Mulhacén 3482 m - Il tetto della Spagna
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Visitando l'Andalucia ho pensato di scalare il Mulhacén. O forse dovrei dire che scalando il Mulhacen ho deciso di fare anche un po' il turista e visitare l'Andalucia.
Si tratta di una montagna europea importante perché è la maggiore elevazione della Sierra Nevada, catena montuosa spagnola in Andalucia, della Spagna e della Penisola Iberica continentali e, dopo le Alpi, dell'Europa Occidentale.
Con i suoi 3482 m supera anche il Pico de Aneto dei Pirenei.
A livello alpinistico è più facile del Pico de Aneto. Ha una via normale valutata T2 che ho utilizzato per il ritorno. Ha anche altri accessi e vie. A nord non ho studiato i percorsi ma parlano di difficoltà maggiori. Io ho optato per la cresta est che ho stimato T4+ partendo da Trevelez, a sud. La scelta dell'itinerario si è delineata soltanto durante la gita stessa.
Contesto
Dopo i Pirenei con
debbee ho l'ispirazione di trascorrere la mia ultima vacanza del 2021 ancora in Spagna. Dove ci sono montagne? In Andalucia c'è un bel gruppo montagnoso, la Sierra Nevada, una catena nella provincia di Granada, interessante zona anche a livello turistico, non lontana dal mare ancora caldino.
Con mio figlio
eidan mi organizzo per un' improvvisata: voliamo da Milano a Malaga e creiamo un tour nelle principali città fino a Gibiliterra, passando anche dalle montagne. Qui al martedì io salgo sul Mulhacen e lui rimane in appartamento a riposare e studiare per la scuola (per lui sarebbe un itinerario troppo lungo).
In breve
Sono partito da Trevelez, villaggio a 1400-1500 m, ho raggiunto le pendici del Mulhacen a quota 2900 m, ho preso la cresta est toccando una cima (Puntal de las Siete Lagunas), ho risalito un canale a fianco della cresta est, ho ripreso la cresta fino alla vetta del Mulhacen. Poi sono sceso dalla facile cresta SW fino alla cima secondaria (Mulhacen II), mi sono ricongiunto con la via normale da Trevelez e sono ritornato nel villaggio.

Il Mulhacen visto dalla base della cresta est - il primo tratto da fare è il canale
Descrizione
Le previsioni consultate da giorni sono incerte: molta instabilità, precipitazioni e temperature in netto calo. Sopra i 3000 è prevista neve in calo a 2000.
Mi organizzo con ramponi e piccozza. Oltre alla neve è previsto vento con un'allerta costiera (per cui vento forte). Ho aggiustato le date all'ultimo momento con le prenotazioni rivedendo il tour intero al fine di avere la giornata migliore. E così è stato. Ho trovato sole, vento in rinforzo dopo le 12.00, fortissimo in cresta ma assente per il resto del percorso. Non ho trovato neve ma ormai sono partito armato fino ai denti anche di vestiti invernali.
Trevelez è un villaggio che si sviluppa in pendenza. Il mio appartamento è in fondo, a quota 1440 m. Le ultime case sono a 1600 m.
Parto con la frontale alle 06.00 e nella prima ora mi sposto nella notte, in cima al paese imbocco una stradina sterrata seguendo la traccia da me creata su outdoractive (che si basa sul sentiero ufficiale). Essa si snoda verso nord-est trasformandosi poi in sentiero. Emergo durante l'alba sui pascoli e risalgo i rilievi.
A quota 2600 c'è un fiume da attraversare ma io sbaglio restando sul pendio a sinistra. Mi correggo attraversandolo a monte e riprendo il sentiero, segnato con alcuni omini di rocce. (Nella mia traccia gpx si vede questo errore: appare come un anellino perché al ritorno ho mantenuto la corretta via). Quindi ho prendo ancora un po' di quota fino a una specie di sella e alle 10.30 sono al Laghetto (Laguna Hondera q.2890). Alle mie spalle vedo il mare di Malaga. Di fronte a me invece vedo il Mulhacen nella sua parte orientale. La vetta ancora non la scorgo e non la vedrò fino a quando ci sarò sopra.
Ci sarebbe un Rifugio ma non lo trovo, sarà nascosto e protetto tra le rocce sulla mia destra.
Davanti a me c'è una piana e il lago. Quindi il terreno sale gradualmente sopra i 3000 m lasciando ampio spazio alle rocce.

