Le nevi della Roccia Nera
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La neve è stata una protagonista di questa ascensione perché, oltre a quella già presente che copriva il ghiaccio, si è aggiunta quella caduta nella notte. Inoltre abbiamo visto una volpe scalare la montagna fino in vetta: Hemingway con un leopardo sulle nevi del Kilimangiaro ha costruito un racconto, noi qui segnaliamo anche la brillante ascensione compita dal canide selvatico.
Per i miei 60 anni mi regalo un'ascensione con guida alpina, con un anno di anticipo perché queste montagne sono in condizione adesso.
Siamo in cima alle 8.05, dopo 2 ore e 55 minuti, e siamo i primi oggi. Una cordata francese ha preferito fermarsi pochi metri sotto la vetta. Saranno poche le cordate a salire oggi, al massimo altre 2 o 3. Ci fermiamo in cima fino alle 8.30, poi scendiamo lungo la traccia dell'andata arrivando al rifugio Guide d'Ayas alle 10.
Il resto della discesa si svolge senza avvenimenti di rilievo, salvo che il Pian di Verra sembra non arrivare mai.
Sappiamo che la Roccia Nera si può scalare anche utilizzando le funivie di Cervinia, pernottando al rifugio Guide del Cervino o al Guide d'Ayas oppure in giornata. I motivi che mi hanno fatto scegliere di salire a piedi dal Pian di Verra superiore si possono ridurre a due: evitare assolutamente di partire nottetempo dalla pianura (casomai avrei pernottato a Cervinia) e provare a salire in modo un pò più sportivo che utilizzando fin oltre i 3000 metri i mezzi meccanici.
Per i miei 60 anni mi regalo un'ascensione con guida alpina, con un anno di anticipo perché queste montagne sono in condizione adesso.
Pernotto al rifugio Guide d'Ayas, raggiunto partendo a piedi dal Pian di Verra Superiore, a sua volta raggiunto tramite navetta dalla frazione Frachey.
Parto alle 5.10 con la guida Simone, molto professionale. Nella notte in quota ha messo neve fresca. La cordata capitanata dalla mia guida in alto ha rifatto la traccia. La nuova neve si è aggiunta a quella già esistente per cui non c'era ghiaccio affiorante.
Parto alle 5.10 con la guida Simone, molto professionale. Nella notte in quota ha messo neve fresca. La cordata capitanata dalla mia guida in alto ha rifatto la traccia. La nuova neve si è aggiunta a quella già esistente per cui non c'era ghiaccio affiorante.
Dal rifugio abbiamo traversato fino al centro del Grande Ghiacciaio di Verra, che abbiamo risalito direttamente fin sotto lo sperone del bivacco Rossi-Volante, lungo un percorso che era utilizzato prima del cambiamento climatico e che oggi è sconsigliato tranne che in condizioni ottime come quelle di oggi.
Superiamo 3 crepacci abbastanza stretti da poterli scavalcare con un passo e arriviamo sotto lo sperone del bivacco.
Qui vediamo una volpe arrampicarsi sulla neve lungo un canale. Cosa ci fa una volpe qui? Che sia anche per lei spirito di avventura e di esplorazione?
Superiamo 3 crepacci abbastanza stretti da poterli scavalcare con un passo e arriviamo sotto lo sperone del bivacco.
Qui vediamo una volpe arrampicarsi sulla neve lungo un canale. Cosa ci fa una volpe qui? Che sia anche per lei spirito di avventura e di esplorazione?
Aggirato lo sperone del bivacco ci portiamo sotto il pendio finale. A differenza del leopardo di Hemingway, la volpe intanto è arrivata in cima. Saliamo il pendio finale, ai lati della parete nera, descrivendo una serie di zeta. La mia piccozza affonda quasi completamente nella neve, la guida rifà la traccia.
Negli ultimi minuti dubitavo di impegnarmi ancora in "gite" che richiedono una fatica come questa, poi sulla cresta sommitale si apre un panorama straordinario. Ancora pochi passi e arriviamo sul cocuzzolo nevoso della cima, che mi appare ben distinta dalla parete nera che caratterizza la montagna vista dalla Val d'Ayas. Già avevo apprezzato l'ambiente glaciale attorno al bivacco ma qui tutto è straordinario, nel vero senso della parola, è la 15a volta che metto piede su un "4000" alpino ma è sempre una nicchia di mondo completamente diversa da quella che ho visto nel restante 99,99% della mia vita.
Negli ultimi minuti dubitavo di impegnarmi ancora in "gite" che richiedono una fatica come questa, poi sulla cresta sommitale si apre un panorama straordinario. Ancora pochi passi e arriviamo sul cocuzzolo nevoso della cima, che mi appare ben distinta dalla parete nera che caratterizza la montagna vista dalla Val d'Ayas. Già avevo apprezzato l'ambiente glaciale attorno al bivacco ma qui tutto è straordinario, nel vero senso della parola, è la 15a volta che metto piede su un "4000" alpino ma è sempre una nicchia di mondo completamente diversa da quella che ho visto nel restante 99,99% della mia vita.
Siamo in cima alle 8.05, dopo 2 ore e 55 minuti, e siamo i primi oggi. Una cordata francese ha preferito fermarsi pochi metri sotto la vetta. Saranno poche le cordate a salire oggi, al massimo altre 2 o 3. Ci fermiamo in cima fino alle 8.30, poi scendiamo lungo la traccia dell'andata arrivando al rifugio Guide d'Ayas alle 10.
Il resto della discesa si svolge senza avvenimenti di rilievo, salvo che il Pian di Verra sembra non arrivare mai.
Sappiamo che la Roccia Nera si può scalare anche utilizzando le funivie di Cervinia, pernottando al rifugio Guide del Cervino o al Guide d'Ayas oppure in giornata. I motivi che mi hanno fatto scegliere di salire a piedi dal Pian di Verra superiore si possono ridurre a due: evitare assolutamente di partire nottetempo dalla pianura (casomai avrei pernottato a Cervinia) e provare a salire in modo un pò più sportivo che utilizzando fin oltre i 3000 metri i mezzi meccanici.
Tourengänger:
andrea62

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