Gran Queyron Mt. 3060
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....quando siamo saliti alla punta Rognosa e poi al Ghinivert la Val Germanasca era avvolta dalle nuvole....non siamo riusciti a vedere niente...Roberto che ben conosce queste zone ci ha detto che il momento migliore per salire il Gran Queyron, in Val Germanasca, sarebbe stato settembre/ottobre....naturalmente neve permettendo....
E così la sua previsione si è avverata ...un po’ di nevischio lo abbiamo trovato nel tratto finale, ma bastava avere i ramponcini, soprattutto in discesa...Una giornata con un meteo perfetto...neanche una nuvola… ci ha permesso così di vedere un panorama magnifico… dalle montagne della Valle D’Aosta…a quelle francesi… alla valle Argentera che confina con la val Germanasca e naturalmente il vicino Monviso!!!
Andare per monti in un giorno feriale senza dubbio ha i suoi vantaggi… ma non dimentichiamo che gli altri lavorano… quindi può capitare che mentre la mente è concentrata solo sulla salita da compiere ed è svuotata di ogni pensiero che riguarda le solite incombenze quotidiane ....ecco che chiama il corriere che deve consegnare il pellet…proprio oggi!!!!!!
Superate un po’ di interruzioni/scocciature iniziali procediamo a salire, dopo che siamo partiti dalla borgata Bout du Col, pochi chilometri di strada sterrata oltre Giordano di Prali.
Attraversiamo il ponticello e sulla sponda opposta c’è l’attacco del sentiero (n. 210).
Dopo poco più di un’ora si raggiunge un’ampia radura dove si incontra un bivio: trascurare la deviazione per il Rifugio Lago Verde e seguire Passo Frappier.
Dopo un lungo traverso sotto la dorsale che scende dalla Punta Rasin, il sentiero riprende a salire con continue svolte e nel frattempo incontriamo un bel branco di camosci.
Raggiungiamo quindi il Passo Frappier, dove è presente una casermetta ormai diroccata e abitata da un bel branco di stambecche femmine con i cuccioli, già un po’ cresciuti, rispetto a quelli visti in piena estate… si fanno fotografare… ma poi viaaaaaa....!!!!!
Guardiamo in direzione della cima, un po’preoccupati, perché il nevischio ha coperto la traccia….ma in realtà procedendo ci accorgiamo che si può salire bene e che il giorno prima qualcuno ci ha preceduto, lasciandoci le tracce.
Dal passo Frappier si svolta a sinistra e per tracce di sentiero si arriva in cima.
Fatte le foto di rito, dobbiamo scendere a mangiare alla casermetta.. perché in cima tira un po’ di vento e dopo una breve pausa ci aspetta una lunga discesa verso Bout du Col, purtroppo le nostre sono sempre trasferte enormi, se fatte in giornata, e il tempo è tiranno..
Ma la nostra fretta di scendere … lo sguardo puntato all’orologio per fare i calcoli del nostro arrivo a casa…. ed ecco che tutto questo è stato spazzato via da un enorme gregge di pecore, con gli asini, i cani pastore, gli agnellini....che occupava tutta la careggiata della strada tra Prali e Perrero ….. è stato bellissimo....il tempo si è fermato e anche noi con piacere abbiamo adeguato il nostro passo al loro…..
Nadia, Graziano e Roberto.
E così la sua previsione si è avverata ...un po’ di nevischio lo abbiamo trovato nel tratto finale, ma bastava avere i ramponcini, soprattutto in discesa...Una giornata con un meteo perfetto...neanche una nuvola… ci ha permesso così di vedere un panorama magnifico… dalle montagne della Valle D’Aosta…a quelle francesi… alla valle Argentera che confina con la val Germanasca e naturalmente il vicino Monviso!!!
Andare per monti in un giorno feriale senza dubbio ha i suoi vantaggi… ma non dimentichiamo che gli altri lavorano… quindi può capitare che mentre la mente è concentrata solo sulla salita da compiere ed è svuotata di ogni pensiero che riguarda le solite incombenze quotidiane ....ecco che chiama il corriere che deve consegnare il pellet…proprio oggi!!!!!!
Superate un po’ di interruzioni/scocciature iniziali procediamo a salire, dopo che siamo partiti dalla borgata Bout du Col, pochi chilometri di strada sterrata oltre Giordano di Prali.
Attraversiamo il ponticello e sulla sponda opposta c’è l’attacco del sentiero (n. 210).
Dopo poco più di un’ora si raggiunge un’ampia radura dove si incontra un bivio: trascurare la deviazione per il Rifugio Lago Verde e seguire Passo Frappier.
Dopo un lungo traverso sotto la dorsale che scende dalla Punta Rasin, il sentiero riprende a salire con continue svolte e nel frattempo incontriamo un bel branco di camosci.
Raggiungiamo quindi il Passo Frappier, dove è presente una casermetta ormai diroccata e abitata da un bel branco di stambecche femmine con i cuccioli, già un po’ cresciuti, rispetto a quelli visti in piena estate… si fanno fotografare… ma poi viaaaaaa....!!!!!
Guardiamo in direzione della cima, un po’preoccupati, perché il nevischio ha coperto la traccia….ma in realtà procedendo ci accorgiamo che si può salire bene e che il giorno prima qualcuno ci ha preceduto, lasciandoci le tracce.
Dal passo Frappier si svolta a sinistra e per tracce di sentiero si arriva in cima.
Fatte le foto di rito, dobbiamo scendere a mangiare alla casermetta.. perché in cima tira un po’ di vento e dopo una breve pausa ci aspetta una lunga discesa verso Bout du Col, purtroppo le nostre sono sempre trasferte enormi, se fatte in giornata, e il tempo è tiranno..
Ma la nostra fretta di scendere … lo sguardo puntato all’orologio per fare i calcoli del nostro arrivo a casa…. ed ecco che tutto questo è stato spazzato via da un enorme gregge di pecore, con gli asini, i cani pastore, gli agnellini....che occupava tutta la careggiata della strada tra Prali e Perrero ….. è stato bellissimo....il tempo si è fermato e anche noi con piacere abbiamo adeguato il nostro passo al loro…..
Nadia, Graziano e Roberto.
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