M. Lividino dal "Sentiero della Scaletta".
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Essendoci ancora molta neve a quote relativamente basse, oggi mi prendo la briga di scoprire un nuovo sentiero e di "violare", per quanto mi riguarda, la cresta est del M. Lividino.
Si parte da Via Caregno, in uno dei diversi parcheggi che si trovano oltrepassato il Cimitero locale, intercettato il sentiero che porta a Caregno al primo bivio tengo la destra e seguo un bel sentiero che scorre in moderata pendenza all'interno di un bosco molto fitto fatto da diverse varietà di piante, una bollatura ufficiale io non l'ho vista, ma in compenso ho trovato una bollatura blu, probabilmente fatta a bomboletta, che mi ha accompagnato sino al bivio per il Sentiero della Scaletta. Proprio al bivio trovate le frecce indicative collocate su ambo i lati del sentiero mentre in un batti baleno la traccia comincia a salire in maniera decisa. Il sentiero sembra ben tenuto nonostante scorra all'interno di una gola molto selvaggia, si supera un facile tratto attrezzato dove la mano umana ha gradinato un pezzo di zona rocciosa, ecco il perchè della "Scaletta", poi si ritorna a salire su normale sentiero sino a sbucare poco prima dei Piani di Caregno. Se il tempo lo consente da qua si ha una vista completa della via di salita al Lividino.
Il bivio per la salita al Lividino si trova dopo il Rif. Caregno e le baite appena oltre il rifugio stesso, la traccia che si segue a destra non ha nessuna bollatura e porta ad un vicino roccolo che, una volta superato, intercetta la larga cresta Est che scorre ripida sino alla vetta del M. Lividino. Proprio lungo la cresta ho incrociato un bel gruppo di Mufloni.
Dopo una pausa ben goduta ora non mi resta che tornare all'auto. Scendo seguendo una finta traccia che a Sud porta ad un colletto, continuando il cammino si arriva alla Cima Maioli, mentre piegando a sinistra si prende un comodo canale che scende sino ad intercettare il sentiero che sale da Caregno, da qua facile ritornare al bivio incrociato all'andata e facile ritornare sulla strada dove sbuca il Sentiero della Scaletta, che oltrepasso per andare ad intercettare (nei pressi di 2 cassonetti della spazzatura) il sentiero che mi riporta a Magno. Il sentiero, pur non bollato, è ben marcato e passa prima nei pressi di una Santella, poi, come da indicazioni, al Fontanì de Polver dove il sentiero si sdoppia per incrociarsi ancora più a valle. A questo punto passo ancora il primo bivio incontrato all'andata ed in un attimo sono di nuovo all'auto concludendo un giro molto divertente ed interessante.
P.s.
Le foto del Daino sono prese da un mio giro fatto tre settimane prima al Lividino, non l'ho relazionato a suo tempo, ma mi sembrava carino segnalare questo mio magico incontro con l'amico ungulato. Grazie, grazie, grazie di esserti palesato.
Per oggi va bene così e non aggiungo altro, le foto degli splendidi animali non umani dicono già molto. Il resto della Natura completa il resto.
A' la prochaine! Menek Bluff
Si parte da Via Caregno, in uno dei diversi parcheggi che si trovano oltrepassato il Cimitero locale, intercettato il sentiero che porta a Caregno al primo bivio tengo la destra e seguo un bel sentiero che scorre in moderata pendenza all'interno di un bosco molto fitto fatto da diverse varietà di piante, una bollatura ufficiale io non l'ho vista, ma in compenso ho trovato una bollatura blu, probabilmente fatta a bomboletta, che mi ha accompagnato sino al bivio per il Sentiero della Scaletta. Proprio al bivio trovate le frecce indicative collocate su ambo i lati del sentiero mentre in un batti baleno la traccia comincia a salire in maniera decisa. Il sentiero sembra ben tenuto nonostante scorra all'interno di una gola molto selvaggia, si supera un facile tratto attrezzato dove la mano umana ha gradinato un pezzo di zona rocciosa, ecco il perchè della "Scaletta", poi si ritorna a salire su normale sentiero sino a sbucare poco prima dei Piani di Caregno. Se il tempo lo consente da qua si ha una vista completa della via di salita al Lividino.
Il bivio per la salita al Lividino si trova dopo il Rif. Caregno e le baite appena oltre il rifugio stesso, la traccia che si segue a destra non ha nessuna bollatura e porta ad un vicino roccolo che, una volta superato, intercetta la larga cresta Est che scorre ripida sino alla vetta del M. Lividino. Proprio lungo la cresta ho incrociato un bel gruppo di Mufloni.
Dopo una pausa ben goduta ora non mi resta che tornare all'auto. Scendo seguendo una finta traccia che a Sud porta ad un colletto, continuando il cammino si arriva alla Cima Maioli, mentre piegando a sinistra si prende un comodo canale che scende sino ad intercettare il sentiero che sale da Caregno, da qua facile ritornare al bivio incrociato all'andata e facile ritornare sulla strada dove sbuca il Sentiero della Scaletta, che oltrepasso per andare ad intercettare (nei pressi di 2 cassonetti della spazzatura) il sentiero che mi riporta a Magno. Il sentiero, pur non bollato, è ben marcato e passa prima nei pressi di una Santella, poi, come da indicazioni, al Fontanì de Polver dove il sentiero si sdoppia per incrociarsi ancora più a valle. A questo punto passo ancora il primo bivio incontrato all'andata ed in un attimo sono di nuovo all'auto concludendo un giro molto divertente ed interessante.
P.s.
Le foto del Daino sono prese da un mio giro fatto tre settimane prima al Lividino, non l'ho relazionato a suo tempo, ma mi sembrava carino segnalare questo mio magico incontro con l'amico ungulato. Grazie, grazie, grazie di esserti palesato.
Per oggi va bene così e non aggiungo altro, le foto degli splendidi animali non umani dicono già molto. Il resto della Natura completa il resto.
A' la prochaine! Menek Bluff
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Menek
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