Grauhorn (3260 m) e Cima della Negra (2999 m)
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Cima ticinese molto prestigiosa per me il Grauhorn.
Una vetta peculiare, con carattere, affascinante. Affacciata sull'Adula ci ha regalato un'esperienza indimenticabile.
La Cima della Negra mi ha pure sorpreso, offre una panoramica diversa di Adula, Grauhorn e Carassina e ha una cresta divertente da arrampicare.
Il vento ha soffiato notte e giorno inibendo il rigelo. Il rimescolamento dell'aria al suolo ha impedito l'irraggiamento notturno.
Breve descrizione
Abbiamo svolto l'escursione nel weekend. Al sabato abbiamo percorso la Val Carassina e pernottato alla Capanna Adula UTOE, con debbee.
Domenica mattina presto io e m323 siamo saliti sul Grauhorn dalla cresta NW, scendendo abbiamo toccato la Cima della Negra. Rientro con calma dalla Carassina. debbee si è trattenuta in Capanna.
Tempi di percorrenza
Capanna UTOE (2393 m ) - Grauhorn (3259 m) : 3h 20 min praticamente senza pause
Grauhorn (3259 m) - Cima della Negra (2999 m ): 1 h 35 min
Cima della Negra - Capanna UTOE: 1h 30 min
Video
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Grauhorn
Lasciamo la UTOE alle 05.00 precise. Nei pressi della capanna il sentiero è ancora sommerso dalla neve. Pertanto indossiamo le ciaspole ma sbagliamo subito tenendoci troppo bassi. Poco più avanti la costa precipita, quindi correggiamo la rotta riprendendo la via normale per l'Adula nei pressi del Bivio per il Passo del Laghetto. La traccia risale il costone e, fino al facile canalino nei pressi di Giairon, la neve non è più presente. Abbandoniamo le inutili ciaspole. Dopo il canalino, da quota 2600 m, la neve è onnipresente a tutte le esposizioni ma usiamo i ramponi viaggiando alleggeriti.
Le cime sono avvolte da nubi. Esclusivamente Adula e Grauhorn! Tutto l'arco alpino occidentale ben visibile da quella posizione ci appare libero. Ancora nebbia dunque. E vento!
Proseguiamo e ci stacchiamo dalla via per l'Adula intorno a quota 3000 presso le pendici meridionali del Grauhorn. Risaliamo un pendio e raggiungiamo il punto spartiacque tra Val Soi e Casletto a quota 3080 circa. Siamo esattamente tra la Cima della Negra e il Grauhorn. Sulla mappa siamo nella "H" di "Grauhorn".
Qui sentiamo molto freddo. Ci aspettavamo tempo soleggiato, lo zero termico era previsto in rialzo ben oltre ai 4000 m. Probabilmente delle infiltrazioni fredde hanno perturbato l'atmosfera proteggendo ancora per un giorno la candida coperta bianca.
Sono le 07.00 e decidiamo di estrarre le piccozze. Ora ci aspetta la parte più delicata dell'intero percorso: il traverso sul pendio W del Grauhorn. Conosciuto per l'instabilità delle sue rocce.
Il traverso vista verso N (foto scattata al ritorno)
Traverso e canale visti dalla Cima della Negra alle 10.15 (visibile la nostra traccia)
Eseguiamo questo traverso con facilità. La neve ha già scaricato. È presente uno strato molto spesso e molle. La percezione della pendenza è ridotta da queste condizioni. Non ci sono problemi legati a terreno franoso e instabile. Nella sezione centrale sono cadute diverse rocce dalla montagna. Ne vedo rotolare 2 o 3 di piccole dimensioni. Senza indugiare procediamo tenendoci alti. Perdiamo forse una ventina di metri per dirigerci alla base del canale aggirando alcune grandi rocce da sotto. Impieghiamo circa 20 minuti, la lunghezza sarà di circa 200 m. Il canale è bello in piedi ma lo risaliamo senza difficoltà. Procediamo paralleli. Sarà forse una sessantina di metri. Comunque più breve rispetto al Rotondo o al Gerenhorn.
Intorno alle 07.50 siamo in cresta. La nebbia è fitta e il vento forte. Ma andiamo avanti. Fredy mi precede.
