Pizzo Tambò (3279 m)
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Sulla strada percorsa per raggiungere Montespluga ripenso all'anno scorso, quando salii in bicicletta, da sola, caldo, sole, macchine e spensieratezza e la soddisfazione di raggiungere il Passo Spluga.
Arriviamo a Montespluga dove siamo costretti a lasciare l'auto. La strada che porta al passo è ancora inaccessibile causa neve.
Al parcheggio già molti gruppi di scialpinisti pronti a partire. In pochi minuti siamo pronti pure noi e risaliamo quella che dovrebbe essere la strada asfaltata fino la casa Cantoniera. Qui abbandoniamo la flotta di scialpinisti che risaliranno dalla dorsale. Noi puntiamo al canalino vergine.
Qualche passo più in là e siamo al sole, ingannando così i -7°C ed il vento gelido. Il pendio si fa più ripido e la neve crostosa. Prestando molta attenzione ad ogni singolo passo di ciaspola supero un traverso delicato per poi salire dritta per dritta fino al pianoro soprastante. Percorriamo il vallone nel punto più basso fino a collegarsi con l'altra via di salita, dove incontriamo gli scialpinsiti del parcheggio. Si prosegue sempre per dolci pendii per poi superare un tratto più ripido ed oggi ghiacciato. Un lungo traverso ci porta al colle dove molti lasciano gli sci. Saliamo ancora di qualche metro per lasciare l'attrezzatura non necessaria (sci e ciaspole) al riparo di un grosso masso. Da qui percorriamo gli ultimi 100 metri di cresta con picca e ramponi su ottima neve, ma con un vento gelido. Straordinariamente arriviamo in vetta del Pizzo Tambò completamente soli. Ci godiamo il panorama ed il tepore prima di intraprendere la gelida discesa.
La mia discesa sarà un continuo alternarsi di "metti le ciaspole" (per non affondare) e "togli le ciaspole" (per i pendii più ripidi, e scivoli divertenti per guadagnare metri e tempo su Raffaele con gli sci.
Arriviamo a Montespluga affollata d'auto e di scialpinisti che sbocciano bottiglie e fan festa!
100 scialpinisti + 1 ciaspolatrice
Arriviamo a Montespluga dove siamo costretti a lasciare l'auto. La strada che porta al passo è ancora inaccessibile causa neve.
Al parcheggio già molti gruppi di scialpinisti pronti a partire. In pochi minuti siamo pronti pure noi e risaliamo quella che dovrebbe essere la strada asfaltata fino la casa Cantoniera. Qui abbandoniamo la flotta di scialpinisti che risaliranno dalla dorsale. Noi puntiamo al canalino vergine.
Qualche passo più in là e siamo al sole, ingannando così i -7°C ed il vento gelido. Il pendio si fa più ripido e la neve crostosa. Prestando molta attenzione ad ogni singolo passo di ciaspola supero un traverso delicato per poi salire dritta per dritta fino al pianoro soprastante. Percorriamo il vallone nel punto più basso fino a collegarsi con l'altra via di salita, dove incontriamo gli scialpinsiti del parcheggio. Si prosegue sempre per dolci pendii per poi superare un tratto più ripido ed oggi ghiacciato. Un lungo traverso ci porta al colle dove molti lasciano gli sci. Saliamo ancora di qualche metro per lasciare l'attrezzatura non necessaria (sci e ciaspole) al riparo di un grosso masso. Da qui percorriamo gli ultimi 100 metri di cresta con picca e ramponi su ottima neve, ma con un vento gelido. Straordinariamente arriviamo in vetta del Pizzo Tambò completamente soli. Ci godiamo il panorama ed il tepore prima di intraprendere la gelida discesa.
La mia discesa sarà un continuo alternarsi di "metti le ciaspole" (per non affondare) e "togli le ciaspole" (per i pendii più ripidi, e scivoli divertenti per guadagnare metri e tempo su Raffaele con gli sci.
Arriviamo a Montespluga affollata d'auto e di scialpinisti che sbocciano bottiglie e fan festa!
100 scialpinisti + 1 ciaspolatrice
Tourengänger:
martynred

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (11)