Val Bavona – EMTB
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Gita in bicicletta nella più suggestiva valle del Canton Ticino, caratterizzata da villaggi, le “Terre”, edificati in pietre vive, per lo più non intonacate, e da colossali frane i cui ciclopici macigni sono stati sfruttati dall’uomo sia per gli anfratti che creano, gli splüi, sia come orti sospesi, al riparo dalla voracità delle capre.
Inizio dell’escursione: ore 9.45
Fine dell’escursione: ore 12.48
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1015 hPa
Temperatura alla partenza: 13°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2300 m
Temperatura al rientro: 21,5°C
Velocità media del vento: 10 km/h
Sorgere del sole: 5.47
Sveglia alle 6:15, partenza da casa alla 7:20, arrivo a Sabbione (646 m), dopo 96 km d’auto, con una sosta caffè di 10 minuti, alle 9:25.
È una giornata serena e ventilata, che attirerà in valle molti turisti, armati di cavalletti e fotocamere professionali. Malgrado le strapiombanti pareti rocciose, visto che la valle è rivolta a sud-est, il sole raggiunge presto il fondovalle.
Inizio la pedalata alle 9:45 dalla quarta delle dodici terre, Sabbione (646 m), che visiterò con calma al rientro, quando la luce mi garantirà delle foto migliori.
Splüi a Sabbione
Il fondo stradale è perfetto; complice lo scarso traffico mi posso permettere di guardarmi attorno e di scrutare, là in alto, il Pizzo Pecora (2315 m) e il Poncione di Valleggia (2873 m). La prima sosta si impone già dopo tre minuti dalla partenza: Ritorto (651 m), un insediamento che non si può trascurare. Le case e le stalle formano una perfetta simbiosi con i macigni che costellano questo conoide. I rustici, arroccati ai blocchi, sono rimasti intatti, malgrado le frequenti alluvioni che hanno devastato quella che doveva essere una bella campagna.
Mi bastano altri otto minuti per raggiungere quello che probabilmente è il villaggio più visitato della valle: Foroglio (684 m). La famosa cascata del torrente Calnègia in questi giorni è al massimo del suo rombante fragore. Oggi sarà fotografata da centinaia di visitatori; il nuovo ampio parcheggio, gratuito, non basterà per accogliere tutte le auto dei turisti.
Da Foroglio, in ulteriori cinque minuti raggiungo Roseto (756 m), sulla sponda sinistra della Bavona. È un’altra Terra con rustici armoniosi e raccolti in blocco attorno all’oratorio.
Riprendo la pedalata fino all’oratorio di Fontanellata (755 m), ubicato direttamente sulla strada. Le abitazioni di questo villaggio hanno una disposizione insolita per la valle: sono disposte a semicerchio attorno ai prati, quasi a voler favorire il contatto visivo e la comunicazione fra gli abitanti.
Faedo (753 m) lo ricordo bene per averlo immortalato poco dopo un’impressionante alluvione che lo aveva quasi completamente sommerso di ciottoli nel lontano 31 agosto 1992. La frana scesa dalla Valle di Foioi distrusse undici edifici, la metà di Faedo, e sotto le macerie persero la vita due persone: madre e figlio, Anita e Sergio.
Sonlerto (808 m) è di una bellezza spaesante, un capolavoro dell’architettura rurale bavonese. Le case sono state edificate tra i macigni, per non occupare terreno coltivabile. Sono rustici dalle dimensioni modeste, a misura d’uomo, disegnati secondo le regole delle necessità quotidiane. La piazzetta davanti alla chiesa viene definita dagli scrittori “il salotto”.
Riprendo la bici e continuo a pedalare nel selvaggio paesaggio che caratterizza la valle. Incontro un prestante runner; facciamo conoscenza e ci fermiamo a discutere. Si tratta di Hans, un settantunenne che rivela una forma smagliante. Intende raggiungere non solo San Carlo, ma addirittura la Capanna Basodino (1856 m): chapeau!
Superato lo strappo che conduce all’oratorio di Gannariente (883 m) pervengo all’ultimo abitato della valle: San Carlo (960 m). Ogni famiglia patrizia di Cavergno e Bignasco possiede in una delle frazioni una seconda casa: la dimora estiva. Nei tempi passati (fin dopo la seconda guerra mondiale) i contadini di questi villaggi, seguendo il ritmo delle stagioni, si spostavano con bestie e masserizie dal villaggio alla valle, dalla valle sui monti, in una continua faticosa transumanza, sempre a piedi e con la casa sulle spalle. La Valle Bavona era abitata solo nella bella stagione.
Con gli ultimi 80 metri di dislivello raggiungo la stazione di partenza della funivia per Robiei. È il capolinea, anche perché non è possibile portarsi la bicicletta sulla cabina.
Durante la discesa incrocio un’inaspettata quantità di visitatori: la stagione del turismo in Ticino è cominciata alla grande.
Piacevolissima gita in bicicletta nella magnifica Val Bavona: un patrimonio unico che non lascia nessuno indifferente.
Tempo totale: 3 h 03 min
Tempo di salita: 2 h 30 min
Dislivello in salita: 502 m
Quota massima: 1040 m
Quota minima: 646 m
Sviluppo complessivo: 19,8 km
Difficoltà: F
Consumo della batteria da 500 Wh: 27%
Coordinate Funivia San Carlo Robiei: 683'853 / 140'485
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona
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