Legnone - Parete NW (Via Aspettando l'Ale)
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Una giornata intera trascorsa a chiedere a destra e a manca ai veri big e intenditori di questa bellissima montagna che, con la sua maestosa mole sovrasta l'abitato di Colico. Risultato: probabilmente abbiamo percorso una nuova linea, che sbuca una ventina di metri sopra il grosso ripetitore che c'è dopo la Ca' de Legn (probabilmente gli ultimi 100 metri sono in comune con la Via "Profumo di Speck", aperta dal mitico Benigno Balatti).
Tra sveglie non suonate e strade mortali (non è vero, son solo io fifona ahahah)ci dirigiamo di buon passo verso la base della Parete Nord del Legnone.
Giunti ai piedi della parete, quasi timidamente, alziamo lo sguardo: una serie infinita di canali e creste rocciose ci si para davanti agli occhi.
Il piano iniziale era quello di portarci alla base della parete e, una volta lì, se le condizioni non ci fossero sembrate buone, di salire per il più tranquillo Canale di Tennasco.
Tuttavia, saliti i primi metri, i ramponi fanno un rumore molto invitante sotto ai nostri piedi: la neve è bella dura e portante. Basta solo uno sguardo per intenderci e decidere il da farsi: tentiamola!
Sulla sinistra dell'attacco della Via "Profumo di Speck", si stacca un canale molto invitante, che più e più volte il Lore (oramai compagno insostituibile di mille avventure e mille progetti) aveva contemplato e studiato da casa. Lo scorso anno, Lorenzo e il suo papà (un altro grande intenditore di questa montagna) avevano tentato di salirlo, cambiando però i piani in corso d'opera. Quel canale, quindi, era ancora lì, in attesa di essere salito: rifiutare una proposta così allettante mi sembrava piuttosto scortese.
In punta di piedi, quasi a voler chiedere il permesso alla montagna stessa, saliamo fino al termine del canale, dove ci leghiamo e compiamo un traverso verso destra (brrr che tremarella!!), che ci deposita in un altro canaletto. Tra divertenti saltini di roccia e ravanate un po' meno piacevoli tra i maross (che ho imparato essere i veri padroni di questa parete così selvaggia) giungiamo in vista del grande ripetitore. La cresta è ora ad un tiro di schioppo, ma la neve non più portante ci darà ancora un po' di filo da torcere.
Finalmente, dopo 6 ore, sbuchiamo sulla cresta della Via Normale, a poche decine di metri dal grosso ripetitore. Il sole ci inonda il viso, la tensione, piano piano, si affievolisce, gli occhi si gonfiano di lacrime e il cuore di gioia.
Dopo una breve pausa proseguiamo fino in cima, percorrendo la cresta normale.
Che dire... Ancora sono incredula e senza parole... Salire sapendo che nessuno, prima di noi, era passato da lì è una sensazione unica. Unica perchè, da una parte, c'è una continua voglia di scoprire cosa ci attenderà dietro a quel saltino o dietro a quella curva del canale; ma dall'altra parte non è mancata nemmeno la paura di ciò che non si conosce e del "ma cosa ci sarà".
Insomma un'esperienza indimenticabile, portata a termine con uno degli amici più veri che la montagna potesse regalarmi. Grazie Lore!
Qualche numero? Sempre dopo esserci confrontati con chi ne sa di più, le difficoltà potrebbero essere le seguenti: AD+, III, 50°/55° gradi costante con saltini a 75°, sviluppo 800m (dislivello 600 metri).
Ovviamente se qualcuno volesse andar su a dare un'occhiata non sarebbe male :)
Tra sveglie non suonate e strade mortali (non è vero, son solo io fifona ahahah)ci dirigiamo di buon passo verso la base della Parete Nord del Legnone.
Giunti ai piedi della parete, quasi timidamente, alziamo lo sguardo: una serie infinita di canali e creste rocciose ci si para davanti agli occhi.
Il piano iniziale era quello di portarci alla base della parete e, una volta lì, se le condizioni non ci fossero sembrate buone, di salire per il più tranquillo Canale di Tennasco.
Tuttavia, saliti i primi metri, i ramponi fanno un rumore molto invitante sotto ai nostri piedi: la neve è bella dura e portante. Basta solo uno sguardo per intenderci e decidere il da farsi: tentiamola!
Sulla sinistra dell'attacco della Via "Profumo di Speck", si stacca un canale molto invitante, che più e più volte il Lore (oramai compagno insostituibile di mille avventure e mille progetti) aveva contemplato e studiato da casa. Lo scorso anno, Lorenzo e il suo papà (un altro grande intenditore di questa montagna) avevano tentato di salirlo, cambiando però i piani in corso d'opera. Quel canale, quindi, era ancora lì, in attesa di essere salito: rifiutare una proposta così allettante mi sembrava piuttosto scortese.
