Monte Lesima e fratelli: l'Appennino delle quattro regioni.
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Le perturbazioni annunciate su Alpi e prealpi occidentali mi inducono al grande passo: oggi andrò sugli Appennini e per questo scelgo quelli più a portata di mano, i monti dell'Oltrepo Pavese che registrano la loro massima elevazione sul monte Lesima, dove, in sostanza, confluiscono quattro regioni: Lombardia, Piemonte, Liguria e Emilia Romagna.
Nonostante un chilometraggio contenuto, la strada in auto, tra chiusure autostradali notturne e infinite curve (e qualche sbaglio) mi terrà impegnato per due ore e mezzo e quando fermo l'auto al Rifugio Fratelli Nassano ho l'impressione di non essere nel posto che avevo preventivato.
Nuvole basse e completo disorientamento mi scoraggiano per un momento, poi un pannello segnavia che indica la Cima Colletta mi induce a raggiungere tale elevazione per avere uno sguardo d'insieme sul territorio.
La salita sul prato è breve ma del tipo distruggi fiato, tuttavia in cima riesco nel mio intento di vedere l'itinerario programmato che percorre una cresta discretamente lunga sino alla cima del Lesima, facilmente distinguibile per la presenza di un grande radar della Marina Militare.
Rincuorato, volto a destra e seguo una traccia sul prato che presto diventa sentiero marcato. Mi trovo sul CAI 101 che percorre la cresta in splendido ambiente boschivo, reso cupo e affascinante da una mattinata non propriamente cristallina. Come in occasione della mia visita in Sila, si ha qui l'impressione di essere spiati da cinghiali, magari lupi e, perchè no, qualche fata o folletto.
Il sentiero scende al Passo La Colla dove inizia l'attacco vero e proprio al Lesima: sempre nel bosco, talvolta con pendenze accentuate alternate a tratti più rilassanti e qualche discesa, risalgo la dorsale e supero due elevazioni minori: il monte La Colla (1438) e il monte Terme (1469).
Sbuco dunque sulla cresta aperta dove tira un vento da sud piuttosto forte. Non da fastidio però, è il vento che viene dal mare, profuma di pesto, Vermentino e gamberi.
Proseguo e pervengo all'anticima del Lesima, il monte Tartago a quota 1688. Ancora un quarto d'ora prevalentemente sulla strada di servizio al radar ed eccomi sul prato della cima dove è posta un'alta Croce.
Il panorama da qui dovrebbe essere superbo e spaziare sino al mar Ligure ma le gite di quest'anno, in quanto a panorami, son tutte un "dovrebbe essere" ed oggi non è diverso dal solito. Si vedono tuttavia molte altre cime e villaggi nei fondovalle o a mezzacosta sui pendii, ai quali non so dare un nome.
Per la discesa decido di fare un anello: scendo dal versante opposto del Lesima su sentiero molto ripido perchè vorrei transitare dalla località Piani del Lesima. Giunto su un pianoro erboso noto che il tratturo si dirige dalla parte opposta rispetto ai miei progetti, pertanto scelgo di tagliare a sinistra e con un limitato ravanage taglio dentro un bosco che mi fa sbucare sulla stradina asfaltata che conduce, appunto, ai Piani.
La strada è praticamente deserta, pertanto coprire il paio di chilometri necessari alla meta è decisamente piacevole anche perchè è uscito il sole e le temperature sono in netto aumento.
I Piani del Lesima sono una località dove risiede un bell'albergo, qualche palazzina per le vacanze e un agriturismo. Qui intercetto il sentiero che salendo in diagonale, in meno di mezz'ora mi fa sbucare nuovamente al Passo La Colla. Ancora qualche chilometro di asfalto e rientro all'auto che mi attende da quattro ore, non tanto convinta di dover affrontare la strada del ritorno ma, come me, se ne farà una ragione.
Il dislivello è calcolato su numerosi saliscendi. I tempi comprendono una mezzora di pause totali.
Sviluppo: 12 km, SE: 19 km.
Nonostante un chilometraggio contenuto, la strada in auto, tra chiusure autostradali notturne e infinite curve (e qualche sbaglio) mi terrà impegnato per due ore e mezzo e quando fermo l'auto al Rifugio Fratelli Nassano ho l'impressione di non essere nel posto che avevo preventivato.
Nuvole basse e completo disorientamento mi scoraggiano per un momento, poi un pannello segnavia che indica la Cima Colletta mi induce a raggiungere tale elevazione per avere uno sguardo d'insieme sul territorio.
La salita sul prato è breve ma del tipo distruggi fiato, tuttavia in cima riesco nel mio intento di vedere l'itinerario programmato che percorre una cresta discretamente lunga sino alla cima del Lesima, facilmente distinguibile per la presenza di un grande radar della Marina Militare.
Rincuorato, volto a destra e seguo una traccia sul prato che presto diventa sentiero marcato. Mi trovo sul CAI 101 che percorre la cresta in splendido ambiente boschivo, reso cupo e affascinante da una mattinata non propriamente cristallina. Come in occasione della mia visita in Sila, si ha qui l'impressione di essere spiati da cinghiali, magari lupi e, perchè no, qualche fata o folletto.
Il sentiero scende al Passo La Colla dove inizia l'attacco vero e proprio al Lesima: sempre nel bosco, talvolta con pendenze accentuate alternate a tratti più rilassanti e qualche discesa, risalgo la dorsale e supero due elevazioni minori: il monte La Colla (1438) e il monte Terme (1469).
Sbuco dunque sulla cresta aperta dove tira un vento da sud piuttosto forte. Non da fastidio però, è il vento che viene dal mare, profuma di pesto, Vermentino e gamberi.
Proseguo e pervengo all'anticima del Lesima, il monte Tartago a quota 1688. Ancora un quarto d'ora prevalentemente sulla strada di servizio al radar ed eccomi sul prato della cima dove è posta un'alta Croce.
Il panorama da qui dovrebbe essere superbo e spaziare sino al mar Ligure ma le gite di quest'anno, in quanto a panorami, son tutte un "dovrebbe essere" ed oggi non è diverso dal solito. Si vedono tuttavia molte altre cime e villaggi nei fondovalle o a mezzacosta sui pendii, ai quali non so dare un nome.
Per la discesa decido di fare un anello: scendo dal versante opposto del Lesima su sentiero molto ripido perchè vorrei transitare dalla località Piani del Lesima. Giunto su un pianoro erboso noto che il tratturo si dirige dalla parte opposta rispetto ai miei progetti, pertanto scelgo di tagliare a sinistra e con un limitato ravanage taglio dentro un bosco che mi fa sbucare sulla stradina asfaltata che conduce, appunto, ai Piani.
La strada è praticamente deserta, pertanto coprire il paio di chilometri necessari alla meta è decisamente piacevole anche perchè è uscito il sole e le temperature sono in netto aumento.
I Piani del Lesima sono una località dove risiede un bell'albergo, qualche palazzina per le vacanze e un agriturismo. Qui intercetto il sentiero che salendo in diagonale, in meno di mezz'ora mi fa sbucare nuovamente al Passo La Colla. Ancora qualche chilometro di asfalto e rientro all'auto che mi attende da quattro ore, non tanto convinta di dover affrontare la strada del ritorno ma, come me, se ne farà una ragione.
Il dislivello è calcolato su numerosi saliscendi. I tempi comprendono una mezzora di pause totali.
Sviluppo: 12 km, SE: 19 km.
Tourengänger:
rochi

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Kommentare (4)