Cascata "Salto del Nido" _ Val Febbraro
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L'idea iniziale era salire la cascata Borghetto, ma una volta giunti sul luogo abbiamo constatato che le condizioni erano poco sicure, con ghiaccio fine e molta acqua che scorreva sotto, a tratti ben visibile.
Abbiamo preferito pertanto perlustrare la valle in cerca di qualcosa più sicuro.
La temperatura, come da previsioni, non è particolarmente fredda (circa 2 °C).
Qualche metro più in la, sul versante opposto, a nord, c'era questa grande cascata dal color azzurro, coperta in parte da neve. Risaliamo il pendio nevoso fino a giungere all'attacco.
Si tratta del Salto del Nido.
Una cordata ci precede e sale stando verso la destra orografica della cascata. Per evitare pezzi di ghiaccio in testa attacchiamo in zone differenti: Luca e Raffaele verso il centro, Fabio ed io più a sinistra.
Fabio attacca la via, cercando la linea più semplice, con qualche breve tratto verticale ma prevalentemente appoggiata. Il ghiaccio a tratti è particolarmente bagnato e la lama entra tutta! Tratti invece la neve è così tanta che le picche quasi risultano inutili.
Arrivo in sosta dopo 60 metri di arrampicata con i polpacci già ghisati e un forte stimolo di fare pipì. Impossibile resistere per altre 2 ore.
Decido così di scendere in doppia ed aspettare il trio che proseguirà per gli altri 3 tiri.
In circa 2 ore e mezza i 3 ragazzi affrontano il 2° tiro tranquillamente, con salti anche all'80%, tenendo una via centrale. Mentre la prima cordata si sta calando in doppia, Luca,Fabio e Raffaele proseguono con il 3° tiro spostandosi in diagonale verso destra. Ora non li vedo più, sosta sopra un salto che ne impedisce la vista.
Eccoli al 4° tiro, il più ingaggioso, con un bel tratto verticale (85%), che però superano senza problemi.
Immersi nella nebbia non riesco a scorgere se al termine della salita scendano in doppia sulla cascata o vadano in cerca della parte di sentiero per poi calarsi in doppia da degli alberi.
Mi guardo attorno, c'è chi ha terminato di salire la Borghetto (AIUTOOOOO) e qualcuno che sta risalendo il pendio nevoso diretto al Salto del Nido.
Eccoli che sbucano nella nebbia. Con 4 calate su abalakov (eccetto la prima su albero) giungono alla base.
Troppo stanca di spettare decidiamo di tornare all'auto.
Dispiaciuta per non aver continuato, ma pronta ad attrezzarmi per eventuale altro imprevisto e tornare l'anno prossimo!
Abbiamo preferito pertanto perlustrare la valle in cerca di qualcosa più sicuro.
La temperatura, come da previsioni, non è particolarmente fredda (circa 2 °C).
Qualche metro più in la, sul versante opposto, a nord, c'era questa grande cascata dal color azzurro, coperta in parte da neve. Risaliamo il pendio nevoso fino a giungere all'attacco.
Si tratta del Salto del Nido.
Una cordata ci precede e sale stando verso la destra orografica della cascata. Per evitare pezzi di ghiaccio in testa attacchiamo in zone differenti: Luca e Raffaele verso il centro, Fabio ed io più a sinistra.
Fabio attacca la via, cercando la linea più semplice, con qualche breve tratto verticale ma prevalentemente appoggiata. Il ghiaccio a tratti è particolarmente bagnato e la lama entra tutta! Tratti invece la neve è così tanta che le picche quasi risultano inutili.
Arrivo in sosta dopo 60 metri di arrampicata con i polpacci già ghisati e un forte stimolo di fare pipì. Impossibile resistere per altre 2 ore.
Decido così di scendere in doppia ed aspettare il trio che proseguirà per gli altri 3 tiri.
In circa 2 ore e mezza i 3 ragazzi affrontano il 2° tiro tranquillamente, con salti anche all'80%, tenendo una via centrale. Mentre la prima cordata si sta calando in doppia, Luca,Fabio e Raffaele proseguono con il 3° tiro spostandosi in diagonale verso destra. Ora non li vedo più, sosta sopra un salto che ne impedisce la vista.
Eccoli al 4° tiro, il più ingaggioso, con un bel tratto verticale (85%), che però superano senza problemi.
Immersi nella nebbia non riesco a scorgere se al termine della salita scendano in doppia sulla cascata o vadano in cerca della parte di sentiero per poi calarsi in doppia da degli alberi.
Mi guardo attorno, c'è chi ha terminato di salire la Borghetto (AIUTOOOOO) e qualcuno che sta risalendo il pendio nevoso diretto al Salto del Nido.
Eccoli che sbucano nella nebbia. Con 4 calate su abalakov (eccetto la prima su albero) giungono alla base.
Troppo stanca di spettare decidiamo di tornare all'auto.
Dispiaciuta per non aver continuato, ma pronta ad attrezzarmi per eventuale altro imprevisto e tornare l'anno prossimo!
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martynred

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