Laguna Hondera q.2890 m - Spalla orientale del Mulhacen (a sinistra) e Puntal de las Siete Lagunas (piccolo all'orizzonte)
Supero la piana e abbandono la traccia ufficiale che sale a sinistra dritta verso la vetta.
Seguo una traccia indicata sulla mappa e segnalata da omini. Essa mi conduce sulle rocce e lungo i corsi d'acqua che formano il lago. Più avanti ci sono laghi minori. Alla mia sinistra ci sono le bastionate del Mulhacen che aggiro. Risalgo un pendio detritico e punto alla sella. Qui il vento è tempestoso. Alla mia destra c'è la prima cima che raggiungo rapidamente, il percorso da intraprendere è libero, a propria discrezione. Ritorno in bocchetta e la nebbia oscura il Mulhacen, sospinta da raffiche violente di vento. Mi scoraggio ma proseguo. La cresta è difficile da seguire sul filo. La traccia la aggira da sud percorrendo un canale, ripido nella sua parte alta, ma breve. Il pietrisco e alcune placche gelate rendono impegnativo il tratto finale, devo usare le mani e sono tentato di usare la piccozza. È per questo tratto che ho stimato un T4+.
Sono a circa 3300 metri. Ritorno sul filo della cresta e prendo una cengia esposta ma larga sul versante nord. La supero e finalmente risalgo gli ultimi 150 metri di cresta su roccette.
Non mi sarei aspettato da un paese così cristiano l'assenza di una croce di vetta. Niente croce ma un piccolo edificio. Non ho controllato se fosse dedicato alla Madonna o a qualche santo.
Mi fermo quel che mi basta per mangiare e riprendo il cammino. Percorro il sentiero lungo la cresta SW. Mi fermo veloce solo per il Mulhacen 2, una cima che per me è più un tratto di cresta.
Poi interseco la strada sterrata e la seguo un po' verso est. per spostarmi fino al sentiero della via normale.
Con questo sentiero ritorno veloce al Lago e da lì seguo a ritroso la via normale fino al villagio.
Sono in tutto 25 km. Un lungo percorso. Sono al villaggio per le 17.00.
Intanto il vento si è esteso a tutta la regione e nei giorni successivi abbasserà le isoterme.
Mi troverò nelle città vestito in parte da 3'000.
Il viaggio mi porterà quindi a Granada, Jaen, Cordoba e Gibilterra.

Vista verso nord dalla cengia rocciosa sotto la vetta
Si tratta di una montagna europea importante perché è la maggiore elevazione della Sierra Nevada, catena montuosa spagnola in Andalucia, della Spagna e della Penisola Iberica continentali e, dopo le Alpi, dell'Europa Occidentale.
Con i suoi 3482 m supera anche il Pico de Aneto dei Pirenei.
A livello alpinistico è più facile del Pico de Aneto. Ha una via normale valutata T2 che ho utilizzato per il ritorno. Ha anche altri accessi e vie. A nord non ho studiato i percorsi ma parlano di difficoltà maggiori. Io ho optato per la cresta est che ho stimato T4+ partendo da Trevelez, a sud. La scelta dell'itinerario si è delineata soltanto durante la gita stessa.
Contesto
Dopo i Pirenei con

Con mio figlio

In breve
Sono partito da Trevelez, villaggio a 1400-1500 m, ho raggiunto le pendici del Mulhacen a quota 2900 m, ho preso la cresta est toccando una cima (Puntal de las Siete Lagunas), ho risalito un canale a fianco della cresta est, ho ripreso la cresta fino alla vetta del Mulhacen. Poi sono sceso dalla facile cresta SW fino alla cima secondaria (Mulhacen II), mi sono ricongiunto con la via normale da Trevelez e sono ritornato nel villaggio.

