Colico - Dorio. Sentiero del Viandante. Destinazione Milano / tappa 02.
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Chiavenna – Milano Piazza Duomo.
Tappa 02 / Colico - Dorio (31 km)
con Variante Piantedo Santuario Madonna di Valpozzo
e Variante Abbazia Circestense di Piona.
Il Sentiero del Viandante.
La settimana di Ferragosto mantiene le premesse di bel tempo ampiamente preannunciate dai mezzi d’informazione. Dopo la prima tappa percorsa lunedì io e Marco abbiamo deciso di prenderci un giorno di riposo martedì per ricominciare a camminare oggi mercoledì 11 agosto 2021.
Seconda tappa da Colico a Dorio. In linea d’aria, tra questi due paesi del lago di Como, non ci sono in realtà molti chilometri, eppure al termine di questa tappa l’orologio Garmin segnerà 31 km e 333 m percorsi. Questo perché decidiamo di inserire due varianti da completare nella nostra giornata di cammino. La prima è la cosiddetta variante Piantedo, quella che ci porta al Santuario della Madonna di Valpozzo, il punto più a nord del Sentiero del Viandante. Di norma chi percorre il Viandante da Lecco conclude il suo percorso qui, in questo bel Santuario non lontano dall’area industriale di Colico a dirla tutta. La seconda è la variante che porta all’Abbazia Circestense di Piona. Entrambe le varianti le dobbiamo percorrere sia in andata che in ritorno aumentando così i chilometri in gioco. Per questo motivo scegliamo come fine tappa la piccola stazione di Dorio, senza andare più in là. Tanto grazie alla presenza di molte stazioni lungo la sponda est del lago di Como la suddivisione delle tappe del Viandante può essere fatta a proprio piacimento e discrezione.
Diciamo subito che siamo entrambi soddisfatti della scelta fatta anche se, c’è da dire, il percorso che conduce a Piantedo non è particolarmente spettacolare (perlopiù asfalto). Però la curiosità di vedere Valpozzo era tanta e abbiamo deciso di soddisfarla. Alla fine potremo anche dire di aver percorso il Sentiero del Viandante nella sua totalità una volta giunti a Lecco.
Ci ritroviamo, dunque, nella prima parte della tappa a risalire per poi ridiscendere a Piantedo Valpozzo. Infatti una volta partiti dalla stazione di Colico seguiamo i cartelli bianco e blu delle Vie del Viandante fino a raggiungere il torrente Perlino. Qui seguiamo i cartelli verso la chiesa di San Rocco e poi Piantedo Valpozzo. Di ritorno sulla stessa strada incrociamo di nuovo il torrente Perlino, lo attraversiamo su di un ponticello di fortuna (un’asse di legno) e proseguiamo verso il percorso classico che porta a Dorio. Nulla di particolare da segnalare se non una piacevole conversazione con una signora del posto che camminava senza sapere neppure lei con quale destinazione, però felice.
Il percorso diventa invece decisamente bello quando si inizia a camminare sulla mulattiera storica del Sentiero del Viandante. Qui saliamo sempre più fino a raggiungere i 600 metri di altitudine circa. Attraversiamo una serie di piccoli paesi e facciamo sosta pranzo in località Sparesee, nei pressi di una bella chiesetta di montagna dedicata a Maria Assunta. Troviamo una famiglia, probabilmente in villeggiatura nella loro seconda casa, che gioca con un asinello, insegnando ai più piccoli a cavalcarlo a pelo; a turno percorrono parte del sentiero in avanti e poi indietro. L’asinello mostra una proverbiale pazienza, nonostante, a un certo punto, un simpatico ragazzo ponga la domanda ad alta voce su quante “luganeghe” possano venire fuori da un asinello come quello. Probabile che l’asinello non capisca il senso della parola “luganega”, visto che rimane impassibile e indifferente. In realtà appare chiaro che a quell’asinello l’allegra famigliola voglia troppo bene per poterlo trasformare in “luganega”, del resto miglior giocattolo per far divertire i bimbi non si può trovare.
Molto bello il tratto del Sentiero del Viandante che dalla località Perdonasco scende giù fino a Dorio. La mulattiera sembra un’opera d’arte, con i suoi muretti a secco a delimitarla, le sue scale intagliate nella roccia, le sue pietre che sembrano vive, i tratti ricchi di vegetazione e d’ombra che si alternano a quelli più esposti al sole e le vedute sul lago. Bellissimo soprattutto il tratto finale che piomba su Dorio. Qui in particolare giungiamo ad un piccolo spiazzo sulla destra del sentiero in discesa che ospita una panchina e una specie di tavolino in legno. Da qui la vista è superba, con Dorio, il lago, Corenno Plinio sullo sfondo e in fondo il promontorio di Dervio. Da qui si può scattare una delle classiche foto cartolina del Sentiero del Viandante. Ne approfittiamo per farci ritrarre con il lago sullo sfondo.
