Sasso Bianco (anticima Est Sasso Canale) e monte Berlinghera
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Le costanti meteo delle gite 2021 sono state due: o tempo grigio o freddo e vento.
Nella gita di oggi al Sasso Canale, entrambe.
Siamo venuti qui, con l'amico
POLI89, accollandoci un estenuante viaggio prima sulla Regina, poi sulla stradaccia verso San Bartolomeo perchè sulle Alpi sono previsti diffusi temporali, il che ci induce a rinunciare al primo tremila della stagione.
Tuttavia queste montagne, specie nella parte alta, sono perfettamente assimilabili ai tremila Ossolani per ambiente severo e terreno spesso difficile.
Da San Bartolomeo dove è possibile parcheggiare nei pressi di una casa adibita a chiesa, parte il sentiero dell'Alta Via dei Monti Lariani che occorre fedelmente seguire sino in cima perchè, sempre ottimamente segnalata, da lì transita verso la lontana Capanna Como.
In sintesi, questi i passaggi principali:
- primo tratto nel bosco, poi ripida carrabile sterrata che conduce ala splendida conca dover risiedono l'Alpe Pescedo (a destra) e l'Alpe di Mezzo a sinistra.
- Puntiamo a quest'ultima e dietro le case ci infiliamo a sinistra sulla stradina verso l'alpe Giovo che ben presto abbandoniamo a favore di un sentiero che risale ripidi prati sino a giungere al culmine del Terminone, un infinito muro divisorio dei pascoli che risale tutto il Vallone.
- Da questa depressione attacchiamo a sinistra il crestone mantenendoci sul lato Lariano con emozionanti vedute sul lago. Il percorso sale in diagonale, sempre ripidamente tra numerose pietraie e porta all'attacco del canale che consente la salita in vetta.
- Causa meteo grigio, freddo e ventoso, ambiente qui molto severo: il canale è ripido e franoso e in paio di punti occorre vincere brevi passaggi di I o II grado, soprattutto in vista della sua fine.
- All'uscita del canale, a destra, con un'ultima ripida salita, eccoci sul Sasso Bianco, anticima est del Sasso Canale che pur vicino presenta una cresta di collegamento affilata che occorre scendere e poi risalire. Le nubi nerissime che attanagliano la cima principale ci inducono desistere dal tentativo di conquista, accontentandoci di questa cima che offre comunque splendidi panorami sul lago e sugli affascinanti chiaro scuri della Valtellina e Val Chiavenna. Tutte le cime dei monti circostanti sono invece coperte da cappelli più o meno spessi di nuvole.
- Con le cautele del caso affrontiamo la discesa dal canale e giunti alla sua base, su terreno più agevole torniamo alla depressione all'apice del Terminone.
- Per buona parte del percorso abbiamo avuto negli occhi il Monte Berlinguera e forse per rifarci della rinuncia al Sasso Canale, decidiamo di raggiungerlo, pertanto invece di ridiscendere il Terminone, per prati e su esili tracce puntiamo a nord e attraverso un antipatico sentierino scendiamo al Passo di Chiaro.
- Dal passo è evidente e segnalata la traccia che risale al Berlinguera. Questa, seppur breve, non molla un instante e consuma le nostre energie residue. Ambiente qui decisamente assimilabile alle montagne prealpine con splendide fioriture di rododendri.
- In vetta ancora freddo e vento non ci impediscono di trovare un punto riparato per una indispensabile pausa pranzo.
- Discesa per il versante opposto del monte che ci risparmia il ritorno al Passo di Chiaro depositandoci all'Alpe Pescedo.
- Attraversato l'ameno nucleo di baite, torniamo sulla carrabile sterrata dell'andata che, in una mezzora ci riporta all'auto che ci attende, in preghiera da quasi sette ore.
Dislivello che considera la risalita al Berlinguera e tempi comprensivi di trenta minuti di pause.
Sviluppo: 14 km; SE: 29 km.
Nella gita di oggi al Sasso Canale, entrambe.
Siamo venuti qui, con l'amico

Tuttavia queste montagne, specie nella parte alta, sono perfettamente assimilabili ai tremila Ossolani per ambiente severo e terreno spesso difficile.
Da San Bartolomeo dove è possibile parcheggiare nei pressi di una casa adibita a chiesa, parte il sentiero dell'Alta Via dei Monti Lariani che occorre fedelmente seguire sino in cima perchè, sempre ottimamente segnalata, da lì transita verso la lontana Capanna Como.
In sintesi, questi i passaggi principali:
- primo tratto nel bosco, poi ripida carrabile sterrata che conduce ala splendida conca dover risiedono l'Alpe Pescedo (a destra) e l'Alpe di Mezzo a sinistra.
- Puntiamo a quest'ultima e dietro le case ci infiliamo a sinistra sulla stradina verso l'alpe Giovo che ben presto abbandoniamo a favore di un sentiero che risale ripidi prati sino a giungere al culmine del Terminone, un infinito muro divisorio dei pascoli che risale tutto il Vallone.
- Da questa depressione attacchiamo a sinistra il crestone mantenendoci sul lato Lariano con emozionanti vedute sul lago. Il percorso sale in diagonale, sempre ripidamente tra numerose pietraie e porta all'attacco del canale che consente la salita in vetta.
- Causa meteo grigio, freddo e ventoso, ambiente qui molto severo: il canale è ripido e franoso e in paio di punti occorre vincere brevi passaggi di I o II grado, soprattutto in vista della sua fine.
- All'uscita del canale, a destra, con un'ultima ripida salita, eccoci sul Sasso Bianco, anticima est del Sasso Canale che pur vicino presenta una cresta di collegamento affilata che occorre scendere e poi risalire. Le nubi nerissime che attanagliano la cima principale ci inducono desistere dal tentativo di conquista, accontentandoci di questa cima che offre comunque splendidi panorami sul lago e sugli affascinanti chiaro scuri della Valtellina e Val Chiavenna. Tutte le cime dei monti circostanti sono invece coperte da cappelli più o meno spessi di nuvole.
- Con le cautele del caso affrontiamo la discesa dal canale e giunti alla sua base, su terreno più agevole torniamo alla depressione all'apice del Terminone.
- Per buona parte del percorso abbiamo avuto negli occhi il Monte Berlinguera e forse per rifarci della rinuncia al Sasso Canale, decidiamo di raggiungerlo, pertanto invece di ridiscendere il Terminone, per prati e su esili tracce puntiamo a nord e attraverso un antipatico sentierino scendiamo al Passo di Chiaro.
- Dal passo è evidente e segnalata la traccia che risale al Berlinguera. Questa, seppur breve, non molla un instante e consuma le nostre energie residue. Ambiente qui decisamente assimilabile alle montagne prealpine con splendide fioriture di rododendri.
- In vetta ancora freddo e vento non ci impediscono di trovare un punto riparato per una indispensabile pausa pranzo.
- Discesa per il versante opposto del monte che ci risparmia il ritorno al Passo di Chiaro depositandoci all'Alpe Pescedo.
- Attraversato l'ameno nucleo di baite, torniamo sulla carrabile sterrata dell'andata che, in una mezzora ci riporta all'auto che ci attende, in preghiera da quasi sette ore.
Dislivello che considera la risalita al Berlinguera e tempi comprensivi di trenta minuti di pause.
Sviluppo: 14 km; SE: 29 km.
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