In punta di piedi, quasi a voler chiedere il permesso alla montagna stessa, saliamo fino al termine del canale, dove ci leghiamo e compiamo un traverso verso destra (brrr che tremarella!!), che ci deposita in un altro canaletto. Tra divertenti saltini di roccia e ravanate un po' meno piacevoli tra i maross (che ho imparato essere i veri padroni di questa parete così selvaggia) giungiamo in vista del grande ripetitore. La cresta è ora ad un tiro di schioppo, ma la neve non più portante ci darà ancora un po' di filo da torcere.
Finalmente, dopo 6 ore, sbuchiamo sulla cresta della Via Normale, a poche decine di metri dal grosso ripetitore. Il sole ci inonda il viso, la tensione, piano piano, si affievolisce, gli occhi si gonfiano di lacrime e il cuore di gioia.
Dopo una breve pausa proseguiamo fino in cima, percorrendo la cresta normale.
Che dire... Ancora sono incredula e senza parole... Salire sapendo che nessuno, prima di noi, era passato da lì è una sensazione unica. Unica perchè, da una parte, c'è una continua voglia di scoprire cosa ci attenderà dietro a quel saltino o dietro a quella curva del canale; ma dall'altra parte non è mancata nemmeno la paura di ciò che non si conosce e del "ma cosa ci sarà".
Insomma un'esperienza indimenticabile, portata a termine con uno degli amici più veri che la montagna potesse regalarmi. Grazie Lore!
Qualche numero? Sempre dopo esserci confrontati con chi ne sa di più, le difficoltà potrebbero essere le seguenti: AD+, III, 50°/55° gradi costante con saltini a 75°, sviluppo 800m (dislivello 600 metri).
Ovviamente se qualcuno volesse andar su a dare un'occhiata non sarebbe male :)
Dall’Alpe Rossa (q. 1200 m circa), o da dove si lascia l’auto, proseguire lungo la carrareccia (possibilità di tagli nel bosco) in direzione dell’Alpe Tennasco. Giunti in prossimità dell’Alpe, senza raggiungerla, svoltare decisamente a sinistra, abbandonare il sentiero segnato e puntare alla base dell’evidente conoide del grande canale che scende dalla Parete NW del Monte Legnone.
Risalire il canalone puntando all'evidente colata posta alla base della Via “Profumo di Speck”. Giunti alla base della cascata, lasciare sulla destra l’ampio Canale di Tennasco, quindi entrare nell’evidente canalone che si stacca sulla sinistra della colata di ghiaccio. Salire lungamente il canale (pendenze iniziali sui 40°/45°, poi 50° costanti), vincendo un breve saltino posto circa a metà canale e raggiungendo un’evidente fascia di roccia, in corrispondenza della quale il canale si esaurisce. Qui occorre compiere un traverso abbastanza esposto verso destra (30 metri), fino a raggiungere un secondo canale. Proseguire lungo il canale (50°) con andamento ascendente da sinistra verso destra, fino a raggiungere la base di un salto di roccia. In base alle condizioni, il salto roccioso può essere affrontato direttamente (opzione non verificata a causa delle condizioni secche, probabilmente III° UIAA su roccia), oppure può essere aggirato sulla destra. In tal caso, occorre perdere leggermente quota verso destra, quindi su terreno via via più ripido (55°/60°), risalire la parete cosparsa da numerosi arbusti che aiutano nella progressione. Giunti all’uscita del salto di roccia sopra descritto, si entra in un terzo canale. Vincere alcuni divertenti saltini di misto (75° - possibilità di allestire soste su arbusti o su roccia), fino a metter piede nell’ampio canalone finale, posto a sinistra del grosso ripetitore, ora ben evidente.
Risalire gli ultimi 100/150 metri di canale su pendenze sostenute (55°/60°), quindi uscire verso sinistra (l’uscita potrebbe variare in funzione della cornice) per facili roccette.
La via termina una decina di metri sopra al grosso ripetitore (q. 2150 m), in prossimità dell’inizio della cresta della Via Normale al Monte Legnone dai Roccoli Lorla.
Volendo, dall’uscita della via, in circa 1 ora (dislivello 500 m) si può raggiungere la vetta del Monte Legnone (q. 2609 m).
Dal termine della via, scendere verso destra e, in breve, raggiungere il piccolo bivacco della Ca’ de Legn (q. 2146 m). Da qui, seguire il sentiero che, passando per la Porta dei Merli (q. 2129 m), scende verso la località Roccoli Lorla. Alla q. 1750 m, in prossimità di cartelli segnavia, abbandonare il sentiero per i Roccoli e scendere verso destra in direzione dell’Alpe Tennasco (fare attenzione in presenza di neve). Raggiunta l’Alpe (q. 1550 m), come per la salita.
TEMPI DI PERCORRENZA:
ALPE ROSSA - ATTACCO VIA "ASPETTANDO L'ALE": 50 minuti
ATTACCO VIA "ASPETTANDO L'ALE" - CA' DE LEGN: 4,30 ore
CA' DE LEGN - LEGNONE: 1,00 ora
LEGNONE - ALPE TENNASCO: 1,45 ora
ALPE TENNASCO - ALPE ROSSA: 45 minuti
con Lore
Tourengänger:
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