Bric Ghinivert Mt. 3037
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....oggi finalmente i "ralphmalph" sono al completo…….dopo l’eterna convalescenza per ernia di Graziano....
Anche oggi sarà con noi l’amico Roberto di Torino per salire al Bric Ghinivert, nel bellissimo Parco Naturale della Val Troncea, che presenta ambienti molto diversi, dai lariceti alle vette, al pascolo....
Si parte dalla borgata di Laval e da qui si può scegliere se salire su sentiero a Seytes (bivio a sinistra segnalato) o continuare su comodo sterrato fino alla borgata Troncea.
Noi preferiamo camminare nel bel lariceto e imbocchiamo il sentiero per Seytes.
Finito il bosco in località Forni di S. Martino si prosegue su comoda mulattiera, che sale gradatamente, ci si impiega anche più tempo perché si va avanti senza fare tanto dislivello.
Salendo si incontrano i resti delle miniere del Beth, dove l'attività estrattiva della calcopirite fu abbandonata dopo la tragedia del 1904, quando 81 minatori persero la vita sotto una valanga staccatasi dalle pendici del monte Ghinivert.
Sul colle del Beth sono visibili i resti degli antichi baraccamenti, utilizzati dai minatori, ed è stato, inoltre, costruito un bivacco adibito a casotto di sorveglianza.
Fino a qui l’escursione si può classificare T2.
Dal colle si passa a destra del cartello e di un rudere, seguendo le tracce segnaletiche di vernice del sentiero che porta alla sommità del Ghinivert.
L’itinerario si svolge su sfasciumi detritici e roccette, si possono utilizzare come riferimento gli omini di pietra e le tracce di vernice.
Poco prima della cima il sentiero percorre la parete che dà sul versante della Val Germanasca, l’esposizione è notevole ma si tratta di un breve tratto.
Eccoci finalmente in cima …..siamo soli…. gente in giro pochissima…. Una famiglia con bimbi al colle del Beth, un paio di persone che salivano al Bric di Mezzogiorno.
Ma ecco, un po’ di riposo…. ma non troppo….perchè c’è la discesa, ancora lunghissima e poi il viaggio di ritorno a casa… comunque al ritorno passiamo dal rifugio Troncea … ancora una piccola sosta…. si stava davvero bene……un luogo incantevole..
Le nuvolaglie ci hanno impedito il panorama, il peggio poi delle nuvole arrivava dalla Val Germanasca, che non sono ancora riuscita a vedere, nemmeno quando ero salita alla Rognosa…. perché sempre avvolta da una spessa coltre di nubi.
Certo non c’era un sole splendente, ma siamo riusciti a salire senza prendere acqua…..anche perché l’acqua per quel giorno non era assolutamente prevista……una cosa ho imparato, se si incontra un guardiaparco….salutare e tirare dritto… soprattutto se si è ancora in fase di salita ad un’ora tarda… quando di solito gli altri scendono…altri???….. non c’era nessuno in giro…!!!!!!!!!!!!! Tanto meno chiedere… cosa ne pensa del meteo….???… è scontato che rimanga prudente: “ragazzi, usate il buon senso” .
Anche oggi sarà con noi l’amico Roberto di Torino per salire al Bric Ghinivert, nel bellissimo Parco Naturale della Val Troncea, che presenta ambienti molto diversi, dai lariceti alle vette, al pascolo....
Si parte dalla borgata di Laval e da qui si può scegliere se salire su sentiero a Seytes (bivio a sinistra segnalato) o continuare su comodo sterrato fino alla borgata Troncea.
Noi preferiamo camminare nel bel lariceto e imbocchiamo il sentiero per Seytes.
Finito il bosco in località Forni di S. Martino si prosegue su comoda mulattiera, che sale gradatamente, ci si impiega anche più tempo perché si va avanti senza fare tanto dislivello.
Salendo si incontrano i resti delle miniere del Beth, dove l'attività estrattiva della calcopirite fu abbandonata dopo la tragedia del 1904, quando 81 minatori persero la vita sotto una valanga staccatasi dalle pendici del monte Ghinivert.
Sul colle del Beth sono visibili i resti degli antichi baraccamenti, utilizzati dai minatori, ed è stato, inoltre, costruito un bivacco adibito a casotto di sorveglianza.
Fino a qui l’escursione si può classificare T2.
Dal colle si passa a destra del cartello e di un rudere, seguendo le tracce segnaletiche di vernice del sentiero che porta alla sommità del Ghinivert.
L’itinerario si svolge su sfasciumi detritici e roccette, si possono utilizzare come riferimento gli omini di pietra e le tracce di vernice.
Poco prima della cima il sentiero percorre la parete che dà sul versante della Val Germanasca, l’esposizione è notevole ma si tratta di un breve tratto.
Eccoci finalmente in cima …..siamo soli…. gente in giro pochissima…. Una famiglia con bimbi al colle del Beth, un paio di persone che salivano al Bric di Mezzogiorno.
Ma ecco, un po’ di riposo…. ma non troppo….perchè c’è la discesa, ancora lunghissima e poi il viaggio di ritorno a casa… comunque al ritorno passiamo dal rifugio Troncea … ancora una piccola sosta…. si stava davvero bene……un luogo incantevole..
Le nuvolaglie ci hanno impedito il panorama, il peggio poi delle nuvole arrivava dalla Val Germanasca, che non sono ancora riuscita a vedere, nemmeno quando ero salita alla Rognosa…. perché sempre avvolta da una spessa coltre di nubi.
Certo non c’era un sole splendente, ma siamo riusciti a salire senza prendere acqua…..anche perché l’acqua per quel giorno non era assolutamente prevista……una cosa ho imparato, se si incontra un guardiaparco….salutare e tirare dritto… soprattutto se si è ancora in fase di salita ad un’ora tarda… quando di solito gli altri scendono…altri???….. non c’era nessuno in giro…!!!!!!!!!!!!! Tanto meno chiedere… cosa ne pensa del meteo….???… è scontato che rimanga prudente: “ragazzi, usate il buon senso” .
Tourengänger:
ralphmalph

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