Monte Altissimo (m 1703) - Val Camonica
|
||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Il virus (Sars Cov-2) imperversa ancora e le sue varianti fanno temere una nuova esplosione di contagi; così il raggio d’azione è limitato all’ambito regionale. Non è che in Lombardia non ci siano grandi, e belle, montagne: tutt’altro; ma la rete stradale, per carenze strutturali ma soprattutto per continui intasamenti da traffico eccessivo (anche conseguenza delle carenze) le rende dispendiose (in termini di tempo) da raggiungere (per noi milanesi è più rapido raggiungere mete in Valle d’Aosta o in Ticino). Così per le escursioni in giornata, se si vuole evitare la levataccia, si deve setacciare l’arco prealpino; e questo inverno ci ha pensato la provvidenza ci ha messo una pezza: erano anni che non si vedeva tanta neve a bassa quota.
Per la prima uscita stagionale abbiamo scelto una facile escursione nella bassa Val Camonica: il Monte Altissimo, conosciuto più per le piste da sci che non come meta scialpinistica. Appartiene al gruppo montuoso che divide la bassa Val Camonica e la Valle di Scalve del quale èla vetta più elevata. Il suo versante meridionale è scosceso e roccioso, mentre quello settentrionale presenta un dolce declivio verso Borno che ben si presta allo sci: è qui che ci sono gli impianti di risalita e si sviluppano le piste da discesa.
LOCALITA' DI PARTENZA. Borno, parcheggio seggiovia di Ogne (m 994).
ATTREZZATURA. Serve base per lo scialpinismo. Non dimenticare Artva, pala e sonda. Percorso adatto anche alle ciaspole; esclusa la discesa lungo le piste da sci
DIFFICOLTÀ. F. L’escursione è molto facile, adatta a chi vuole prendere conoscenza con lo scialpinismo. In salita si percorrono mulattiere e sentieri della maglia escursionistica estiva. Fino a Malga Guccione il percorso si addice più alle ciaspole che agli sci: la salita è molto dolce. Il tratto terminale che porta in vetta, non potendosi risalire le piste da sci, richiede qualche inversione.
Per la discesa si usano le piste da sci.
QUOTA MASSIMA: m 1703, alla cima del Monte Altissimo.
QUOTA MINIMA: m 980, al parcheggio della seggiovia.
SVILUPPO: km 14,4.
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO:4 ore 00’.
TEMPO DI SALITA: 3 ore 35’
TEMPO DI DISCESA: 25 minuti.
DESCRIZIONE PERCORSO. Dal parcheggio si percorre a ritroso via Funivia per circa centocinquanta metri, fino a raggiungere una stradina che si diparte sulla nostra sinistra. Calzati gli sci, dopo un breve tratto di bosco (poche decine di metri), si attraversa una radura puntando al tracciato di una stradina che si intravede davanti a noi. Una volta raggiunta la stradina la si percorre in salita; si trascura il sentiero sulla sinistra che si incontra dopo circa venticinque minuti (cartello con indicazioni per Malga Corvino, Malga Guccione, ecc.) e si prosegue in direzione di Croce di Salven. La stradina termina immettendosi sulla strada che da Croce di Salven porta ad alcune case vacanza, che si segue in salita. Superata una sbarra si prosegue lungo una strada forestale che in leggera pendenza aggira il Monte Tauggine per sbucando dal bosco in un ampio pianoro: Pozze di Val Sorda (m 1225, circa 2 ore dalla partenza). A questo punto si svolta a gomito a destra (indicazioni per il Rifugio Lorenzini) ritornando nel bosco su una traccia meno evidente e con maggiore pendenza (probabilmente si abbandona la mulattiera e la traccia prende a percorrere un sentiero estivo), che ci porta a uscire dal bosco in ampio ambiente pratico, dove già da lontano si scorge il Rifugio Lorenzini in località Malga Pratolungo che si raggiunge percorrendo una leggera discesa (m 1478, 30 minuti dalle Pozze).
Dalla Malga Pratolungo si prosegue in ambiente aperto perdendo leggermente quota fino a rientrare nel bosco per poi sbucare nei pressi di Malga Guccione (m 1427, meno di 10 minuti dal Rifugio Lorenzini). Da questo punto la traccia si fa più ripida e si inizia a guadagnare quota, poi, dopo un tratto in falsopiano, si raggiunge una pista da sci. Alcune frecce e dei paletti in legno infissi nel terreno indicano il percorso per gli scialpinisti. Con una serie di inversioni si sale rapidamente nel bosco abbastanza fitto, per poi uscire sulla pista da sci che si costeggia per qualche centinaio di metri fino all’ultimo strappetto che ci permette di raggiungere la cima del Monte Altissimo (m 1708, un’ora circa dalla Malga Guccione). La cima è recintata con una rete da pollaio su tre lati e, poco sotto sorge l’edificio che funge da ristoro all’arrivo degli impianti di risalita. Un contesto piuttosto bruttino che viene in parte allietato dall’ampio panorama che offre la cima.
Gli impianti erano in funzione per permettere gli allenamenti degli agonisti.
Per la discesa abbiamo utilizzato le piste da sci, e in venticinque minuti di divertente discesa (grazie alla chiusura delle piste causa pandemia gli sciatori erano pochissimi) abbiamo raggiunto il parcheggio di Ogne.
NEVE. Ce ne è in abbondanza; invernale, farinosa. Una rarità a queste quote in questi ultimi anni.
