Monte Sossino 2399 m Valcamonica
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La quarta uscita doveva essere più leggera. Invece.....
Salito dal fondovalle nel cuore delle Dolomiti Camune, proprio a metà strada tra le 2 montagne simbolo Concarena e Camino. Arrivato a Villa di Lozio proseguo appena fuori paese fino alla località Ponte del Ferro. In verità i ponti sono 2 e nessuno dei quali è ora di ferro.
Proprio qui parte in salita una erta stradina, subito c'è un bivio, tengo quella di sinistra che costeggia il torrente Galbaredo. A 1180 sulla destra c'è il Baìt del Sal ( ai tempi i proventi di questa malga servivano per distribuire il prezioso sale alle famiglie consorziate ), più in alto guada a sinistra e poco dopo lo ri-guada a quota 1255. Qui una malefica traccia sulla carta OSmap vorrebbe farmi salire in verticale ma nulla esiste più. Mentre a destra a saliscende un largo sentierone quasi perde quota, lo seguo per 300 metri circa, fino a che sulla costa a sinistra sale una bella traccia che arriva a un nuovo steccato in legno che delimita la sterrata che sale da Villa. A sinistra su questa e in breve arrivo ai ruderi di Malga Onder di Lozio 1405 (distutta da una valanga) e poco più sopra a Malga Onder di Ossimo 1442 con bella baita. Qui passano numerose stradine. Io seguo quella che sale in verticale dietro la baita e arriva alla Malga Varicla 1615. E volgendo lo sguardo al pendio erboso di destra individuo la mia via di salita. Ormai spesso parto senza leggere relazioni e descrizioni ( se ce ne sono ) e vado dove mi porta l'intuito. La rampa erbosa sale a nord a sinistra di un affioramento calcareo e mi fa arrivare sulla larga e informa groppa erbosa del Sossino ( sono 800 metri di dislivello senza traccia nel pendio erboso ). Nel vasta prateria mentre salgo traverso verso nord e guadagno la costola centrale e continuo la salita, sui 1950 vedo i muti perimetrali di un baitello, solo 4 sassi, d'altronde di erba ce n'è tanta e i pascoli devono essere stati appetibili. Appena sopra a 2000 metri un una grotta a forma di pozzo di circa 5 metri (quello che si vedeva almeno). Traversando ancora in salita a nord, attraverso una vallecola e salgo all'anticima Nord-Est, con ometto. Qui il paesaggio cambia radicalmente, il versante Della Valle di Scalve è di una bellezza dolomitica senza uguali: pinnacoli dirupi ghiaioni. Vedo in lontananza la croce di vetta della cima principale. Scendo quindi a una forcella chiamata localmente Porta del Diavolo affacciata sull'orrido versante scalvino. Poi risalgo sul filo tra i 2 mondi (erboso di qua dirupato e sassoso di là ), nessuna traccia fino al Sossino o Susino o Susì 2399 m. La meravigliosa vista sul versante nord, sul vicino e maestoso Pizzo Camino e sulla Concarena è davvero notevole.
Verso sud-ovest scende marcata da bolli rossi sul filo un sentiero. O almeno questa era l'intenzione del marcatore. Invece a parte i bolli rossi si scende un ripido pendio senza ombra di traccia e da fare con molta cautela ( ormai la gente si arresta spesso appagata ai rifugi e difficilmente va oltre ). Arrivato al punto più basso del Passo Varicla ( ma non è qui il punto di svalicamento a nord c'è la bastionata infatti, ma più su verso il Pizzo Camino ) trovo il sentiero Cai biancorosso che mi porta a sinistra a scendere al Rifugio Laeng. Dove mi concedo un pò di libagioni della casa. All'esterno però. Per il Covid non si entra. Ma in Francia neanche sanno cos'è il covid nei rifugi. I 2 estremi. Ripresa la discesa passo dal lago di Varicla quasi in secca e scendo alla Malga Varicla dove chiudo il giro. Non resta che ripercorrere la via dell'andata per Malga Onder. E ancora ricerco il sentiero dell'insano tracciatore di Open Street Map, macchè non c'è ( le ravanate non sono da inserire in carta ). Meglio rifare fedelmente la via dell'andata fino al Ponte del Ferro.
