Gran tour del laghi all'Angeloga
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Sinergie di gruppo.
Un flash di Sabri 15 gg fa, risveglia prima in me, poi in Max, una vecchia idea nascosta nei cassetti...
Così, sempre sul filo dell'incertezza costante del meteo degli ultimi sabati, dopo un paio di rinvii, decidiamo di giocarcela. E via, si torna al cospetto del Pizzo Stella, fatto lo scorso agosto, per un gran girone tra gli infiniti e stupendi laghi alpini di questa bellissima zona.
Ritrovo 6.30 al Bione, con Max, Tizi, Ivan e Sabry. Caffè a Chiavenna. 8.15 partiamo dal park alla fine della strada sopra Fraciscio, clima fresco e gradevole. L'avvicinamento alla piana del rif. Chiavenna e del lago Angeloga dura circa 1.30. Lo spettacolo del pizzo è li davanti agli occhi...
E come non ripensare alla sua salita, alla fatica e alla grande soddisfazione...per quei traguardi che Non si raggiungono sempre, anzi, e proprio per questo restano li, indelebili...
Il sentiero sale la ripida dorsale verde dietro il rifugio, puntando all'intaglio da cui scende il torrente.
Sentiero molto ripido, da fare con attenzione nella parte alta, con un traverso prima e poi con tornanti stretti sulle ripide balze esposte, di sicuro impegnativo in discesa in un paio di passaggi. Nella zona dell'intaglio, presenti corde fisse che possono agevolare soprattutto in condizioni invernali o critiche. Da li, il panorama su piana e rifugio è davvero magico.
Sbuchiamo al lago Nero, davvero bello e panoramico, contrariamente al sent. ufficiale, lo aggiriamo sulla dx e ci dirigiamo al soprastante lago Caldera, da li puntiamo al passo, passando in mezzo ai suoi tanti piccoli laghetti , e poi alla croce del passo.
Scendiamo verso la val di Lei, raggiungiamo il lago Ballone, lo circumnavighiamo a dx e ci dirigiamo alla collinetta da cui ammiriamo lo splendido panorama sul grande lago di Lei.
Pausa pranzo lunga, allegra e ben fornita al solito, con pennica poco sopra il lago Ballone, tra il sole che va e viene, e meteo che poco dopo, quandi ci rimettiamo in marcia, comincia a peggiorare.
Butto li l'idea dell'anello, al bivio prendiamo a sx, il sentiero sale sulla dorsale a sx del lago Caldera, ora sotto di Noi, poi traversa in piano, molto panoramico, costaggiando le bastionate rocciose del dosso dei Bar e del Pizzo Peloso, con il pizzo Stella li a guardarci...severo.
Davvero piacevole questa variante, che a un certo punto scende decisa nella valle incontro al Peloso, attraversiamo 2 piccoli nevai residui, e quando stiamo per ricongiungerci al sentiero che scende dallo Stella,
ecco la pioggia, in anticipo sui tempi, non intensa per fortuna. Ci copriamo e raggiungiamo il rifugio,
vorremmo un caffè, ma problemi elettrici li han messi Ko...tutte le volte che son stato qui c'era un problema...Boh...
Riposiamo qualche minuto in attesa che spiova, e riprendiamo la discesa. Le gambe van giu veloci oggi, nonostante le rocce viscide x la pioggia, prima delle 17 siamo alla macchina. Non eccessivamente stanchi.
Giro non esagerato per lunghezza e dislivello. Overdose di laghi. Davvero molto bello per i panorami e gli ambienti maestosi.
Soddisfattissimi.
Alla prossima.
wonder
Puoi programmare una giornata ma non puoi programmare ogni giornata.
Puoi programmare qualcosa ma non puoi programmare la vita.
La vita non conosce programmi, conosce l'inaspettato.
E magari quello che non ti aspetti oggi aspetta te.
Uno sguardo,
Un cielo di un giorno qualunque, verdi pascoli avvolti lungo il pendio dei monti fra nuvole che corrono gioiose in valli smarrite nell'infinito.
Esplosioni di colori lungo percorsi silenti avvolti in un'aria frizzante di felicità.
Panorami che perforano le emozioni, immagini che entrano negli occhi ma che bisogna saper guardare con il cuore perchè, oltre la bellezza, è necessario lo stupore, il rispetto e l'amore per continuare a gioire di così tanta magia, nutrimento dell'anima..
Di tanto in tanto è bene fare una pausa nella nostra ricerca della felicità ed essere semplicemente felici.
Soddisfattissima anche oggi!
