Alpe Foppa (1'532 m.s.m.)
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Il pericolo valanghe nel Ticino centro-meridionale è sceso al grado 2 = moderato, e la meteo prevede un maggior soleggiamento proprio su queste zone.
Decidiamo quindi di non andare a cercar rogne e rimanere nei dintorni di casa.
Dopo averla raggiunta in funivia, a piedi e in E-MTB, è finalmente arrivato il momento di salire all’Alpe Foppa anche con le racchette da neve.
In 15 minuti arriviamo al Monte Ceneri e al punto di partenza della gita, lasciamo l’auto in uno slargo della strada, poco sotto la località di A Tèrmen.
Ecco il nostro itinerario:
A Tèrmen – quota 700 m – Tornago (794 m) – Monti di Spina di Sotto – Monti di Spina di Sopra – quota 1011 m – Ul Pian de Mòra (1128 m) – quota 1302 m – Pianascio – Corte di Sopra Alpe Foppa (1532 m)
C’incamminiamo a “piedi liberi” ma superata la cascina di A Tèrmen, al curvone di quota 700m, troviamo la strada innevata.
Il fondo ghiacciato e portante consentirebbe di salire senza racchette, in questo caso sarebbero più utili dei ramponcini che però non abbiamo, quindi dobbiamo indossarle per forza.
Anche oggi c’è ben poco da dire sul percorso, basta infatti seguire la strada sia all’andata che al ritorno, tutto facile (WT1/WT2).
Così facendo però si macinano un sacco di chilometri a gratis…non sia mai!
Cerchiamo quindi di tagliare dove possibile, in particolare nella parte alta del percorso.
Dalla stazione intermedia in località Ul Pian de Mòra, dove in estate c’è il Parco Avventura, saliamo in direttissima a fianco dei piloni della funivia, una rampa verticale che fa boccheggiare entrambi (WT3). La neve ghiacciata e la forte pendenza ci fanno scivolare più volte, quindi per evitare di fare un passo avanti e due indietro, siamo costretti a picchiare per bene i piedi sul terreno in modo da far presa con le racchette nel miglior modo possibile, doppia fatica!
Dopo 2 ore arriviamo all’Alpe Foppa e la vista meravigliosa che si apre sotto i nostri occhi ci fa dimenticare lo sforzo in pochissimi istanti.
La giornata è davvero fantastica e la nebbia presente di prima mattina si è dissolta completamente, consentendoci di ammirare il panorama.
Alle spalle della slittovia si alza la cima di Manera con l’inconfondibile antenna, mentre a Est possiamo ammirare il bellissimo Camoghè.
Una volta alla meta pensavamo di vedere più gente, ma in realtà non c’è un gran movimento e soprattutto, c’è spazio per tutti.
Per avere una vista più ampia sul Piano di Magadino, decidiamo di salire ancora di qualche metro e raggiungere il “Cubo sospeso” di Jaya Schürch.
Purtroppo le svariate cime poste sul versante orografico sinistro della Valle del Trodo non consentono di osservare la regione del Gambarogno e il Lago Maggiore, che rimangono nascosti dietro al Poncino della Croce, al Cimetto e al Poncione del Macello.
In seguito scendiamo a visionare la Chiesa di S. Maria degli Angeli dell’Arch. Mario Botta.
L’interno è chiuso, mentre il tetto, la terrazza panoramica e gli altri spazi esterni sono accessibili. Scattiamo tantissime foto, poi pic-nic al sole per fare il pieno di vitamina D…con gremata assicurata!
L’Alpe Foppa si può considerare l’ombelico del Ticino, qui infatti si incontrano tre delle principali regioni del nostro Cantone: Bellinzonese, Locarnese e Luganese.
Ecco svelato il segreto di questo meraviglioso panorama.
Alle 13:30 iniziamo la discesa. A causa della sua esposizione a Est, nel pomeriggio il percorso rimane in gran parte all’ombra, in particolare nella parte bassa.
Scendiamo all’incirca da dove siamo saliti tagliando il più possibile, la neve è di qualità pessima e prima arriviamo alla macchina meglio sarà per le nostre ginocchia. Sono sufficienti 75 minuti per raggiungere l’auto e chiudere la nostra ultima racchettata di gennaio.
Gita semplice che non presenta grosse difficoltà, se inoltre si segue la strada per tutta la sua lunghezza, è davvero una facile passeggiata.
Anche in questo caso il percorso “on the road” è un po’noioso, ma la vista che si può osservare una volta raggiunta la meta è bellissima.