Il Mulhacen visto dalla base della cresta est - il primo tratto da fare è il canale
Descrizione
Le previsioni consultate da giorni sono incerte: molta instabilità, precipitazioni e temperature in netto calo. Sopra i 3000 è prevista neve in calo a 2000.
Mi organizzo con ramponi e piccozza. Oltre alla neve è previsto vento con un'allerta costiera (per cui vento forte). Ho aggiustato le date all'ultimo momento con le prenotazioni rivedendo il tour intero al fine di avere la giornata migliore. E così è stato. Ho trovato sole, vento in rinforzo dopo le 12.00, fortissimo in cresta ma assente per il resto del percorso. Non ho trovato neve ma ormai sono partito armato fino ai denti anche di vestiti invernali.
Trevelez è un villaggio che si sviluppa in pendenza. Il mio appartamento è in fondo, a quota 1440 m. Le ultime case sono a 1600 m.
Parto con la frontale alle 06.00 e nella prima ora mi sposto nella notte, in cima al paese imbocco una stradina sterrata seguendo la traccia da me creata su outdoractive (che si basa sul sentiero ufficiale). Essa si snoda verso nord-est trasformandosi poi in sentiero. Emergo durante l'alba sui pascoli e risalgo i rilievi.
A quota 2600 c'è un fiume da attraversare ma io sbaglio restando sul pendio a sinistra. Mi correggo attraversandolo a monte e riprendo il sentiero, segnato con alcuni omini di rocce. (Nella mia traccia gpx si vede questo errore: appare come un anellino perché al ritorno ho mantenuto la corretta via). Quindi ho prendo ancora un po' di quota fino a una specie di sella e alle 10.30 sono al Laghetto (Laguna Hondera q.2890). Alle mie spalle vedo il mare di Malaga. Di fronte a me invece vedo il Mulhacen nella sua parte orientale. La vetta ancora non la scorgo e non la vedrò fino a quando ci sarò sopra.
Ci sarebbe un Rifugio ma non lo trovo, sarà nascosto e protetto tra le rocce sulla mia destra.
Davanti a me c'è una piana e il lago. Quindi il terreno sale gradualmente sopra i 3000 m lasciando ampio spazio alle rocce.

Laguna Hondera q.2890 m - Spalla orientale del Mulhacen (a sinistra) e Puntal de las Siete Lagunas (piccolo all'orizzonte)
Supero la piana e abbandono la traccia ufficiale che sale a sinistra dritta verso la vetta.
Seguo una traccia indicata sulla mappa e segnalata da omini. Essa mi conduce sulle rocce e lungo i corsi d'acqua che formano il lago. Più avanti ci sono laghi minori. Alla mia sinistra ci sono le bastionate del Mulhacen che aggiro. Risalgo un pendio detritico e punto alla sella. Qui il vento è tempestoso. Alla mia destra c'è la prima cima che raggiungo rapidamente, il percorso da intraprendere è libero, a propria discrezione. Ritorno in bocchetta e la nebbia oscura il Mulhacen, sospinta da raffiche violente di vento. Mi scoraggio ma proseguo. La cresta è difficile da seguire sul filo. La traccia la aggira da sud percorrendo un canale, ripido nella sua parte alta, ma breve. Il pietrisco e alcune placche gelate rendono impegnativo il tratto finale, devo usare le mani e sono tentato di usare la piccozza. È per questo tratto che ho stimato un T4+.
Sono a circa 3300 metri. Ritorno sul filo della cresta e prendo una cengia esposta ma larga sul versante nord. La supero e finalmente risalgo gli ultimi 150 metri di cresta su roccette.
Non mi sarei aspettato da un paese così cristiano l'assenza di una croce di vetta. Niente croce ma un piccolo edificio. Non ho controllato se fosse dedicato alla Madonna o a qualche santo.
Mi fermo quel che mi basta per mangiare e riprendo il cammino. Percorro il sentiero lungo la cresta SW. Mi fermo veloce solo per il Mulhacen 2, una cima che per me è più un tratto di cresta.
Poi interseco la strada sterrata e la seguo un po' verso est. per spostarmi fino al sentiero della via normale.
Con questo sentiero ritorno veloce al Lago e da lì seguo a ritroso la via normale fino al villagio.
Sono in tutto 25 km. Un lungo percorso. Sono al villaggio per le 17.00.
Intanto il vento si è esteso a tutta la regione e nei giorni successivi abbasserà le isoterme.
Mi troverò nelle città vestito in parte da 3'000.
Il viaggio mi porterà quindi a Granada, Jaen, Cordoba e Gibilterra.

Vista verso nord dalla cengia rocciosa sotto la vetta
Tourengänger:
Michea82

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Kommentare (15)