Alla prossima
ivanbutti Ritorno dopo parecchi anni a Fraciscio; la meta però stavolta non è il pizzo Stella, ma la zona del passo Angeloga con i suoi numerosi laghetti. Camminiamo inizialmente nella valle del torrente Rabiosa, niente di particolare, poi il paesaggio si apre nel bel altipiano dell'Alpe Angeloga con annesso laghetto e rifugio Chiavenna. Breve sosta e poi risaliamo il costone della montagna alle spalle del rifugio fino ad incassarci nella gola del rio che fuoriesce dai laghetti soprastanti; c'è qualche catena ma il cammino non è difficile, occorre comunque attenzione un pò prima delle catene dove il sentiero è un pò franoso. Usciti dalla breve gola siamo al bel lago Nero, altra breve sosta e poi iniziamo a goronzolare tra i numerosi bei laghetti sino ad arrivare sopra il lago Ballone, dove la vista si apre anche sul lago di Lei. L'ambiente è davvero bello, di alta montagna ed allietato dai numerosi laghetti che danno certamente un tocco particolare. Ritorniamo un pò sui nostri passi per la sosta pranzo su dei roccioni identificati prima da Max e Tiziano, roccioni che non raccolgono l'entusiasmo di tutti ma che alla fine vanno più che bene. Bella sosta prolungata col sole che va e che viene; al ritorno prendiamo un sentiero non programmato, ma ben segnato su un roccione appena sopra il lago Nero. Il cammino è ben bollato, passa sopra il lago Caldera e scende verso l'alpe Angeloga più ad est di quello di salita, passando sotto le pendici del Pizzo Peloso; ho letto poi che questo era il vecchio sentiero degli alpigiani quando dovevano portare le bestie in Val di Lei, ed infatti il cammino è più semplice di quello della salita (che pure non ha nulla di veramente difficile). Il tempo intanto ha iniziato a guastarsi molto prima del previsto, e alle 15 circa inizia a gocciolare; per fortuna è una pioggerella autunnale senza temporale, quindi non disturba eccessivamente; sosta veloce al rifugio e poi riprendiamo la discesa da farsi con cautela sul sentiero bagnato, ma arriviamo comunque senza il minimo problema all'auto, soddisfatti per la bella giornata nonostante il meteo.
Sinergie di gruppo.
Un flash di Sabri 15 gg fa, risveglia prima in me, poi in Max, una vecchia idea nascosta nei cassetti...
Così, sempre sul filo dell'incertezza costante del meteo degli ultimi sabati, dopo un paio di rinvii, decidiamo di giocarcela. E via, si torna al cospetto del Pizzo Stella, fatto lo scorso agosto, per un gran girone tra gli infiniti e stupendi laghi alpini di questa bellissima zona.
Ritrovo 6.30 al Bione, con Max, Tizi, Ivan e Sabry. Caffè a Chiavenna. 8.15 partiamo dal park alla fine della strada sopra Fraciscio, clima fresco e gradevole. L'avvicinamento alla piana del rif. Chiavenna e del lago Angeloga dura circa 1.30. Lo spettacolo del pizzo è li davanti agli occhi...
E come non ripensare alla sua salita, alla fatica e alla grande soddisfazione...per quei traguardi che Non si raggiungono sempre, anzi, e proprio per questo restano li, indelebili...
Il sentiero sale la ripida dorsale verde dietro il rifugio, puntando all'intaglio da cui scende il torrente.
Sentiero molto ripido, da fare con attenzione nella parte alta, con un traverso prima e poi con tornanti stretti sulle ripide balze esposte, di sicuro impegnativo in discesa in un paio di passaggi. Nella zona dell'intaglio, presenti corde fisse che possono agevolare soprattutto in condizioni invernali o critiche. Da li, il panorama su piana e rifugio è davvero magico.
Sbuchiamo al lago Nero, davvero bello e panoramico, contrariamente al sent. ufficiale, lo aggiriamo sulla dx e ci dirigiamo al soprastante lago Caldera, da li puntiamo al passo, passando in mezzo ai suoi tanti piccoli laghetti , e poi alla croce del passo.
Scendiamo verso la val di Lei, raggiungiamo il lago Ballone, lo circumnavighiamo a dx e ci dirigiamo alla collinetta da cui ammiriamo lo splendido panorama sul grande lago di Lei.
Pausa pranzo lunga, allegra e ben fornita al solito, con pennica poco sopra il lago Ballone, tra il sole che va e viene, e meteo che poco dopo, quandi ci rimettiamo in marcia, comincia a peggiorare.
