Punta di Verzel
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Lasciata l'area di sosta l'escursione si svolge in un ambiente ormai abbandonato dall'uomo, unico sfregio la strada sterrata che serviva la cava e due piccoli prefabbricati abbandonati.
Si comincia lungo l'evidente sterrata che parte dall'area di sosta, si tagliano le prime curve per sentiero su prati, poi si prosegue lungo la strada, incontrando brevi tratti asfaltati, con percorso un pò monotono per circa un'ora. Secondo le immagini viste in rete, incluse quelle di
Max64, la Punta di Verzel è proprio davanti a noi e la vedremo per pochi minuti. Infatti la montagna resterà sempre coperta dalle nuvole e la parte alta della escursione si svolgerà in una nebbiolina.
In questo tratto ignoriamo un sentierino alternativo che sale a destra avente anche lui indicazione per la Punta di Verzel.
Arrivati a un piazzale con due casette prefabbricate e abbandonate, a "circa" 1750 metri, si lascia a destra la stradina sterrata e si continua a sinistra su sentiero. Un cartello indica 1h30 per il rifugio Fornetto e 2h20 per la Punta Verzel. Impiegheremo 1h per il rifugio senza forzare e poi ulteriori 45 minuti per la cima.
Il sentiero fa una breve salita, poi un traverso con un tratto orizzontale facilitato da un cavo metallico su rocce scivolose per presenza d'acqua, poi sale verso sinistra ad una cresta erbosa. La percorre, con a sinistra la Valle Sacra, raggiunge alcune case abbandonate (che "potrebbero" essere l'Alpe Pistone a circa 1850 metri), poi sale a svolte in un ampio canale erboso fino al rifugio Fornetto. Questo è chiuso, incustodito e di proprietà degli Amici della Montagna di Castelnuovo Nigra, località in cui vanno richieste le chiavi.
Pochi metri a monte del rifugio ci sono dei cartelli che indicano due possibilità per la cima. Scegliamo il sentiero che sale a sinistra sul fianco erboso, prima con ampie curve poi più ripidamente, tra le immancabili rocce affioranti tipiche di queste zone. Poco sotto la cima si sale un breve tratto su roccette, poi il sentierino si apre la via tra gradini di roccia per sbucare in breve in vista della cima, che si raggiunge con breve percorso quasi orizzontale.
La presenza di ampie chiazze di neve sul percorso che conduce alla Punta Quinseina, assieme al cielo decisamente coperto, ci consigliano di ritornare per lo stesso itinerario, durante il quale però ci dimentichiamo di seguire il sentierino alternativo che sbuca lungo la strada sterrata.
Due ore e mezza impiegate per salire, togliendo le soste, e due ore per scendere.
Si comincia lungo l'evidente sterrata che parte dall'area di sosta, si tagliano le prime curve per sentiero su prati, poi si prosegue lungo la strada, incontrando brevi tratti asfaltati, con percorso un pò monotono per circa un'ora. Secondo le immagini viste in rete, incluse quelle di

In questo tratto ignoriamo un sentierino alternativo che sale a destra avente anche lui indicazione per la Punta di Verzel.
Arrivati a un piazzale con due casette prefabbricate e abbandonate, a "circa" 1750 metri, si lascia a destra la stradina sterrata e si continua a sinistra su sentiero. Un cartello indica 1h30 per il rifugio Fornetto e 2h20 per la Punta Verzel. Impiegheremo 1h per il rifugio senza forzare e poi ulteriori 45 minuti per la cima.
Il sentiero fa una breve salita, poi un traverso con un tratto orizzontale facilitato da un cavo metallico su rocce scivolose per presenza d'acqua, poi sale verso sinistra ad una cresta erbosa. La percorre, con a sinistra la Valle Sacra, raggiunge alcune case abbandonate (che "potrebbero" essere l'Alpe Pistone a circa 1850 metri), poi sale a svolte in un ampio canale erboso fino al rifugio Fornetto. Questo è chiuso, incustodito e di proprietà degli Amici della Montagna di Castelnuovo Nigra, località in cui vanno richieste le chiavi.
Pochi metri a monte del rifugio ci sono dei cartelli che indicano due possibilità per la cima. Scegliamo il sentiero che sale a sinistra sul fianco erboso, prima con ampie curve poi più ripidamente, tra le immancabili rocce affioranti tipiche di queste zone. Poco sotto la cima si sale un breve tratto su roccette, poi il sentierino si apre la via tra gradini di roccia per sbucare in breve in vista della cima, che si raggiunge con breve percorso quasi orizzontale.
La presenza di ampie chiazze di neve sul percorso che conduce alla Punta Quinseina, assieme al cielo decisamente coperto, ci consigliano di ritornare per lo stesso itinerario, durante il quale però ci dimentichiamo di seguire il sentierino alternativo che sbuca lungo la strada sterrata.
Due ore e mezza impiegate per salire, togliendo le soste, e due ore per scendere.
Tourengänger:
andrea62

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