Giunti a Dorio, dopo una breve sosta ristoratrice sotto un bell’olivo presso la chiesa di San Giorgio, decidiamo di recarci a Piona. Inizialmente il percorso è obbligato sulla Strada Provinciale del lungo lago per un paio di km, poi, ad un certo punto sulla sinistra troviamo le frecce gialle su sfondo blu del Cammino di Sant’Agostino (a noi noto e caro). Seguendole giungiamo all’Abbazia di Piona percorrendo una bella scalinata e poi la famosa mulattiera su ciotolato fluviale. Mi verrebbe da dire che “Piona val sempre una messa” parafrasando una frase famosa di Enrico IV; non solo, oltre alla visita al Chiostro, alla chiesa, al giardino degli ulivi, al lago… val bene una messa anche la visita al negozio dei prodotti dei frati circestensi, dove liquori, tisane e mieli di qualità eccelse fanno di loro bella mostra in attesa di essere acquistati. A questo giro a Piona finisco per infilare nello zaino un peso supplementare corrispondente ad una bottiglietta di “Gocce Imperiali”, il famoso liquore all’anice a gradazione 90. No, no. Di certo non lo uso per correggere l’acqua della borraccia, quella la tengo pura così com’è sgorgata in una delle splendide fontane trovate lungo il percorso. Le “Gocce Imperiali” le useremo questa sera al nostro ritorno a casa per correggere un sano e buon caffè direi meritato dopo tanto camminare.
Si ritorna sui nostri passi a Dorio, si ritorna alla stazione, si ritorna alla macchina parcheggiata a Colico. Tutto perfetto! Proprio tutto? Stavolta no. Non so come è perché ma questa volta al termine della tappa mi ritrovo con entrambe le unghie dei pollicioni dei piedi segnate da un ematoma. Mah! Forse questa volta ho un po’ sottovalutato le pietre del Viandante saltellandoci su con poca grazia e con scarpe vecchiotte che hanno già dato il loro meglio in passato. Non capisco esattamente cosa sia successo. Poco importa domani riposo. Venerdì obbiettivo terza tappa in questa settimana ferragostana con canicola incorporata. Diamo ai piedi il tempo di recuperare la fatica di questo primo incontro / scontro con la mulattiera del Viandante. Felicità alle stelle!
Continua...
Federico
Tappa 02 / Colico - Dorio (31 km)
con Variante Piantedo Santuario Madonna di Valpozzo
e Variante Abbazia Circestense di Piona.
Il Sentiero del Viandante.
La settimana di Ferragosto mantiene le premesse di bel tempo ampiamente preannunciate dai mezzi d’informazione. Dopo la prima tappa percorsa lunedì io e Marco abbiamo deciso di prenderci un giorno di riposo martedì per ricominciare a camminare oggi mercoledì 11 agosto 2021.
Seconda tappa da Colico a Dorio. In linea d’aria, tra questi due paesi del lago di Como, non ci sono in realtà molti chilometri, eppure al termine di questa tappa l’orologio Garmin segnerà 31 km e 333 m percorsi. Questo perché decidiamo di inserire due varianti da completare nella nostra giornata di cammino. La prima è la cosiddetta variante Piantedo, quella che ci porta al Santuario della Madonna di Valpozzo, il punto più a nord del Sentiero del Viandante. Di norma chi percorre il Viandante da Lecco conclude il suo percorso qui, in questo bel Santuario non lontano dall’area industriale di Colico a dirla tutta. La seconda è la variante che porta all’Abbazia Circestense di Piona. Entrambe le varianti le dobbiamo percorrere sia in andata che in ritorno aumentando così i chilometri in gioco. Per questo motivo scegliamo come fine tappa la piccola stazione di Dorio, senza andare più in là. Tanto grazie alla presenza di molte stazioni lungo la sponda est del lago di Como la suddivisione delle tappe del Viandante può essere fatta a proprio piacimento e discrezione.
Diciamo subito che siamo entrambi soddisfatti della scelta fatta anche se, c’è da dire, il percorso che conduce a Piantedo non è particolarmente spettacolare (perlopiù asfalto). Però la curiosità di vedere Valpozzo era tanta e abbiamo deciso di soddisfarla. Alla fine potremo anche dire di aver percorso il Sentiero del Viandante nella sua totalità una volta giunti a Lecco.
