Monte Thabor Mt. 3178
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....quando la compagnia è piacevolissima, con l’amico Roberto ormai collaudato… e oggi abbiamo anche una nuova amica simpaticissima …. un vulcano di energia vero e proprio…Lucia…..quando il meteo è perfetto… la lunga salita al monte Thabor…. con i suoi tratti in piano interminabili… beh passa veloce e tra una chiacchera e l’altra senza neanche accorgersene ( o quasi!!!) siamo in cima….e la vista è spettacolare…
La nostra escursione ha inizio dal parcheggio della Valle Stretta e qui seguiamo la sterrata, senza proseguire tra le case, e toccare il Rifugio I Re Magi, che vedremo al ritorno.
Continuiamo su sterrata, incontrando dopo poco il bivio per il Lago Verde, trascuriamo tale deviazione e procediamo ancora su sterrata e arriviamo nei pressi della Maison des Chamois .
Ora inizia il sentiero vero e proprio, in una valletta con il torrente in basso a destra, che dà accesso alla conca prativa del Prat Du Plan, ci si inoltra poi in salita nel vallone che scende dal Col des Meandes.
Il sentiero transita sotto le pareti dei Serou, molto suggestive, e quindi raggiunge con andamento dolce il Col des Meandes .
Dal colle, superati dei grandi ometti di pietre, ci si porta verso sinistra e si inizia l’ultima erta salita, i pascoli lasciano spazio ad una fascia di roccette e detriti e si raggiungono alcune croci poste su uno sperone panoramico.
L’ambiente si fa lunare con la caratteristica terra rossastra, un traverso dove a inizio stagione sono presenti dei nevai porta alla base del pendio detritico finale, che si risale seguendo le comode tracce presenti fino alla Chiesetta.
La cima vera e propria si trova oltre la Chiesa, a breve distanza, posta all’estremità dell’altopiano che costituisce la cima del Monte Thabor, sul versante francese.
Dopo la meritata pausa e le foto di rito Roberto ci propone un giro ad anello, in realtà siamo un po’ titubanti perché non ci va di allungare ulteriormente il percorso, già di per sé lungo… pensando anche al viaggio di ritorno… ma alla fine ne saremo contenti!!
Dal colle prendiamo il sentiero a sinistra che porta al rifugio Thabor aggirando il Grand Serou.
All'inizio si scende su sentiero , ben segnato, fino ad arrivare sopra al Lago du Peyron, poi si continua a scendere in un meraviglioso pianoro, con ruscello e sottobosco di rododendri, una valle incontaminata e rimasta pressoché intatta le cui montagne, composte da una ricca varietà di rocce tra le quali dolomie e calcari dolomitici, sono anche note come Dolomiti di Valle Stretta., tra queste il Grand Serou, massiccio che domina la Valle Stretta, ne è l’esempio più emblematico.
Arriviamo al fondovalle dove troviamo la sterrata percorsa al mattino e facciamo rientro alle Grange di Valle Stretta su sterrata.
Oggi non c’è neanche il tempo per poter fare qualche acquisto a Bardonecchia, visto il lungo viaggio di ritorno che ci aspetta ….ma a questo c’è rimedio… Roberto ci ha pensato prima e ci regala i formaggi che abitualmente compera nel suo negozio di fiducia e noi ricambiamo con un assaggio che arriva dal Trentino… insomma tutto organizzato.....!!!!
La nostra escursione ha inizio dal parcheggio della Valle Stretta e qui seguiamo la sterrata, senza proseguire tra le case, e toccare il Rifugio I Re Magi, che vedremo al ritorno.
Continuiamo su sterrata, incontrando dopo poco il bivio per il Lago Verde, trascuriamo tale deviazione e procediamo ancora su sterrata e arriviamo nei pressi della Maison des Chamois .
Ora inizia il sentiero vero e proprio, in una valletta con il torrente in basso a destra, che dà accesso alla conca prativa del Prat Du Plan, ci si inoltra poi in salita nel vallone che scende dal Col des Meandes.
Il sentiero transita sotto le pareti dei Serou, molto suggestive, e quindi raggiunge con andamento dolce il Col des Meandes .
Dal colle, superati dei grandi ometti di pietre, ci si porta verso sinistra e si inizia l’ultima erta salita, i pascoli lasciano spazio ad una fascia di roccette e detriti e si raggiungono alcune croci poste su uno sperone panoramico.
L’ambiente si fa lunare con la caratteristica terra rossastra, un traverso dove a inizio stagione sono presenti dei nevai porta alla base del pendio detritico finale, che si risale seguendo le comode tracce presenti fino alla Chiesetta.
La cima vera e propria si trova oltre la Chiesa, a breve distanza, posta all’estremità dell’altopiano che costituisce la cima del Monte Thabor, sul versante francese.
Dopo la meritata pausa e le foto di rito Roberto ci propone un giro ad anello, in realtà siamo un po’ titubanti perché non ci va di allungare ulteriormente il percorso, già di per sé lungo… pensando anche al viaggio di ritorno… ma alla fine ne saremo contenti!!
Dal colle prendiamo il sentiero a sinistra che porta al rifugio Thabor aggirando il Grand Serou.
All'inizio si scende su sentiero , ben segnato, fino ad arrivare sopra al Lago du Peyron, poi si continua a scendere in un meraviglioso pianoro, con ruscello e sottobosco di rododendri, una valle incontaminata e rimasta pressoché intatta le cui montagne, composte da una ricca varietà di rocce tra le quali dolomie e calcari dolomitici, sono anche note come Dolomiti di Valle Stretta., tra queste il Grand Serou, massiccio che domina la Valle Stretta, ne è l’esempio più emblematico.
Arriviamo al fondovalle dove troviamo la sterrata percorsa al mattino e facciamo rientro alle Grange di Valle Stretta su sterrata.
Oggi non c’è neanche il tempo per poter fare qualche acquisto a Bardonecchia, visto il lungo viaggio di ritorno che ci aspetta ….ma a questo c’è rimedio… Roberto ci ha pensato prima e ci regala i formaggi che abitualmente compera nel suo negozio di fiducia e noi ricambiamo con un assaggio che arriva dal Trentino… insomma tutto organizzato.....!!!!
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