Piz Tomül (2946 m) - Skitour
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L’incantevole giornata, serena e mite per la stagione, conferisce alla selvaggia Safiental, una laterale della Surselva, un aspetto accattivante, da vero eldorado per lo sci escursionismo. Ne approfitto per tentare la salita alla cima sciabile più alta della valle: il Piz Tomül o Wissensteinhorn.
Inizio dell’escursione: ore 8.40
Fine dell’escursione: ore 13.20
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1038 hPa
Temperatura alla partenza: -4°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 3300 m
Temperatura al rientro: 15,5°C
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 7.07
Sveglia alle 4:15, partenza da casa alle 5:20, arrivo a Turra, dopo 185 km d’auto, con una pausa caffè di 10 min, alle 8:25.
La tortuosa e lunga stradina, disseminata di gallerie, che percorre la valle sul suo versante sinistro non è il massimo del relax, comunque di buon mattino non è molto trafficata. Raggiungo Turra (1694 m) prima del sorgere del sole, ma già diversi appassionati si stanno preparando per un’escursione con gli sci e alcuni sono partiti da tempo. La località è raggiungibile anche con l’autopostale; credo che sia il mezzo migliore da utilizzare quando la carreggiata è innevata.
Tutti gli itinerari si sviluppano sul versante orografico sinistro della valle. Cerco di scorgere la cima corrispondente alla mia meta. In un primo momento la confondo con il Tällihorn; il Piz Tomül si vedrà solo più avanti.
Parto dal parcheggio del Turrahus, una locanda di montagna conosciuta da molti scialpinisti, in direzione di due baite di legno in località Güetli. All’inizio il percorso corrisponde alla via estiva per il Tomülpass. A 1890 m di quota arrivo al sole, la temperatura aumenta molto in fretta e la neve si addolcisce. In questo tratto le pelli fanno una buona presa, ciò che mi permette di continuare senza problemi. A quote intermedie, dove il sole riscalda già da parecchio tempo, inizia a formarsi lo zoccolo. Sono costretto a spalmare sulle pelli la paraffina, soprattutto nella zona centrale. La situazione migliora, ma non si risolve del tutto, se non a quote più elevate, sulla dorsale sud-est, dove la neve è più asciutta.
A partire da Rotenflue P. 2589 una traccia fresca è sempre più evidente. Mi precedono, infatti, due sciatori che da tempo ho adocchiato. Dalla cresta che separa la Safiental dalla Valle di Vals, il panorama è vastissimo. Impressionano le pareti ovest del Bruschghorn (3054 m) e del Gelbhorn (3036 m), cime che raggiunsi nel 2014.
Il percorso diventa più impegnativo; ci sono persino due saliscendi, che precedono il promontorio roccioso terminale. Lascio gli sci su un terrazzo a pochi metri dall’omino di vetta. Il tratto più pericoloso dell’escursione è proprio l’aerea crestina che conduce sulla cima, lungo la quale sostano due alpinisti intenti ad osservare il Biancograt del Bernina. Li aggiro a fatica e posso finalmente toccare l’omino: geschafft! Ci sono volute ben 3 ore e 45 minuti di salita.
Piz Tomül (2946 m)
Tornato al deposito sci mi preparo immediatamente per la discesa. La temperatura molto elevata (isoterma di 0°C a 3300 m) ha fatto salire il pericolo di valanghe al grado 3 (marcato).
Affronto la discesa lungo la classica variante, citata dalle guide cartacee, che prevede, a partire dal terrazzo sottostante la cima, un pendio rivolto ad est, avente una pendenza di circa 35°, che porta in seguito ad un’ampia conca ovunque sciabile. La neve di buona qualità e l’ottima visibilità mi permettono una sciata da sballo da cima fondo: fantastico!
Con le odierne condizioni meteo e di neve, il Piz Tomül avrebbe appagato anche i più esigenti sciescursionisti.
Ebbene, il versante orografico sinistro della Safiental offre almeno diciassette itinerari diversi, altrettanto interessanti di quello che ho scelto oggi.
Tempo totale: 4 h 40 min
Tempo di salita: 3 h 45 min
Dislivello in salita: 1250 m
Sviluppo complessivo: 11,4 km
Difficoltà: PD+
SLF: 2 (moderato) / 3 (marcato)
Coordinate Piz Tomül: 737'075/ 165'144
Libro di vetta: sì, digitale
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona.
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