Corna Trentapassi da Vello di Marone (sentiero 265)
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Scegliamo il sentiero indicato come 265 sulla carta e in molte descrizioni, ma non abbiamo mai visto il numero lungo il percorso. Parcheggiamo all'imbocco sud della galleria San Rocco, lunga 124 metri, la percorriamo aiutati da un piccolo marciapiede e pochi passi dopo l'imbocco nord saliamo per la stradina sulla destra, contrassegnata da due tabelle con i sentieri. Ben presto la stradina diventa sentiero, per alcuni minuti tra gli ulivi e poi tra la vegetazione selvatica. Poco più avanti si trova un bivio, senza indicazioni esplicite: saliamo a destra anche se i segni bianco rossi indicano a sinistra. Suppongo che a sinistra il sentiero porti alla chiesa "Madonnina", che vediamo tra gli alberi spogli. Poco più avanti i segni compaiono anche sul "nostro" sentiero, anche se sbiaditi.
Il sentierino, sempre ben tracciato, sale alternando tratti a tornanti ad altri in traverso, talvolta nel bosco di latifoglie e talvolta in radure panoramiche sul lago d'Iseo in direzione Monte Isola. Data la stagione troviamo un paio di questi traversi ancora in ombra e in questo caso il freddo si fa sentire. Troviamo anche un tratto di sentiero ghiacciato, saliamo sull'erba alla sua sinistra, dove è presente anche una traccia.
A circa 900 metri il sentiero sbuca su un punto panoramico, su terreno aperto, da cui si vede chiaramente la cima della Corna Trentapassi, e volge decisamente verso la cresta sulla destra. Pochi metri sotto la cresta un cartello indica di seguire un traverso, noi invece raggiungiamo la cresta (penso nel punto segnato come Forcellino del Zuf) sulla quale troviamo un via vai di escursionisti saliti da Zone. Da un lato è finita la tranquillità (finora avevamo incontrato solo sky-runner e rari escursionisti che stavano scendendo), dall'altra mi fa piacere vedere tanti ragazzi in montagna.
Il panorama si è aperto sulla parte alta del lago d'Iseo con le montagne che gli fanno corona, tra cui, da parti opposte, la Presolana e il Monte Guglielmo.
Il sentiero sale ora lungo l'ampia cresta, poi lascia a destra un'anticima con croce facilmente raggiungibile, transita per una ventina di metri dove la cresta si restringe con un minimo di esposizione sul sottostante lago d'Iseo,
Rimangono ora circa 100 metri della "piramide" sommitale e qui troviamo un pò di neve. Si può scegliere tra il sentiero a tornanti, con sul fondo un sottile e fastidioso strato di neve dura, e le scorciatoie dirette e oggi fangose.
Raggiunta la cima, iniziamo presto la discesa, passiamo per l'anticima e facciamo pausa pranzo poco sotto la cresta. Torniamo lungo il sentiero di salita.
Il sentierino, sempre ben tracciato, sale alternando tratti a tornanti ad altri in traverso, talvolta nel bosco di latifoglie e talvolta in radure panoramiche sul lago d'Iseo in direzione Monte Isola. Data la stagione troviamo un paio di questi traversi ancora in ombra e in questo caso il freddo si fa sentire. Troviamo anche un tratto di sentiero ghiacciato, saliamo sull'erba alla sua sinistra, dove è presente anche una traccia.
A circa 900 metri il sentiero sbuca su un punto panoramico, su terreno aperto, da cui si vede chiaramente la cima della Corna Trentapassi, e volge decisamente verso la cresta sulla destra. Pochi metri sotto la cresta un cartello indica di seguire un traverso, noi invece raggiungiamo la cresta (penso nel punto segnato come Forcellino del Zuf) sulla quale troviamo un via vai di escursionisti saliti da Zone. Da un lato è finita la tranquillità (finora avevamo incontrato solo sky-runner e rari escursionisti che stavano scendendo), dall'altra mi fa piacere vedere tanti ragazzi in montagna.
Il panorama si è aperto sulla parte alta del lago d'Iseo con le montagne che gli fanno corona, tra cui, da parti opposte, la Presolana e il Monte Guglielmo.
Il sentiero sale ora lungo l'ampia cresta, poi lascia a destra un'anticima con croce facilmente raggiungibile, transita per una ventina di metri dove la cresta si restringe con un minimo di esposizione sul sottostante lago d'Iseo,
Rimangono ora circa 100 metri della "piramide" sommitale e qui troviamo un pò di neve. Si può scegliere tra il sentiero a tornanti, con sul fondo un sottile e fastidioso strato di neve dura, e le scorciatoie dirette e oggi fangose.
Raggiunta la cima, iniziamo presto la discesa, passiamo per l'anticima e facciamo pausa pranzo poco sotto la cresta. Torniamo lungo il sentiero di salita.
Tourengänger:
andrea62

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