Riserva Naturale Sasso Malascarpa e Monte Cornizzolo (1240 m)
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Le previsioni meteo danno tempo molto variabile: opto quindi per un itinerario a quote non troppo elevate. Per la cronaca, il tempo è stato estivo per tutta la giornata, temperatura elevata, pochissimi cumuli e nessun acquazzone: meglio così!
Decido di effettuare un’escursione in una regione dell’Alta Brianza che apprezzo molto e che ho già frequentato più volte.
La gita si svolge in buona parte nella Riserva Naturale Sasso Malascarpa, una delle zone di maggiore interesse geologico, geomorfologico e paleontologico della Lombardia.
Per gli amanti di queste scienze è una regione veramente ricchissima di spunti e suggestioni. Si tratta di un vero museo all’aperto, con una esaustiva spiegazione grazie a numerosi pannelli didattici. Parecchi sentieri tematici si intrecciano da Canzo, località di partenza, poco sopra Erba, a circa 28 km dalla frontiera di Chiasso.
Preso da mille interessanti suggestioni, scatterò compulsivamente foto in quantità industriale: alla fine dell’escursione, saranno 469!
Le foto che presento sono comunque una miscellanea di scatti delle precedenti gite e di quella odierna.
Inizio dell’escursione: ore 8:35.
Temperatura alla partenza: 16°C.
Temperatura all’arrivo: 24°C.
Parcheggiata l’auto poco dopo l’albergo delle Fonti di Gajum, saliamo lungo la mulattiera a sinistra, che attraversa la Foresta Demaniale dei Corni di Canzo.
Lore parte come un razzo e mi semina dopo pochi minuti. La temperatura, piuttosto elevata, nonché lo zaino assai pesante, mi fanno sudare non poco. L’esperienza mi suggerisce di continuare con il mio passo, ciò che mi permette di gestire le forze per diverse ore e di ammirare la natura.
In circa 30 min raggiungiamo la Prim’Alpe (718 m). All'interno dell'antico edificio ristrutturato dall'ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) si trova il Centro Visitatori della Riserva, in cui sono esposti pannelli informativi e reperti naturali specifici dell'area protetta riguardanti la geologia, la vegetazione e la fauna. Il Centro, attivo tutto l'anno, organizza attività didattiche e di educazione ambientale proponendo corsi informativi e visite guidate.
Dopo una veloce visita all’esposizione (circa 20 min), procediamo lungo una bellissima e riposante stradina che in pochi minuti ci porta ai ruderi della Second’Alpe (795 m). Tiglio monumentale, Cappella dedicata a San Girolamo, fontana e resti di antichi caseggiati per le attività dell’alpeggio.
Rimangono ancora 5 minuti di cammino, sempre nella foresta, per arrivare al Rifugio Terz’Alpe (793 m). L’accogliente agriturismo è frequentatissimo: buona cucina con prodotti nostrani e ambiente piacevolmente arredato, con posti a sedere sia all’esterno che all’interno. I ristori di questi itinerari che portano ai Corni di Canzo o al Sasso Malascarpa o al Monte Cornizzolo, nelle giornate festive sono affollatissimi. Oggi, al Rifugio Marisa Consigliere, le ampie sale da pranzo erano completamente occupate, molti escursionisti ritiravano alla cassa il biglietto attendendo il proprio turno, come si fa all’ufficio postale. Noi ci siamo goduti uno spartano pic-nic lontani dalla folla.
Dalla Terz’Alpe prendiamo il sentiero 4, che conduce a La Colma di Val Ravella (1000 m). Lungo il percorso notiamo numerosi macigni di diversa dimensione, caduti dal Corno Occidentale di Canzo, soprattutto durante le fasi glaciali. Alcuni blocchi, costituiti di Dolomia a Conchodon, contengono resti di colonie di coralli, a testimoniare la loro origine.
Anche qui Lore appare “indemoniata”. Macina passetto su passetto con una frequenza fuori dalla mia portata. La maggior parte dei turisti sale ora a sinistra, in direzione dei Corni di Canzo.
Noi imbocchiamo il sentiero No. 3 che sale verso il Sasso Malascarpa. Dopo un primo tratto nel bosco, si raggiunge una panoramica cresta. Stupendo panorama sui Corni di Canzo, la Grignetta, Lecco, il Resegone e Valmadrera.
In alcuni affioramenti di Calcare di Zu vengono segnalati dai pannelli didattici fossili di coralli coloniali. Più avanti, nella medesima roccia, si notano delle conchiglie, dette lumachelle o coquine.
Il pezzo forte deve comunque ancora arrivare. Dopo circa 45 min di marcia dalla Colma raggiungiamo il famoso Sasso Malascarpa (1187 m).
Il Sasso Malascarpa non è altro che uno spesso strato calcareo portato in posizione verticale dai poderosi movimenti tettonici dell’orogenesi alpina.
L’affioramento è cosparso di fossili di Conchodon, molluschi bivalvi simbolo di questa riserva. I Conchodon erano organismi gregari; molti organismi si concentravano in aree limitate, lasciando poi ampie aree non colonizzate.
Ciò che vediamo in queste conchiglie è una sezione che ha una forma a cuore o, come venne vista nel passato, a zoccolo di caprone, il simbolo del demonio … e da qui il nome MALASCARPA.
Oltre ai fossili, la Riserva Sasso Malascarpa presenta anche delle emergenze geomorfologiche molto interessanti, simili a quelle presenti nel Carso, come al Sentiero Rilke di Sistiana-Duino: scannellature, vaschette di corrosione, campi carreggiati, Karren, lapiez, grize, ecc.
Dal Sasso Malascarpa un ripido sentierino, che scende in direzione est, permette di arrivare in prossimità di uno splendido campo carreggiato.
Dopo la lunga pausa per ammirare le meraviglie geomorfologiche, ci incamminiamo in direzione del Monte Cornizzolo. Si passa davanti all’enorme antenna del Monte Prasanto e in leggera discesa si raggiunge il Rifugio Marisa Consiglieri (1110 m).
Il prato vicino al rifugio-ristorante è gremito di persone che in costume da bagno si godono il sole nell’ultimo giorno d’estate.
La salita al Monte Cornizzolo (1240 m) non pone alcuna difficoltà: dal rifugio raggiungiamo la vetta in circa 20 minuti. Sopra la cima volteggiano una dozzina di parapendisti.
Il panorama su alcuni dei laghi briantei è stupendo! Si vedono i Laghi di Pusiano, Annone, Oggiono, Lecco, Garlate e Olginate.
Scendiamo a Canzo lungo la Valle di San Miro seguendo dapprima il ripido e scivoloso sentiero no. 6 e in basso il Sentiero Geologico Giorgio Achermann in Val Ravella. Giorgio Achermann (Lucerna, 1907 – Erba, 1995) è stato un giornalista e ambientalista svizzero, fondatore del Gruppo Naturalistico della Brianza.
Come detto, la zona dell’escursione odierna è ricca di sentieri a tema, che permettono di unire il piacere dell’escursione alla conoscenza naturalistica.
Tutti gli escursionisti che visitano una volta queste cime non possono fare a meno di ritornarci.
Tempo di salita: 3 h
Tempo totale: 7 h
Dislivello: 800 m
Sviluppo complessivo: 13.5 km
Difficoltà: T2
Copertura della rete cellulare: nulla alla Terz’Alpe, da discreta a buona sulla cresta Colma – Monte Cornizzolo (2/5 - 3/5 di segnale)
Partecipanti: Lore e siso
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