Ci ritroviamo, dunque, nella prima parte della tappa a risalire per poi ridiscendere a Piantedo Valpozzo. Infatti una volta partiti dalla stazione di Colico seguiamo i cartelli bianco e blu delle Vie del Viandante fino a raggiungere il torrente Perlino. Qui seguiamo i cartelli verso la chiesa di San Rocco e poi Piantedo Valpozzo. Di ritorno sulla stessa strada incrociamo di nuovo il torrente Perlino, lo attraversiamo su di un ponticello di fortuna (un’asse di legno) e proseguiamo verso il percorso classico che porta a Dorio. Nulla di particolare da segnalare se non una piacevole conversazione con una signora del posto che camminava senza sapere neppure lei con quale destinazione, però felice.
Il percorso diventa invece decisamente bello quando si inizia a camminare sulla mulattiera storica del Sentiero del Viandante. Qui saliamo sempre più fino a raggiungere i 600 metri di altitudine circa. Attraversiamo una serie di piccoli paesi e facciamo sosta pranzo in località Sparesee, nei pressi di una bella chiesetta di montagna dedicata a Maria Assunta. Troviamo una famiglia, probabilmente in villeggiatura nella loro seconda casa, che gioca con un asinello, insegnando ai più piccoli a cavalcarlo a pelo; a turno percorrono parte del sentiero in avanti e poi indietro. L’asinello mostra una proverbiale pazienza, nonostante, a un certo punto, un simpatico ragazzo ponga la domanda ad alta voce su quante “luganeghe” possano venire fuori da un asinello come quello. Probabile che l’asinello non capisca il senso della parola “luganega”, visto che rimane impassibile e indifferente. In realtà appare chiaro che a quell’asinello l’allegra famigliola voglia troppo bene per poterlo trasformare in “luganega”, del resto miglior giocattolo per far divertire i bimbi non si può trovare.
Molto bello il tratto del Sentiero del Viandante che dalla località Perdonasco scende giù fino a Dorio. La mulattiera sembra un’opera d’arte, con i suoi muretti a secco a delimitarla, le sue scale intagliate nella roccia, le sue pietre che sembrano vive, i tratti ricchi di vegetazione e d’ombra che si alternano a quelli più esposti al sole e le vedute sul lago. Bellissimo soprattutto il tratto finale che piomba su Dorio. Qui in particolare giungiamo ad un piccolo spiazzo sulla destra del sentiero in discesa che ospita una panchina e una specie di tavolino in legno. Da qui la vista è superba, con Dorio, il lago, Corenno Plinio sullo sfondo e in fondo il promontorio di Dervio. Da qui si può scattare una delle classiche foto cartolina del Sentiero del Viandante. Ne approfittiamo per farci ritrarre con il lago sullo sfondo.
Giunti a Dorio, dopo una breve sosta ristoratrice sotto un bell’olivo presso la chiesa di San Giorgio, decidiamo di recarci a Piona. Inizialmente il percorso è obbligato sulla Strada Provinciale del lungo lago per un paio di km, poi, ad un certo punto sulla sinistra troviamo le frecce gialle su sfondo blu del Cammino di Sant’Agostino (a noi noto e caro). Seguendole giungiamo all’Abbazia di Piona percorrendo una bella scalinata e poi la famosa mulattiera su ciotolato fluviale. Mi verrebbe da dire che “Piona val sempre una messa” parafrasando una frase famosa di Enrico IV; non solo, oltre alla visita al Chiostro, alla chiesa, al giardino degli ulivi, al lago… val bene una messa anche la visita al negozio dei prodotti dei frati circestensi, dove liquori, tisane e mieli di qualità eccelse fanno di loro bella mostra in attesa di essere acquistati. A questo giro a Piona finisco per infilare nello zaino un peso supplementare corrispondente ad una bottiglietta di “Gocce Imperiali”, il famoso liquore all’anice a gradazione 90. No, no. Di certo non lo uso per correggere l’acqua della borraccia, quella la tengo pura così com’è sgorgata in una delle splendide fontane trovate lungo il percorso. Le “Gocce Imperiali” le useremo questa sera al nostro ritorno a casa per correggere un sano e buon caffè direi meritato dopo tanto camminare.
Si ritorna sui nostri passi a Dorio, si ritorna alla stazione, si ritorna alla macchina parcheggiata a Colico. Tutto perfetto! Proprio tutto? Stavolta no. Non so come è perché ma questa volta al termine della tappa mi ritrovo con entrambe le unghie dei pollicioni dei piedi segnate da un ematoma. Mah! Forse questa volta ho un po’ sottovalutato le pietre del Viandante saltellandoci su con poca grazia e con scarpe vecchiotte che hanno già dato il loro meglio in passato. Non capisco esattamente cosa sia successo. Poco importa domani riposo. Venerdì obbiettivo terza tappa in questa settimana ferragostana con canicola incorporata. Diamo ai piedi il tempo di recuperare la fatica di questo primo incontro / scontro con la mulattiera del Viandante. Felicità alle stelle!
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Federico
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