso, ottimamente segnalato con numerosi segnavia e con pannelli descrittivi.
La prima parte del percorso si sviluppa nella Valle del Franscinone, che in questo periodo rimane a lungo all’ombra: l’umidità è elevata e le abbondanti foglie cadute rendono il sentiero e i ponti molto sdrucciolevoli. A partire dal monte Rosone (824 m) la musica cambia. Il sole splendente illumina e riscalda il terrazzo, dal quale si gode una splendida veduta sui Denti della Vecchia. L’allevamento degli animali da reddito è ancora molto diffuso nelle regioni toccate dal sentiero tematico. Si possono vedere bovini, suini, cavalli, asini, pecore, capre, pollame, conigli, eccetera. Sono tutti animali che richiedono una cura e una sorveglianza quotidiane: non mi sarei aspettato che il settore primario fosse ancora così diffuso in Ticino.
Alla Madonna d’Arla ammiro la cappella contenente nella lunetta l’affresco del 1519, raffigurante la Madonna con i Santi Antonio Abate e Rocco che mostra le piaghe.
Nel vicino grotto gradirei gustare un piatto di maialino allo spiedo. Ahimè, purtroppo è cambiata la gerenza e il maialino non figura più nel menu.
Continuo la passeggiata nel magnifico castagneto di Pian Pirét (860 m). Questa selva castanile ha gli alberi ben distanziati cosicché il suolo riceve sufficiente luce per essere adibito a pascolo. La regolare potatura permetteva e permette anche oggi di ottenere frutti abbondanti.
Il colle successivo, detto Fié, svela la presenza di faggi, piante che venivano pure utilizzate per creare delle siepi che separavano i prati da sfalcio dai pascoli comuni; da qui il toponimo di “Sces da Fié”.
Una breve deviazione fino alla collina Paragna (922 m) mi permette di vedere e fotografare un masso coppellare. È il punto più elevato della passeggiata; il panorama è veramente avvincente.
Dopo ulteriori 450 m pervengo al Monte Roveraccio (904 m). Un bel tavolone di legno massiccio mi invita ad una sosta. A pochi metri di distanza pascolano delle mansuete vacche scozzesi. Le Highlander non necessitano di una stalla, anche in pieno inverno vengono lasciate al pascolo; per le bovine di questa razza basta una tettoia.
Piazzo la sosta successiva in una fantastica radura a Costa (798 m), per ammirare un monumentale castagno dell’età stimata di 500 anni denominato nel dialetto di Sonvico “R’Alborón”. L’albero e la varietà di castagne prodotte da questa pianta sono denominati Belusciora. È una castagna piuttosto tardiva, non molto saporita ma sana, abbastanza grossa, appiattita sulle due facce, con una buccia piuttosto chiara e lucida.
La tappa seguente è di un valore artistico molto elevato: si tratta dell’Oratorio di San Martino sul Colle, la chiesa più antica della valle, documentata fin dal 1146.

Oratorio di San Martino di Sonvico
In pochi minuti, dal Colle di San Martino scendo di nuovo nel centro di Sonvico, la cui strada attualmente è in parte sbarrata al transito, per lavori di riqualificazione, che prevedono la sostituzione della canalizzazione delle acque meteoriche, la sostituzione e il potenziamento delle infrastrutture per l’elettricità, l’acqua potabile e il gas, nonché il rifacimento completo della pavimentazione.
La camminata si conclude dopo oltre cinque ore dalla partenza, presso il campo da calcio, al termine della Stráda de Cadrígna.
Piacevole passeggiata nei dintorni di Sonvico il “villaggio più alto”, lungo il Sentiero storico e naturalistico. I numerosi punti di interesse, valorizzati da pannelli descrittivi, nonché i colli panoramici, rendono il percorso ideale per tutti gli appassionati di escursionismo.
A partire da Rosone, l’itinerario si presta anche alla mountain bike.
Tempo totale: 5 h 05 min
Tempi parziali
Sonvico (602 m) – Rosone (824 m): 1 h 15 min
Rosone (824 m) – Madonna d’Arla (828 m): 15 min
Dislivello in salita: 492 m
Quota massima: 922 m
Quota minima: 532 m
Sviluppo complessivo: 12,38 km
Difficoltà: T2
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona.
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