Tempo impiegato:
Salita 2h
Discesa 1h 15 minuti
(soste comprese)
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Il pericolo valanghe nel Ticino centro-meridionale è sceso al grado 2 = moderato, e la meteo prevede un maggior soleggiamento proprio su queste zone.
Decidiamo quindi di non andare a cercar rogne e rimanere nei dintorni di casa.
Dopo averla raggiunta in funivia, a piedi e in E-MTB, è finalmente arrivato il momento di salire all’Alpe Foppa anche con le racchette da neve.
In 15 minuti arriviamo al Monte Ceneri e al punto di partenza della gita, lasciamo l’auto in uno slargo della strada, poco sotto la località di A Tèrmen.
Ecco il nostro itinerario:
A Tèrmen – quota 700 m – Tornago (794 m) – Monti di Spina di Sotto – Monti di Spina di Sopra – quota 1011 m – Ul Pian de Mòra (1128 m) – quota 1302 m – Pianascio – Corte di Sopra Alpe Foppa (1532 m)
C’incamminiamo a “piedi liberi” ma superata la cascina di A Tèrmen, al curvone di quota 700m, troviamo la strada innevata.
Il fondo ghiacciato e portante consentirebbe di salire senza racchette, in questo caso sarebbero più utili dei ramponcini che però non abbiamo, quindi dobbiamo indossarle per forza.
Anche oggi c’è ben poco da dire sul percorso, basta infatti seguire la strada sia all’andata che al ritorno, tutto facile (WT1/WT2).
Così facendo però si macinano un sacco di chilometri a gratis…non sia mai!
Cerchiamo quindi di tagliare dove possibile, in particolare nella parte alta del percorso.
Dalla stazione intermedia in località Ul Pian de Mòra, dove in estate c’è il Parco Avventura, saliamo in direttissima a fianco dei piloni della funivia, una rampa verticale che fa boccheggiare entrambi (WT3). La neve ghiacciata e la forte pendenza ci fanno scivolare più volte, quindi per evitare di fare un passo avanti e due indietro, siamo costretti a picchiare per bene i piedi sul terreno in modo da far presa con le racchette nel miglior modo possibile, doppia fatica!
Dopo 2 ore arriviamo all’Alpe Foppa e la vista meravigliosa che si apre sotto i nostri occhi ci fa dimenticare lo sforzo in pochissimi istanti.
La giornata è davvero fantastica e la nebbia presente di prima mattina si è dissolta completamente, consentendoci di ammirare il panorama.
Alle spalle della slittovia si alza la cima di Manera con l’inconfondibile antenna, mentre a Est possiamo ammirare il bellissimo Camoghè.
Una volta alla meta pensavamo di vedere più gente, ma in realtà non c’è un gran movimento e soprattutto, c’è spazio per tutti.
Per avere una vista più ampia sul Piano di Magadino, decidiamo di salire ancora di qualche metro e raggiungere il “Cubo sospeso” di Jaya Schürch.
Purtroppo le svariate cime poste sul versante orografico sinistro della Valle del Trodo non consentono di osservare la regione del Gambarogno e il Lago Maggiore, che rimangono nascosti dietro al Poncino della Croce, al Cimetto e al Poncione del Macello.
In seguito scendiamo a visionare la Chiesa di S. Maria degli Angeli dell’Arch. Mario Botta.
L’interno è chiuso, mentre il tetto, la terrazza panoramica e gli altri spazi esterni sono accessibili. Scattiamo tantissime foto, poi pic-nic al sole per fare il pieno di vitamina D…con gremata assicurata!
L’Alpe Foppa si può considerare l’ombelico del Ticino, qui infatti si incontrano tre delle principali regioni del nostro Cantone: Bellinzonese, Locarnese e Luganese.
Ecco svelato il segreto di questo meraviglioso panorama.
Alle 13:30 iniziamo la discesa. A causa della sua esposizione a Est, nel pomeriggio il percorso rimane in gran parte all’ombra, in particolare nella parte bassa.
Scendiamo all’incirca da dove siamo saliti tagliando il più possibile, la neve è di qualità pessima e prima arriviamo alla macchina meglio sarà per le nostre ginocchia. Sono sufficienti 75 minuti per raggiungere l’auto e chiudere la nostra ultima racchettata di gennaio.
Gita semplice che non presenta grosse difficoltà, se inoltre si segue la strada per tutta la sua lunghezza, è davvero una facile passeggiata.
Anche in questo caso il percorso “on the road” è un po’noioso, ma la vista che si può osservare una volta raggiunta la meta è bellissima.
Tempo impiegato:
Salita 2h
Discesa 1h 15 minuti
(soste comprese)
Communities: Hikr in italiano, Schneeschuhtouren
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