Salito dal fondovalle nel cuore delle Dolomiti Camune, proprio a metà strada tra le 2 montagne simbolo Concarena e Camino. Arrivato a Villa di Lozio proseguo appena fuori paese fino alla località Ponte del Ferro. In verità i ponti sono 2 e nessuno dei quali è ora di ferro.
Proprio qui parte in salita una erta stradina, subito c'è un bivio, tengo quella di sinistra che costeggia il torrente Galbaredo. A 1180 sulla destra c'è il Baìt del Sal ( ai tempi i proventi di questa malga servivano per distribuire il prezioso sale alle famiglie consorziate ), più in alto guada a sinistra e poco dopo lo ri-guada a quota 1255. Qui una malefica traccia sulla carta OSmap vorrebbe farmi salire in verticale ma nulla esiste più. Mentre a destra a saliscende un largo sentierone quasi perde quota, lo seguo per 300 metri circa, fino a che sulla costa a sinistra sale una bella traccia che arriva a un nuovo steccato in legno che delimita la sterrata che sale da Villa. A sinistra su questa e in breve arrivo ai ruderi di Malga Onder di Lozio 1405 (distutta da una valanga) e poco più sopra a Malga Onder di Ossimo 1442 con bella baita. Qui passano numerose stradine. Io seguo quella che sale in verticale dietro la baita e arriva alla Malga Varicla 1615. E volgendo lo sguardo al pendio erboso di destra individuo la mia via di salita. Ormai spesso parto senza leggere relazioni e descrizioni ( se ce ne sono ) e vado dove mi porta l'intuito. La rampa erbosa sale a nord a sinistra di un affioramento calcareo e mi fa arrivare sulla larga e informa groppa erbosa del Sossino ( sono 800 metri di dislivello senza traccia nel pendio erboso ). Nel vasta prateria mentre salgo traverso verso nord e guadagno la costola centrale e continuo la salita, sui 1950 vedo i muti perimetrali di un baitello, solo 4 sassi, d'altronde di erba ce n'è tanta e i pascoli devono essere stati appetibili. Appena sopra a 2000 metri un una grotta a forma di pozzo di circa 5 metri (quello che si vedeva almeno). Traversando ancora in salita a nord, attraverso una vallecola e salgo all'anticima Nord-Est, con ometto. Qui il paesaggio cambia radicalmente, il versante Della Valle di Scalve è di una bellezza dolomitica senza uguali: pinnacoli dirupi ghiaioni. Vedo in lontananza la croce di vetta della cima principale. Scendo quindi a una forcella chiamata localmente Porta del Diavolo affacciata sull'orrido versante scalvino. Poi risalgo sul filo tra i 2 mondi (erboso di qua dirupato e sassoso di là ), nessuna traccia fino al Sossino o Susino o Susì 2399 m. La meravigliosa vista sul versante nord, sul vicino e maestoso Pizzo Camino e sulla Concarena è davvero notevole.
Verso sud-ovest scende marcata da bolli rossi sul filo un sentiero. O almeno questa era l'intenzione del marcatore. Invece a parte i bolli rossi si scende un ripido pendio senza ombra di traccia e da fare con molta cautela ( ormai la gente si arresta spesso appagata ai rifugi e difficilmente va oltre ). Arrivato al punto più basso del Passo Varicla ( ma non è qui il punto di svalicamento a nord c'è la bastionata infatti, ma più su verso il Pizzo Camino ) trovo il sentiero Cai biancorosso che mi porta a sinistra a scendere al Rifugio Laeng. Dove mi concedo un pò di libagioni della casa. All'esterno però. Per il Covid non si entra. Ma in Francia neanche sanno cos'è il covid nei rifugi. I 2 estremi. Ripresa la discesa passo dal lago di Varicla quasi in secca e scendo alla Malga Varicla dove chiudo il giro. Non resta che ripercorrere la via dell'andata per Malga Onder. E ancora ricerco il sentiero dell'insano tracciatore di Open Street Map, macchè non c'è ( le ravanate non sono da inserire in carta ). Meglio rifare fedelmente la via dell'andata fino al Ponte del Ferro.
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