Si percorre il filo della cresta tenendosi sulla sinistra (NE). In circa 30 minuti di facile progressione siamo in vetta e la nebbia ci concede un po' di tregua.
La cresta SE di roccia è libera, la cima innevata. La vista è incantevole. Siamo pienamente soddisfatti della nostra conquista!
Venti minuti di pausa meritata e affrontiamo la discesa che risulta fluida e priva di problemi. Stessa via.
L'Adula vista dal Grauhorn
Cima della Negra
Dal punto spartiacque tra Soi e Casletto deviamo un po' a destra costeggiando la lunga e frastagliata costiera che costituisce la cresta E della Cima della Negra. Ci basiamo sulla descrizione di Giuseppe Brenna e sulla relazione di pm1996 per individuare l'accesso alla vetta. Individuiamo l'intaglio a destra della torre e lo risaliamo. È un ripido canale di sfasciumi. Siamo avvantaggiati dal fatto che è interamente innevato. In alto presenta lastre di ghiaccio vivo che evitiamo aggirandole a destra su roccia e ghiaia. Giunti in bocchetta il vento è impressionante e a causa di quest'ultimo Fredy decide di non proseguire. Il suo obiettivo della giornata era il Grauhorn. Pertanto mi aspetta e io arrampico la cresta est che da sotto appare come una torre verticale. L'arrampicata è facile, c'è un caminetto breve (grado 2 ). Alcuni punti esposti da prestare attenzione. In 10 minuti sono in vetta. Mi trattengo pochi istanti, osservo il canale del Grauhorn ben visibile da quella posizione. Da qui vedo anche la Carassina. Le nubi avvolgono ancora le grandi cime.
Con prudenza disarrampico la cresta e raggiungo Fredy, con il quale scendo in capanna per le 11.50 circa.
La bocchetta alla base della cresta E vista dall'alto
La Carassina (avvicinamento e allontamento) e la Capanna Adula UTOE
Per beneficiare delle migliori condizioni possibili abbiamo deciso di dormire in capanna e svolgere l'ascesa al Grauhorn presto al mattino.
Io e Deborah abbiamo percorso insieme la Carassina dai Prati di Compietto nel pomeriggio. Una passeggiata gradevole. L'abbondante innevamento in quota associato al riscaldamento ha ingrossato i ruscelli e in alcuni punti il loro attraversamento richiede attenzione.
Fredy è partito almeno un'ora e mezzo dopo di noi ma ad un ritmo più elevato. Noi ci siamo concessi pause e ci siamo goduti il pomeriggio.
La capanna ha un'ampia sezione invernale, dotata di cucina con stufa a legna. Le camere sono ampie al piano superiore. All'esterno ha un bel terrazzamento con vista panoramica. Il soggiorno è stato confortevole e, direi, tattico. Il sentiero per raggiungerla è stato rinnovato. Ci sono alcuni nevai nella parte finale.
La domenica siamo scesi dopo una bella pausa in capanna.
La Carassina al ritorno è sempre interminabile. Amata e odiata resta una valle bellissima e di grande valore.
Commento di m323
Il Grauhorn è davvero una vetta di grande pregio! Ma mi è sempre stata descritta come una cima molto pericolosa a causa della sua instabilità e, fino allo scorso anno, mai avrei pensato di salirci un giorno.
Poi quest'anno, vista la tanta neve caduta durante l'inverno, mi sono detto che avrebbe potuto essere l'occasione buona prima dei grandi pericoli che ci sono durante l'estate per i continui franamenti.
Nelle scorse settimane l'ho quindi proposta a Michea ed è stato entusiasta della mia idea.
La fragilità della montagna l'ho potuta constatare durante il ripido traverso (c'erano già dei piccoli sassi sulla neve) e vedere con i miei occhi una volta superato il canale ed essere giunto in cresta. Ci sono delle grosse fessure nella roccia che finirà prima o poi per distaccarsi. Chissà per quanti anni la cima reggerà ancora?
La nebbia andava e veniva (tipico sui 3000 della zona) e c'era un vento fastidioso, ma in questo caso tutto passa in secondo piano e la conquista della vetta del Grauhorn è stata per me e michea82 una soddisfazione davvero grande! Grazie Michea ancora una volta per i momenti trascorsi assieme.
La stagione invernale è da considerarsi ora conclusa: adesso pronti, partenza e via per quella estiva!
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