METEO. Magnifica giornata: cielo sereno, vento assente. Temperatura alla partenza -4° C; in cima -1°; a fine escursione 5°.
FREQUENTAZIONE.Tanta gente: escursionisti più qualche ciaspolatore, pochissimi scialpinisti, fino al Rifugio Lorenzini, che era affollato. Poi in solitaria fino in cima al Monte Altissimo, dove c’era diversa gente.
COMPAGNI: Andrea.
Per la prima uscita stagionale abbiamo scelto una facile escursione nella bassa Val Camonica: il Monte Altissimo, conosciuto più per le piste da sci che non come meta scialpinistica. Appartiene al gruppo montuoso che divide la bassa Val Camonica e la Valle di Scalve del quale èla vetta più elevata. Il suo versante meridionale è scosceso e roccioso, mentre quello settentrionale presenta un dolce declivio verso Borno che ben si presta allo sci: è qui che ci sono gli impianti di risalita e si sviluppano le piste da discesa.
LOCALITA' DI PARTENZA. Borno, parcheggio seggiovia di Ogne (m 994).
ATTREZZATURA. Serve base per lo scialpinismo. Non dimenticare Artva, pala e sonda. Percorso adatto anche alle ciaspole; esclusa la discesa lungo le piste da sci
DIFFICOLTÀ. F. L’escursione è molto facile, adatta a chi vuole prendere conoscenza con lo scialpinismo. In salita si percorrono mulattiere e sentieri della maglia escursionistica estiva. Fino a Malga Guccione il percorso si addice più alle ciaspole che agli sci: la salita è molto dolce. Il tratto terminale che porta in vetta, non potendosi risalire le piste da sci, richiede qualche inversione.
Per la discesa si usano le piste da sci.
QUOTA MASSIMA: m 1703, alla cima del Monte Altissimo.
QUOTA MINIMA: m 980, al parcheggio della seggiovia.
SVILUPPO: km 14,4.
TEMPO DI CAMMINO EFFETTIVO:4 ore 00’.
TEMPO DI SALITA: 3 ore 35’
TEMPO DI DISCESA: 25 minuti.
DESCRIZIONE PERCORSO. Dal parcheggio si percorre a ritroso via Funivia per circa centocinquanta metri, fino a raggiungere una stradina che si diparte sulla nostra sinistra. Calzati gli sci, dopo un breve tratto di bosco (poche decine di metri), si attraversa una radura puntando al tracciato di una stradina che si intravede davanti a noi. Una volta raggiunta la stradina la si percorre in salita; si trascura il sentiero sulla sinistra che si incontra dopo circa venticinque minuti (cartello con indicazioni per Malga Corvino, Malga Guccione, ecc.) e si prosegue in direzione di Croce di Salven. La stradina termina immettendosi sulla strada che da Croce di Salven porta ad alcune case vacanza, che si segue in salita. Superata una sbarra si prosegue lungo una strada forestale che in leggera pendenza aggira il Monte Tauggine per sbucando dal bosco in un ampio pianoro: Pozze di Val Sorda (m 1225, circa 2 ore dalla partenza). A questo punto si svolta a gomito a destra (indicazioni per il Rifugio Lorenzini) ritornando nel bosco su una traccia meno evidente e con maggiore pendenza (probabilmente si abbandona la mulattiera e la traccia prende a percorrere un sentiero estivo), che ci porta a uscire dal bosco in ampio ambiente pratico, dove già da lontano si scorge il Rifugio Lorenzini in località Malga Pratolungo che si raggiunge percorrendo una leggera discesa (m 1478, 30 minuti dalle Pozze).
Dalla Malga Pratolungo si prosegue in ambiente aperto perdendo leggermente quota fino a rientrare nel bosco per poi sbucare nei pressi di Malga Guccione (m 1427, meno di 10 minuti dal Rifugio Lorenzini). Da questo punto la traccia si fa più ripida e si inizia a guadagnare quota, poi, dopo un tratto in falsopiano, si raggiunge una pista da sci. Alcune frecce e dei paletti in legno infissi nel terreno indicano il percorso per gli scialpinisti. Con una serie di inversioni si sale rapidamente nel bosco abbastanza fitto, per poi uscire sulla pista da sci che si costeggia per qualche centinaio di metri fino all’ultimo strappetto che ci permette di raggiungere la cima del Monte Altissimo (m 1708, un’ora circa dalla Malga Guccione). La cima è recintata con una rete da pollaio su tre lati e, poco sotto sorge l’edificio che funge da ristoro all’arrivo degli impianti di risalita. Un contesto piuttosto bruttino che viene in parte allietato dall’ampio panorama che offre la cima.
Gli impianti erano in funzione per permettere gli allenamenti degli agonisti.
Per la discesa abbiamo utilizzato le piste da sci, e in venticinque minuti di divertente discesa (grazie alla chiusura delle piste causa pandemia gli sciatori erano pochissimi) abbiamo raggiunto il parcheggio di Ogne.
NEVE. Ce ne è in abbondanza; invernale, farinosa. Una rarità a queste quote in questi ultimi anni.
METEO. Magnifica giornata: cielo sereno, vento assente. Temperatura alla partenza -4° C; in cima -1°; a fine escursione 5°.
FREQUENTAZIONE.Tanta gente: escursionisti più qualche ciaspolatore, pochissimi scialpinisti, fino al Rifugio Lorenzini, che era affollato. Poi in solitaria fino in cima al Monte Altissimo, dove c’era diversa gente.
COMPAGNI: Andrea.
Tourengänger:
Alberto C.

Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare