Alpe di Ponna
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La mia idea di oggi era quella di raggiungere il Rifugio Venini e poi di fare qualche cima nei dintorni (Galbiga, M. di Tremezzo, o altro), ma l'altro ieri ha nevicato e la strada che da Pigra sale all'Alpe di Colonno (che è stata pulita ieri, ma con carreggiata molto ridotta) era in alcuni tratti ghiacciata.
Raggiunta quindi Pigra (da San Fedele d’Intelvi), ho parcheggiato l'auto e ho iniziato a percorrere il "sentiero dei monti", che porta ad alcuni alpeggi e che si mantiene parallelo alla stradina asfaltata che sale all'Alpe di Colonno, rimanendo un po' più alto.
Da subito ho iniziato a trovare neve fresca e c'erano solo le impronte degli scarponi di un escursionista che probabilmente è passato ieri, per cui con le ciaspole ho dovuto battere la traccia fino a quando il sentiero è ritornato sulla stradina asfaltata, che ho percorso nell'ultimo tratto per arrivare all'Alpe di Colonno.
Dall'Alpe di Colonno in poi era tutto terreno vergine (neve fresca dai 20 ai 30 cm) e solo grazie al fatto che qui ero stato un po' di anni fa, sono riuscito ad individuare la prosecuzione della strada per il Rifugio Boffalora, che ho raggiunto intorno alle 10.30.
Dal Rifugio Boffalora sono salito a visitare le case dell'alpeggio (grande vista sul Lago e sulle Grigne) e poi, ritornando al rifugio e scartando l'alternativa di andare verso il Venini (perché voleva dire fare altri 4 km su neve fresca più 350 m di dislivello) o sul Monte di Lenno, ho scelto di proseguire verso l'Alpe di Ponna, dove non ero mai stato.
Non che questa scelta sia stata facile perché, per raggiungere la meta, anche qui ho dovuto camminare ancora per poco più di un'ora nella neve fresca, ma almeno su un percorso leggermente in discesa.
Raggiunta l'Alpe di Ponna abbastanza provato, ho finalmente trovato una baita con portico per fermarmi a mangiare (consueto minestrone più il resto...).
Dopo meno di un'ora, carico di rinnovate energie (si fa per dire), ho ripreso la strada del ritorno cercando di ricalcare le impronte lasciate all'andata, favorito nel tratto Rifugio Boffalora- Alpe di Colonno dal passaggio di altri tre escursionisti.
All'Alpe di Colonno ho tolto ciaspole, ghette e bastoncini e ho seguito tutta la stradina (che nel frattempo si era sghiacciata) fino a ritornare a Pigra.
E' stata una bella uscita, amplificata dalla neve incontaminata per lunghi tratti e che, effettuata da solo, ha alimentato ed appagato lo spirito del "lupo solitario" che ogni tanto riaffiora in me....
Dislivello di circa 700 m per 7 ore di cammino effettivo, 5 delle quali effettuate nella neve con le ciaspole.
Meteo così così, ovvero nuvoloso al mattino ma con schiarite nel pomeriggio.
D’estate qui si trova sempre molta gente (grazie alla possibilità di salire in auto fino al Rifugio Boffalora), ma oggi ho incontrato solo tre persone durante il ritorno (nella pineta tra il Rif. Boffalorae l'Alpe di Colonno) e tre cinghiali di taglia sostenuta, che in fila indiana stavano attraversando un bosco sopra la stradina che porta all'Alpe di Ponna, insomma l’inverno ha i suoi lati positivi….
Raggiunta quindi Pigra (da San Fedele d’Intelvi), ho parcheggiato l'auto e ho iniziato a percorrere il "sentiero dei monti", che porta ad alcuni alpeggi e che si mantiene parallelo alla stradina asfaltata che sale all'Alpe di Colonno, rimanendo un po' più alto.
Da subito ho iniziato a trovare neve fresca e c'erano solo le impronte degli scarponi di un escursionista che probabilmente è passato ieri, per cui con le ciaspole ho dovuto battere la traccia fino a quando il sentiero è ritornato sulla stradina asfaltata, che ho percorso nell'ultimo tratto per arrivare all'Alpe di Colonno.
Dall'Alpe di Colonno in poi era tutto terreno vergine (neve fresca dai 20 ai 30 cm) e solo grazie al fatto che qui ero stato un po' di anni fa, sono riuscito ad individuare la prosecuzione della strada per il Rifugio Boffalora, che ho raggiunto intorno alle 10.30.
Dal Rifugio Boffalora sono salito a visitare le case dell'alpeggio (grande vista sul Lago e sulle Grigne) e poi, ritornando al rifugio e scartando l'alternativa di andare verso il Venini (perché voleva dire fare altri 4 km su neve fresca più 350 m di dislivello) o sul Monte di Lenno, ho scelto di proseguire verso l'Alpe di Ponna, dove non ero mai stato.
Non che questa scelta sia stata facile perché, per raggiungere la meta, anche qui ho dovuto camminare ancora per poco più di un'ora nella neve fresca, ma almeno su un percorso leggermente in discesa.
Raggiunta l'Alpe di Ponna abbastanza provato, ho finalmente trovato una baita con portico per fermarmi a mangiare (consueto minestrone più il resto...).
Dopo meno di un'ora, carico di rinnovate energie (si fa per dire), ho ripreso la strada del ritorno cercando di ricalcare le impronte lasciate all'andata, favorito nel tratto Rifugio Boffalora- Alpe di Colonno dal passaggio di altri tre escursionisti.
All'Alpe di Colonno ho tolto ciaspole, ghette e bastoncini e ho seguito tutta la stradina (che nel frattempo si era sghiacciata) fino a ritornare a Pigra.
E' stata una bella uscita, amplificata dalla neve incontaminata per lunghi tratti e che, effettuata da solo, ha alimentato ed appagato lo spirito del "lupo solitario" che ogni tanto riaffiora in me....
Dislivello di circa 700 m per 7 ore di cammino effettivo, 5 delle quali effettuate nella neve con le ciaspole.
Meteo così così, ovvero nuvoloso al mattino ma con schiarite nel pomeriggio.
D’estate qui si trova sempre molta gente (grazie alla possibilità di salire in auto fino al Rifugio Boffalora), ma oggi ho incontrato solo tre persone durante il ritorno (nella pineta tra il Rif. Boffalorae l'Alpe di Colonno) e tre cinghiali di taglia sostenuta, che in fila indiana stavano attraversando un bosco sopra la stradina che porta all'Alpe di Ponna, insomma l’inverno ha i suoi lati positivi….
Tourengänger:
imerio

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