Butto li l'idea dell'anello, al bivio prendiamo a sx, il sentiero sale sulla dorsale a sx del lago Caldera, ora sotto di Noi, poi traversa in piano, molto panoramico, costaggiando le bastionate rocciose del dosso dei Bar e del Pizzo Peloso, con il pizzo Stella li a guardarci...severo.
Davvero piacevole questa variante, che a un certo punto scende decisa nella valle incontro al Peloso, attraversiamo 2 piccoli nevai residui, e quando stiamo per ricongiungerci al sentiero che scende dallo Stella,
ecco la pioggia, in anticipo sui tempi, non intensa per fortuna. Ci copriamo e raggiungiamo il rifugio,
vorremmo un caffè, ma problemi elettrici li han messi Ko...tutte le volte che son stato qui c'era un problema...Boh...
Riposiamo qualche minuto in attesa che spiova, e riprendiamo la discesa. Le gambe van giu veloci oggi, nonostante le rocce viscide x la pioggia, prima delle 17 siamo alla macchina. Non eccessivamente stanchi.
Giro non esagerato per lunghezza e dislivello. Overdose di laghi. Davvero molto bello per i panorami e gli ambienti maestosi.
Soddisfattissimi.
Alla prossima.
wonder
Puoi programmare una giornata ma non puoi programmare ogni giornata.
Puoi programmare qualcosa ma non puoi programmare la vita.
La vita non conosce programmi, conosce l'inaspettato.
E magari quello che non ti aspetti oggi aspetta te.
Uno sguardo,
Un cielo di un giorno qualunque, verdi pascoli avvolti lungo il pendio dei monti fra nuvole che corrono gioiose in valli smarrite nell'infinito.
Esplosioni di colori lungo percorsi silenti avvolti in un'aria frizzante di felicità.
Panorami che perforano le emozioni, immagini che entrano negli occhi ma che bisogna saper guardare con il cuore perchè, oltre la bellezza, è necessario lo stupore, il rispetto e l'amore per continuare a gioire di così tanta magia, nutrimento dell'anima..
Di tanto in tanto è bene fare una pausa nella nostra ricerca della felicità ed essere semplicemente felici.
Soddisfattissima anche oggi!
Alla prossima
ivanbutti Ritorno dopo parecchi anni a Fraciscio; la meta però stavolta non è il pizzo Stella, ma la zona del passo Angeloga con i suoi numerosi laghetti. Camminiamo inizialmente nella valle del torrente Rabiosa, niente di particolare, poi il paesaggio si apre nel bel altipiano dell'Alpe Angeloga con annesso laghetto e rifugio Chiavenna. Breve sosta e poi risaliamo il costone della montagna alle spalle del rifugio fino ad incassarci nella gola del rio che fuoriesce dai laghetti soprastanti; c'è qualche catena ma il cammino non è difficile, occorre comunque attenzione un pò prima delle catene dove il sentiero è un pò franoso. Usciti dalla breve gola siamo al bel lago Nero, altra breve sosta e poi iniziamo a goronzolare tra i numerosi bei laghetti sino ad arrivare sopra il lago Ballone, dove la vista si apre anche sul lago di Lei. L'ambiente è davvero bello, di alta montagna ed allietato dai numerosi laghetti che danno certamente un tocco particolare. Ritorniamo un pò sui nostri passi per la sosta pranzo su dei roccioni identificati prima da Max e Tiziano, roccioni che non raccolgono l'entusiasmo di tutti ma che alla fine vanno più che bene. Bella sosta prolungata col sole che va e che viene; al ritorno prendiamo un sentiero non programmato, ma ben segnato su un roccione appena sopra il lago Nero. Il cammino è ben bollato, passa sopra il lago Caldera e scende verso l'alpe Angeloga più ad est di quello di salita, passando sotto le pendici del Pizzo Peloso; ho letto poi che questo era il vecchio sentiero degli alpigiani quando dovevano portare le bestie in Val di Lei, ed infatti il cammino è più semplice di quello della salita (che pure non ha nulla di veramente difficile). Il tempo intanto ha iniziato a guastarsi molto prima del previsto, e alle 15 circa inizia a gocciolare; per fortuna è una pioggerella autunnale senza temporale, quindi non disturba eccessivamente; sosta veloce al rifugio e poi riprendiamo la discesa da farsi con cautela sul sentiero bagnato, ma arriviamo comunque senza il minimo problema all'auto, soddisfatti per la bella giornata nonostante il meteo.
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