Becca des Rayes Planes (2435 m)


Publiziert von Sky , 2. November 2020 um 07:30.

Region: Welt » Italien » Aostatal
Tour Datum: 1 November 2020
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 

Sempre alla ricerca di mete sconosciute, mi imbatto nella Becca des Rayes Planes, una vetta della Valpelline (valle che amo) di cui non esistono rapporti su internet. Dalla cartografia e dalla descrizione che ne fa Buscaini nella sua guida (“insignificante elevazione situata all’estremità NO della cresta che si dirama dalla Becca Centrale d’Arbière”) mi rendo subito conto che non sarà una cima bella ed indipendente, tutt’altro, ma, ciononostante, la trovo interessante, oltre che per i motivi di cui ho detto, anche perché ben si concilia con le limitazioni date dall’ultimo DPCM, che mi vincola a partire non prima delle 5 (io che generalmente sono in macchina attorno alle 3 e mezza): mi aspetto infatti che il dislivello contenuto (800 metri circa) mi permetta di essere comunque in vetta al solito orario “giusto”, eventualmente avendo il tempo di fare qualche giro esplorativo in discesa. Di sicuro, però, la salita non sarà banale: studiando sulla CNS ed avvalendomi come al solito dei layers con le classi di pendenza, capisco che dovrò salire su una “fascia”, ad ovest, della mia Becca, compresa tra due zone, a nord e a sud, più ripide, indi se possibile da evitare.

Parcheggio a La Ferrère che sono le 8 passate e mi incammino subito, in scarpette, lungo la strada sterrata che scende fino ad attraversare il torrente Buthier, per poi risalire lungo il versante opposto. La mia idea era quella di prendere il sentiero per il Bivacco Chentre-Bionaz, abbandonarlo per salire alla larga sella tra il P2144 e la Becca e da qui incominciare la salita vera e propria, poi in discesa passare per la Comba des Montagnayes. Il sentiero per il bivacco segnato sulla mia carta, però, non esiste (o, meglio, non è più segnalato dalle paline), e così lo supero senza accorgermene. Poco male. Più avanti, quello “ufficiale” si stacca e risale lungo la Comba d’Avée, che porta alla sella di cui ho detto. Meglio ancora, così facendo posso incominciare la salita tecnica prima ancora, senza dover scollinare. Giunto nella conca sotto al versante NO della Becca des Rayes Planes calzo gli scarponi, metto via i bastoncini e prendo la piccozza. Non è ben chiaro dove devo passare, il versante è un po’ ripido e disseminato di larici, che con i loro aghi rendono le cose un po’ più critiche. Io più che altro seguo la linea “ideale” che mi ero prefissato: così facendo devo dire che non trovo difficoltà oggettive, nonostante la ripidità del pendio, escludendo un brevissimo passaggio (che immaginavo) in cui devo passare per una fascia con placche cosparse di sabbietta. In discesa, comunque, sono convinto che, guardando dall’alto, troverò un passaggio migliore. Nella parte finale il pendio spiana. Ora la difficoltà diventa unicamente di orientamento. Il mio istinto mi direbbe di andare verso una o l’altra delle punte che mi sembrano “papabili” come mete, ma poi, una volta sbucato in cresta tra le due e guardato il mio GPS, che indicava chiaramente che la mia meta era una cinquantina di metri più in basso di entrambe quelle cime, capisco che è proprio come me l’ero immaginata: la Becca des Rayes Planes non è una cima vera e propria, ma è il punto in cui la cresta precipita verso la valle! Infatti, esattamente dove mi segnala il mio GPS trovo un ammasso di pietre, unico segno di presenza umana in questa zona! Non c’è dubbio sono in vetta!

Il panorama spazia su quasi tutta la Valpelline, oltre che sulla Comba d’Arbière, una conca racchiusa dalla imponente Becca de Luseney oltre che dalla Becca d’Arbière che le dà il nome. L’adiacente Comba des Montagnayes è invece quasi invisibile dalla vetta. Quello che non mi piace è la velatura che, pur non nascondendo alcuna delle montagne circostanti, rende il cielo piatto nel suo biancore (e bruttine le foto). Ma non sempre si può avere lo spettacolo che ho trovato, proprio a pochi chilometri da qui, un paio di settimane fa, con quel mare di nubi! Mentre scendo, ovviamente la sfortuna vuole che il cielo si apra e renda tutto un po’ più bello, ma non fa nulla, c’est la vie!

Nella discesa, vado a curiosare verso sud, per dare uno sguardo verso la Comba des Montagnayes, e mi pare che scendere da quella parte non sia poi così impossibile. Decido quindi di provarci, con l’implicito patto che faccio a me stesso di tornare indietro nel caso veda che le cose si mettono male. Il pendio verso la comba è indubbiamente ripido, e scendere lungo uno dei vari canali che scendono a valle non mi piace nemmeno, ma proseguendo quasi in orizzontale, verso il fondo della valle, dove so che il pendio spiana, non è poi così male! Pur non essendo un amante di cenge e traversi, mi trovo a mio agio, e tra l’altro in questo modo riesco ad ammirare anche quest’altra valletta, che prima risultava nascosta al mio sguardo, e che è davvero spettacolare. La cosa curiosa è che, mentre la Comba d’Arbière era completamente innevata, qui nella Comba des Montagnayes di neve non c’è traccia! E le due valli sono esattamente parallele e separate solo da una cresta. Una volta arrivato all’alpeggio di Arp Damon, me ne torno indietro lungo il sentiero ufficiale: avrei potuto prenderlo molto prima, intercettandolo con una discesa diretta, ma tempo di arrivare fin qui ce n’era a iosa. A questo punto la discesa alla macchina è veloce e piacevolissima, su un sentiero morbido come piace a me.

Un altro tassello dunque nella mia esplorazione delle valli laterali della Valpelline: con questo posso dire che me ne mancano davvero pochissime! E, come sempre, un ambiente veramente, ma veramente selvaggio, proprio come piace a me!


Tourengänger: Sky
Communities: Hikr in italiano


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen

T3
11 Jul 15
Mont Dzalou (3006 m) · stefi
T4
11 Aug 21
Mont Dzalou (3007 m) · Sky
T4+ L
9 Jul 19
Nachmittägliche Wanderung von Bionaz zum... · Steppenwolf (Born to be wild)
T4- I
1 Jul 18
Mont Dzalou (3007m) · Ekkehard
S-
22 Apr 15
Becca di Luseney · Andrea!

Kommentar hinzufügen»